L’eredità del Romics

Un altro Romics è finito. Anche stavolta Ghostbusters Italia è stata protagonista con uno degli stand più grandi della fiera denso di contenuti per gli appassionati di ogni età. Le fiere per noi fan sono importanti: sono quel grande contenitore che permette alla nostra passione di prendere corpo per qualche giorno e farci vivere quelle emozioni che nella vita di tutti i giorni sono lì, sopite, in attesa di una “chiamata”. Ogni volta è bello incontrarsi e rincontrarsi, scambiare chiacchere, novità, e qualunque cosa la nostra testa libera dai pensieri del quotidiano ci voglia far condividere con i colleghi in grigio.

Ma le fiere non sono solo questo, non sono solo momenti di aggregazione e di goliardia, sono anche i momenti in cui il fandom si cala nella realtà e noi fan riusciamo a toccare con mano come il pubblico vive il momento che il brand di Ghostbusters affronta. C’è da essere onesti, fino all’annuncio di Afterlife/Legacy la vita del fan degli Acchiappafantasmi era piuttosto difficile: l’ultimo film risaliva al 1989; i tentativi della serie Extreme negli anni ’90 e del reboot nel 2016 non avevano scaldato i cuori del pubblico. L’unica menzione d’onore l’aveva portata a casa il videogame del 2009, ma il media videoludico era ben lontano dal raggiungere la portata mediatica (e medianica) del grande schermo. Insomma, possiamo dire senza timore di far torto a nessuno, che per più di 30 anni il brand di Ghostbusters è stato letteralmente tenuto a spalla dalla sua fan base, sempre tenacissima e innamorata nonostante il passare del tempo.

Proprio per questo siamo rimasti doppiamente stupiti nel vedere la quantità di bambini ed adolescenti che hanno invaso il nostro stand al Romics. Parlo personalmente: sono ormai cinque anni che sono associato e di bambini vestiti da ghostbuster in fiera ne ho visti, ma mai tanti quanto quest’anno. Il fenomeno mi ha incuriosito a tal punto che ho chiesto a questi bambini/e e ragazzi/e da dove venisse questa loro passione, pensando alla risposta più ovvia “avranno visto Ghostbusters Legacy!”. E invece no. Chi lo aveva visto, lo aveva fatto solamente dopo aver conosciuto i film degli anni ’80 e addirittura c’era anche chi ne scopriva l’esistenza in quel momento! A quel punto ho cominciato a riflettere: c’erano bambini che avevano una passione forte, radicata nella loro infanzia, ma che a stento arrivavano in doppia cifra con l’età. Ciò significa che il loro attaccamento al brand era nato proprio nel periodo di “vuoto”, quando i film originali erano ormai vecchi di 30 anni, ma quelli nuovi erano ancora lontani dall’essere pensati. “Ma quanto è forte la potenza immaginifica di questa saga?” ho pensato lì per lì.

 

Ero contento. Ero contento di vedere che quello a cui tengo verrà custodito da chi verrà dopo di me con la stessa passione, la stessa dedizione. Ed ero contento per loro, che a differenza nostra che abbiamo vissuto la nostra passione nella solitudine delle nostre stanze consumando chi la VHS e chi il DVD del nostro film preferito, questi ragazzi e queste ragazze ora hanno una casa, un punto di riferimento, un luogo fisico (ma anche dell’anima) per dare spazio alla loro passione. Questa casa è Ghostbusters Italia.

Luca Ercoli

Generations – l’eredità di un acchiappafantasmi

 

Che cos’è una passione? Probabilmente è un’ emozione inspiegabile, sappiamo solo che è più forte di noi e che, in qualche modo, caratterizzerà la nostra esistenza, per sempre. Le passioni sono energie potenti, che travalicano le generazioni e aspirano all’eternità. Generazioni (in originale “Generations“), proprio questo, è  il titolo della piccola perla (solo 4 minuti) che abbiamo scoperto oggi. Il cortometraggio, realizzato dal gruppo di acchiappafantasmi statunitensi Station 6, vede come protagonista un bambino che di notte incontra per casa il padre in uniforme da ghostbuster. [SPOILER ALERT] Insieme cominciano a giocare, il padre con un proton pack fedelmente replicato, il figlio con in spalla quello giocattolo della Kenner. Alla fine dei giochi il genitore rimette a letto il figlio, che gli domanda: “Tornerai ancora papà?”, “ogni volta che vorrai, sai chi chiamare” risponde lui. Il cortometraggio finisce col padre che viene risucchiato dalla trappola giocattolo del figlio. Le lacrime che vi scendono dopo questo finale sono più che legittime, ma crediamo che ad esse debbano seguire gli applausi per questo gruppo di ragazzi: in questa piccola opera di quattro minuti c’è condensata una storia di 36 anni che si è trasmessa letteralmente di padre in figlio e che oggi arriva a noi con lo stesso stupore delle persone che l’8 giugno 1984 uscirono dai cinema, ma nello stesso tempo con un sentimento che da innamoramento, dopo quasi 40 anni, è diventato Amore con la A maiuscola. Ci siamo trasformati negli eroi che volevamo diventare e, cosa ancora più bella, possiamo essere noi ora ciò che i nostri figli vorranno essere. Buona visione.

