Skip to content

Ernie Hudson parla dei suoi film preferiti di Ghostbusters

Ernie Hudson parla dei suoi film preferiti di Ghostbusters

Durante un panel tenutosi all’Indiana Comic Con di questo weekend, Ernie Hudson ha riflettuto sulla sua esperienza con il franchise di Ghostbusters, parlando del suo ritorno nei sequel recenti e spiegando la frustrante ragione per cui non ha doppiato Winston Zeddemore nella serie animata The Real Ghostbusters.

L’evento, trasmesso in diretta grazie al gruppo di beneficenza Circle City Ghostbusters, ha visto Hudson raccontare il suo tentativo di ottenere il ruolo di Winston nella serie animata, che alla fine è stato assegnato ad Arsenio Hall. Sebbene in passato avesse già espresso il suo disappunto, questa volta ha offerto un’analisi più approfondita del cosiddetto “processo di audizione”, ammesso che si potesse definire tale.

“Beh, sai, non sarebbe stato male se avessi tenuto in maggior considerazione quanto è bravo Arsenio… Sto scherzando. Arsenio è un buon amico. Ma sì, penso che quello che è successo sia che Bill Murray, Dan Aykroyd e Harold Ramis… di solito non facevano sequel, e sicuramente non avrebbero mai fatto un doppiaggio per una serie animata. Forse si pensava che gli attori del film, incluso me, non lo avrebbero fatto, non lo so. Ma credo che il regista della serie animata fosse un amico di Arsenio Hall e volesse lui per il ruolo. Qualcuno però ha insistito affinché mi vedessero o almeno mi offrissero la parte. Così sono andato all’audizione, che non doveva nemmeno essere un’audizione, volevano solo sentire la mia voce. E mentre stavamo registrando, il regista mi ha detto: ‘Aspetta, stop!’ e ha continuato: ‘Quando Ernie Hudson ha fatto il film, Ernie Hudson non ha fatto così: Ernie Hudson ha fatto in quest’altro modo.’ Stava spiegando a me come Ernie Hudson avesse interpretato Winston. E io ero tipo, okay.”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

Hudson ha poi raccontato che, dopo essersi allontanato per pochi giorni a causa di altri impegni lavorativi, è tornato per scoprire che il ruolo era già stato assegnato. Ha definito l’intera situazione “assurda”.

“Ho avuto una piccola parte in una serie TV, sono stato fuori città per circa quattro giorni, e quando sono tornato mi hanno detto che avevano già assegnato la parte, perché avevano sentito che ero impegnato e non sarei stato disponibile, il che è assurdo. Penso che i registi volessero Arsenio, il che è stato davvero un peccato, perché all’epoca ero un padre single, e quei soldi mi avrebbero fatto comodo. Ma sai, le cose vanno come devono andare, credo che con il tempo tutto si sistemi.”

Con il tempo, Hudson ha sviluppato una nuova prospettiva sul franchise, riconoscendo che, sebbene l’esperienza di lavorare al primo Ghostbusters fosse stata difficile, ha comunque dato forma alla sua carriera e che, alla fine, tutto ha trovato un senso.

“Guardando indietro, ora abbiamo fatto cinque film, ed è stata una vera benedizione, ma quando abbiamo girato il primo film, è stata una sfida. Io vengo dal Michigan, e da dove vengo io, i problemi si risolvono in un certo modo. A Hollywood non puoi farlo, non se vuoi lavorare ancora, quindi mi chiedevo: come posso gestire questa situazione per andare avanti? Ho imparato molto facendo Ghostbusters. A volte devi semplicemente mantenere la tua posizione e continuare ad andare avanti, perché il mondo sembra confuso, ma con il tempo tutto ha senso. Ghostbusters è uno di quei film che, col tempo, acquista significato. La storia è cambiata molto, ma quando lo guardo ora, e penso a tutte le cose che avrei voluto fare ma che non ho potuto fare, mi rendo conto che il film è perfetto così com’è. Quindi a volte devi solo superare il momento… Vengo a Indianapolis, vedo la mostra di Ghostbusters, tutti i ragazzi con le loro tute, e tutto improvvisamente ha senso. Ma nel 1983, mentre lo giravamo, era come se stessi parlando da solo. O come se stessi per colpire qualcuno.”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

Quando gli è stato chiesto quale fosse il suo film preferito della saga, Hudson ha evitato di scegliere un solo titolo, sottolineando invece quanto sia stato speciale riunirsi con i suoi co-protagonisti in Ghostbusters: Afterlife e Ghostbusters: Frozen Empire.

