C’è una questione che assilla i fan dalle primissime foto trapelate dal set di Ghostbusters: Afterlife.
Che fine ha fatto Ghostbusters II? Possibile che Jason Reitman abbia deciso arbitrariamente di buttare via il secondo capitolo della saga (ormai la possiamo definire così) e rinnegare tutto quello che vi abbiamo visto accadere? A cominciare dalla storica automobile trasformata nella sfavillante Ecto-1A, e che in Afterlife troviamo invece riportata all’aspetto della normale Ecto-1, pur se con significative migliorie tecnologiche.
Interpellato per l’ennesima volta sulla questione, Jason Reitman ha risposto così:
“Vorrei potervene parlare (della decisione di Egon di ridipingere il logo originale sulla Ecto-1). Mi limiterò a dire che è una sottotrama non presente in questo film, e che abbiamo idee in divenire. Ghostbusters II è assolutamente nel canone della storia. In Afterlife, i riferimenti a Ghostbusters II ci sono. Troviamo Ray che lavora all’Occultoteca; nella cucina della fattoria c’è il tostapane di Ghostbusters II. In realtà ci sono numerosi dettagli nascosti di Ghostbusters II, ma nessuno conosce davvero quel film al di fuori di Vigo il Carpatico e del logo. Ragion per cui si è diffusa questa supposizione che GB II non rientri più nel canone, mentre invece ci rientra eccome”.
Una risposta molto precisa e netta, con la quale il regista si toglie (sempre con garbo) anche qualche sassolino dalla scarpa verso tutti quei fan che, già prima dell’inizio della lavorazione, hanno passato al setaccio e attaccato qualunque dettaglio “non tornasse”. Uno su tutti, l’affronto di posizionare la scaletta sul lato “sbagliato” dell’auto. Salvo poi scoprire che c’era un motivo ben preciso (e a nostro avviso grandioso) per quel cambio: il sedile da mitragliere. Quando il primo trailer mostrò quella modifica all’auto, la reazione dei fan fu di puro entusiasmo, e Jason Reitman postò una foto dell’auto col sedile fuori, e con la didascalia “Ma davvero pensavate che avessimo semplicemente sbagliato a mettere la scala?”
Concetto puntualizzato e sottolineato con quest’ultima affermazione.
Chi ha realizzato questo terzo film è letteralmente cresciuto sui set dei primi due. Si è innamorato del cinema, su quei set. Noi tutti abbiamo passato al microscopio ogni fotogramma dei due “Ghostbusters” originali, ma lui era lì mentre quei fotogrammi venivano impressi su pellicola. Cerchiamo di non dimenticarlo.
Edoardo Stoppacciaro