 

Ghostbusters va in tendenza con Gemitaiz e Madman

Ghostbusters è da sempre una parola sulla bocca di tutti da ormai 35 anni, che sia per la magnifica colonna sonora di Ray Parker Jr. o per il brand che ormai vanta 3 film, diversi adattamenti tra videogiochi e fumetti e un nuovo sequel in produzione. Ma questa volta, in quel di Youtube il no-ghost logo non è stato sfoggiato sulle divise di Venkman e compagni bensì su… Gemitaiz e Madman!

Ebbene si, la coppia di rapper di successo ha scelto di vestire i panni degli acchiappafantasmi per girare il video del loro nuovo singoloVeleno 7“, così chiamato perchè è il settimo prodotto della saga Veleno portata avanti da questi artisti normalmente solisti, ma che una volta all’anno si riuscono per dare vita ad un nuovo successo. Gemitaiz e Madman hanno voluto deliziare i loro fan con un video completamente dedicato alla cultura pop cinematografica, vestendo i panni di diversi personaggi di film amatissimi dal pubblico, ma prima di tutto da loro.

Ghostbusters in tutto questo ha un ruolo centrale e lo si capisce chiaramente fin dall’apertura del video che infatti mostra un acchiappafantasmi di spalle con indosso uno zaino protonico. Nel corso della canzone vengono riprodotte la scena dell’ascensore dell’hotel Sedgewick visto nel film e la scena dell’incrocio dei flussi per sconfiggere Gozer. Il terzo acchiappafantasmi è impersonato dal loro producer MixterT (vi dice qualcosa questo nome?).  Ma Ghostbusters non è l’unico film che viene celebrato, ce ne sono tantissimi che hanno fatto la loro e la nostra infanzia come Fratellastri a 40 anni, Ritorno al futuro, Mamma, ho perso l’aereo, Clerks – Commessi, Scemo & più scemo, Il grande Lebowski e Donnie Darko, Bibbi te do una mazzettata sotto li denti.

Ghostbusters Italia non è solo contenta per la volontà di questi grandi artisti che hanno voluto celebrare il nostro amato film e quella generazione di film in particolare, ma è fiera di aver potuto dare il proprio contributo a rendere possibile questo tributo. Tutte le attrezzature a tema Ghostbusters sono state infatti messe a disposizione dall’associazione stessa e ci teniamo a ricordare come i prop forniti siano prodotti in maniera totalmente artigianale dai nostri soci, veri e propri esperti nella realizzazione di repliche fedeli ai dettami del film.

Il singolo è stato un immediato successo finendo primo in tendenza su Youtube (2.098.664 visualizzazioni) dopo nemmeno un giorno e battendo il record nazionale di riproduzioni su Spotify in 24 ore. Ghostbusters Italia si conferma quindi un vero e proprio talismano per i cantanti appassionati di cultura pop, nel 2016 infatti l’associazione aveva collaborato col rapper Emis Killa alla realizzazione del suo singolo “Cult”.

Dal QG di Ghostbusters Italia è tutto, quello che possiamo dirvi, cari Gemitaiz e Madman, è che… ve lo siete meritato!

La crew del video clip dei veri fan di Ghostbusters!
La crew del video clip dei veri fan di Ghostbusters!

Nel video clip di Gemitaiz & Madman vengono omaggiati, oltre Ghostbusters, film cult come: Ritorno al futuro, Step Brothers, Mamma ho perso l’aereo, Clerks, Scemo e più scemo, Il Grande Lebowski, Donnie Darko.

GBWorld: Analisi e prime impressioni dei fan

copertina

Prodotto da Ghost Corps e sviluppato da 4:33 Creative Labs e Nextage, è uscito esattamente un mese fa (22 ottobre 2018) in tutto il mondo Ghostbusters World. Si tratta di un nuovo gioco a tema Acchiappafantasmi per mobile, immerso nel filone ormai consolidato degli AR games come Pokèmon GO e Jurassic World Alive.

Crea il tuo personaggio e, imbracciato il fucile protonico, sei pronto a partire per un’avventura alla ricerca di tutti, ma proprio tutti, i fantasmi e i boss appartenenti all’universo di Ghostbusters. In vista del trentacinquesimo anniversario dall’inizio della saga, il gioco si propone come un vero e proprio omaggio all’intero mondo degli acchiappafantasmi. Dal primo film del 1984 fino al reboot del 2016, passando per Real, Extreme GB, videogiochi e fumetti IDW (in Italia editi da Ed.Flamival), nell’esperienza di gioco si dispiega una cultura ultratrentennale che va ben oltre le sole produzioni cinematografiche. Potrai dimostrare a Gozer che sei un Dio, sconfiggere Vigo la notte di capodanno, ma anche trovare in giro per le strade i mostriciattoli stile Kenner che hanno fatto la fortuna della serie Real. La peculiarità del gioco è che abbraccia anche fenomeni “minori” del mondo GB come la già citata Extreme degli anni ‘90, il videogioco del 2009 e i comics scritti di Burnham e Schoening, dando la possibilità al fan esperto di trovare pane per i suoi denti e all’amatore quello di approfondire la conoscenza dell’universo Ghostbusters.

