Alla fine degli anni Novanta, due ragazzi di Roma aprirono il primo sito italiano su Ghostbusters. I fratelli Matteo e Andrea Persica furono quindi i pionieri assoluti del mondo web prima che arrivasse il nostro sito, il forum e l’associazione. Abbiamo chiesto ad Andrea, che oggi è nostro socio e fa parte del distaccamento Roma, la storia della loro avventura.

Jump Page del primo sito fan club italiano: www.ghostbusters.it

Dimenticate per un’istante l’era in cui viviamo. Dimenticate la mastodontica rete di fili chiamata Internet, o meglio, l’assiduo passaggio di informazioni telematiche alle quali siamo quotidianamente, e assiduamente, esposti da illo tempore.

IMG_20170419_215606

Probabilmente chi si dedicherà alla lettura di questo diario, o resoconto “della memoria”, conoscerà alquanto bene l’argomento trattato o, perlomeno, il potenziale mediatico da esso rappresentato. Ci troviamo agli albori della seconda metà degli anni ’90, in un tripudio di TV spazzatura e laconici ricordi d’infanzia, quando mio fratello Matteo ed io, brillante adolescente il primo e taciturno ragazzino il secondo, ci mettiamo a tavolino per trovare un modo funzionale per sfruttare al meglio e condividere la nostra passione GHOSTBUSTERS, condivisa sin dalla tenera età grazie agli adorati cartoni animati, pupazzi annessi, successivamente alimentata dalla pressappoco quotidiana visione dei due film. Come già anticipato, non esistevano metodi comunicativi diretti e rapidi, per i ragazzi della nostra età, il mondo comune era collegato dalle semplici interazioni vis-à-vis o dalle chilometriche, e quantomai costose, telefonate. Tra l’altro il mito Acchiappafantasmi sembrava destinato a rimanere nell’assoluto e polveroso dimenticatoio della nazione italica, fatta eccezione per le cadenzate messe in onda televisive che ne ricordavano, con fare nostalgico, l’esplosione mondiale che fu. All’epoca, entrambi leggiavamo CIAK, tutt’ora blasonato mensile del settore cinema, il quale proponeva una piccola colonna dedicata alle lettere pervenute dai lettori: qual’era, dunque, il modo più efficiente (ed economico) a nostra disposizione, se non l’annuncio su di un giornale specializzato? Da qui comincia la storia del GHOSTBUSTERS FANS OF PEN, traduzione maccheronica per Gli Amici di Penna dei Ghostbusters (Ghostbustes Pen-Pal, volendo correggere), ossia il primo tentativo di fans club degli Acchiappafantasmi a livello nazionale, dedito alla ricerca e alla congiunzione dei cosiddetti reduci italiani, sottotitolo a corredo della speranzosa combriccola, sparsi per quella che allora pareva un’immensa e fantasmagorica Penisola.

(continua)