“I film più vecchi sono più sentimentali, sai, quando giri un film e poi lo rivedi, ti ricordi il giorno in cui sei andato al lavoro, ricordi i viaggi in macchina, tutti quei piccoli dettagli che riaffiorano mentre guardi le scene. Ero più giovane quando ho fatto i primi film. Mi piacciono i film più recenti perché non pensavo che sarebbero mai stati realizzati, ed è stato fantastico rivedere Bill Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Annie Potts, persone con cui ho lavorato e che conosco da così tanti anni, tornare insieme per fare questa cosa. Quindi sono tutti speciali, ma in modi diversi, e non credo che uno sia migliore o peggiore degli altri, ognuno ha una sua unicità… Sono felice che abbiano trovato un modo per realizzarli facendoli risultare rilevanti, piuttosto che fare un film tanto per farlo.”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

Hudson ha anche ammesso che il ritorno nel franchise è stato incredibilmente appagante, ma che un fattore in particolare ha reso l’esperienza ancora migliore.

“È stato fantastico tornare. È stato fantastico rivedere tutti. È stato fantastico essere pagato bene, perché se non fossi stato pagato bene, non sarebbe stato così fantastico. Posso dire tutte le cose meravigliose del mondo, ma se non mi avessero pagato, avrei detto: ‘Oh, no, assolutamente no.’ Non dico che non l’avrei fatto, ma è semplicemente un set più felice quando la paga è buona. Non lo percepisci direttamente, ma senti che ti apprezzano. Quando non ti pagano, semplicemente non è una bella sensazione. I soldi non sono tutto, ma aiutano molto a sistemare il mondo.”

Oltre al panel di Hudson, i Circle City Ghostbusters erano presenti all’Indiana Comic Con per raccogliere fondi a favore del Peyton Manning’s Children’s Hospital. Oltre a essere vestiti con le classiche tute, hanno presentato una nuova attrazione ispirata al Grundel, il fantasma ricorrente di The Real Ghostbusters e Extreme Ghostbusters.


(Articolo in collaborazione con Ghostbusters News, nostro media partner ufficiale. Revisione e supervisione a cura di Edoardo Stoppacciaro.)

Ernie Hudson: il doppiaggio, il nuovo film e la sua iconica immagine

Ernie Hudson è apparso nell’episodio di ieri del The Bob & Tom Show, trattando vari argomenti, tra cui il doppiaggio, i suoi caratteristici baffi e il futuro del franchise di Ghostbusters.
Apparso in video, si direbbe appena uscito dal letto e ancora in accappatoio, Hudson ha iniziato parlando del suo impressionante curriculum, il che ha portato a una conversazione sul suo aspetto. Sebbene inizialmente si fosse concentrato sul suo fisico in forma nonostante abbia superato i 70 anni (un argomento che ha suscitato attenzione nell’ultimo anno), la discussione è passata ben presto ai suoi tipici baffi, che non ha sempre avuto nei suoi primi anni da attore, o che ha scelto di radere, come ha fatto per Ghostbusters II del 1989. “In Ghostbusters II non avevo i baffi, e la gente pensava che fossi un’altra persona,” ha ricordato Hudson. Ha poi ammesso che, al giorno d’oggi, i suoi baffi non sono del tutto naturali.

“A un certo punto, in effetti, si sono fatti un po’ brizzolati, ma quello che succede sulla pelle è che i peli bianchi si confondono, quindi sembrano un po’ diradati. Se non li tingo, i baffi non sembrano pieni.”