Il gioco si basa su un duplice livello: la cattura dei fantasmi e le lotte in arena.

La prima attività è il vero e proprio mestiere dell’acchiappafantasmi. Gli ectoplasmi appaiono in maniera casuale sulla mappa e, una volta selezionati, parte la fase di cattura. Il giocatore ha a disposizione due armi, la prima, solitamente, è il classico fucile protonico, utile per indebolire i fantasmi e indispensabile per sbatterli nella trappola. La seconda arma funziona a munizioni e generalmente si usa contro avversari più forti. Il fantasma ha una barra di vita ed è più o meno resistente a seconda della sua classe. L’obiettivo del giocatore è portare quella barra sotto la metà, da quel momento è possibile lanciare la trappola e tentare la cattura vera e propria. Nel caso in cui il fantasma esaurisse la propria vita non verrebbe catturato, ma “destabilizzato”, cioè smaterializzato. I boss, ad esempio, non possono essere catturati, ma solo smaterializzati. Questi ultimi non compaiono “a caso”, ma in alcuni punti precisi indicati dal gioco, spesso sono luoghi importanti della propria città. Il gioco stimola inoltre la collaborazione tra acchiappafantasmi, e lo dimostra il fatto che alcuni boss si possono affrontare soltanto in multiplayer.

In foto: Samhain (The Real Ghostbusters), Gozer (Ghostbusters 1984), Strega dei ragni (Ghostbusters: The video game)
In foto: Samhain (The Real Ghostbusters), Gozer (Ghostbusters 1984), Strega dei ragni (Ghostbusters: The video game)

La seconda parte del gioco si basa su delle cosiddette “lotte in arena”. Infatti, con i fantasmi che catturiamo, possiamo creare una squadra composta da 4 spiriti. Con il nostro team possiamo affrontare molteplici sfide. La prima che ci viene proposta è, ovviamente, la modalità storia, curata da Erik Burnham divisa in 6 capitoli. Le altre modalità sono decisamente più arcade: si passa dalla “caccia del giorno”; al Grattacielo di Gozer in cui ogni piano ha difficoltà crescente fino ad una classica arena PvP in cui la nostra squadra affronta quella di un altro giocatore online.

Il gioco sfrutta il reticolo GPS di Google Maps per funzionare. Alcuni luoghi famosi ed esercizi commerciali sono evidenziati nel gioco come porte interdimensionali, le quali forniscono al giocatore punti esperienza e degli oggetti casuali come trappole, cristalli PKE e munizioni per le armi.

Ghostbusters World, nel complesso, risulta divertente e ben bilanciato tra le due modalità. Tiene attivo il giocatore con sfide giornaliere, settimanali e obiettivi a più lungo periodo. Non è però esente da difetti che speriamo vengano fixati dai prossimi aggiornamenti; segnaliamo in particolare dei problemi con giroscopio durante le catture dei fantasmi.

Infine, abbiamo chiesto ai nostri ghostbusters un’impressione su questo primo mese di gioco. Trovate qui sotto alcuni commenti:

La cosa che mi ha colpito molto di questo gioco è il fatto che siano riusciti a mettere Ghostbusters, Real, il videogame, eccetera nei fantasmi presenti. Sono molto contento di questa cosa, perché puoi cogliere tutti i riferimenti ai vari multiversi GB. – Davide Rollo (Sezione Piemonte).

La cosa che mi ha fatto più impazzire è che i fantasmi catturati possono essere utilizzati per creare una personale squadra da schierare nell’online.                              – Nicola Perotti (Sesion Veneta)

Il gioco è bello perchè immersivo: dà la sensazione di vivere in un mondo in cui i fantasmi sono tra noi, di avere un PKE tra le mani, e in spalla uno zaino protonico, grazie al quale il giocatore può fare il lavoro che ha sempre sognato.                              – Luca Ercoli (Distaccamento Roma)

GB World è l’inizio e allo stesso tempo la fine di un percorso durato 35 anni. Nel nostro cellulare si condensano tutti gli universi GB per deliziare il fan di vecchia data e stimolare quelli nuovi. Che Ghost Corps abbia voluto fare il punto della situazione prima di cominciare qualcosa di nuovo?

 

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Sabato 1° dicembre al Vigamus a Roma, “Speciale Ghostbusters World!”
Sarà possibile giocare con i video giochi storici di Ghostbusters dal 1984 ad oggi,
compresa la realtà virtuale.