Hudson ha dichiarato in precedenza di essere “sempre pronto” a tornare nel franchise di Ghostbusters, facendo riferimento ai progetti futuri tra Sony Pictures Animation e Netflix. In una recente intervista, mentre ha accennato alla serie animata in produzione, ha anche ammesso che, nonostante la sua voce sia immediatamente riconoscibile, non ha fatto così tanto doppiaggio quanto molti fan potrebbero aspettarsi.

“I fan si sono fatti sentire riguardo la mia voce, ma l’industria non ha mai prestato vera attenzione all’argomento,” ha dichiarato Hudson. “Quindi, non faccio molto doppiaggio, ma ne ho fatto un po’. Ho lavorato ad “Angry Birds”… I fan mi hanno sempre accolto, ma io sono ancora il tipo che cerca uno stipendio fisso.”

In una precedente intervista con Mental Floss, Hudson ha parlato del provino per il ruolo di Winston Zeddemore nella serie animata “The Real Ghostbusters”, lo stesso personaggio che lui aveva reso famoso nel film del 1984, per poi perdere il ruolo a favore di Arsenio Hall, e ha ricordato la sua frustrazione:

“Ero davvero deluso perché l’idea che qualcun altro interpretasse Winston non mi piaceva. Arsenio è un amico, quindi non lo dico per mancargli di rispetto. Ma mi hanno fatto andare a leggere la parte, e anche se mi hanno detto che non stavo facendo un’audizione, non so, credo che mi avessero voluto lì solo affinché il regista mi facesse innervosire. Chissà cos’è successo. Comunque, non ho ottenuto la parte. Purtroppo.”

Tornando al The Bob & Tom Show, a Hudson è stato chiesto della possibilità di un altro sequel di Ghostbusters per il grande schermo. Mentre ha riconosciuto che gli ultimi film, Ghostbusters: Legacy e Ghostbusters: Frozen Empire, potrebbero non aver raggiunto numeri da botteghino al livello della Marvel, è rimasto ottimista riguardo al futuro del franchise, assicurando:

“Guadagna soldi nel tempo… e se i produttori sono felici e il film guadagna soldi, probabilmente ce ne sarà un altro.”


(Articolo in collaborazione con Ghostbusters News, nostro media partner ufficiale. Revisione e supervisione a cura di Edoardo Stoppacciaro.)

Ernie Hudson parla del suo legame con Ghostbusters

Ernie Hudson, in una recente intervista con The Direct, ha parlato dell’evoluzione del franchise di Ghostbusters, del suo rispetto per Harold Ramis e della sua disponibilità a tornare nel ruolo di Winston Zeddemore nelle future produzioni.

The Direct: “Devo assolutamente parlare di Ghostbusters perché, come abbiamo visto, i cosplay sono incredibili. Questo franchise dura da oltre 40 anni. Volevo chiederti, riguardo agli ultimi due film, che sono stati entrambi incredibili, come è stato per te tornare dopo così tanto tempo? Abbiamo amato il tributo a Harold Ramis in Afterlife. È probabilmente il miglior omaggio che abbia mai visto a qualcuno che non è più con noi. Cosa ha significato per te poterlo fare e continuare anche nel ricordo di Harold?”

Ernie Hudson: “Sì, sai, nei primi due film… Harold, per me, è sempre stato il collante che teneva tutto insieme, perché quando lavori a un progetto con personalità così forti che non sempre vanno d’accordo… Ma Harold era un tipo che tutti rispettavano abbastanza da mettere da parte le proprie cose e portare a termine il lavoro. Quindi, era sempre il punto di riferimento quando le cose diventavano un po’ folli.”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

“Lo guardavo e mi dicevo: ‘Va tutto bene, Ernie…’ ma abbiamo attraversato un periodo, credo di vent’anni, in cui non c’era nulla, e pensavo che non avremmo mai più fatto un altro Ghostbusters. Ero convinto che non sarebbe mai successo. Poi Jason Reitman, il figlio di Ivan Reitman, ha rimesso insieme i pezzi.”

“Ero preoccupato perché non volevo fare un altro film solo per soldi. Volevo fare qualcosa di unico. Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta, l’ho adorata. E poi, quando sono arrivato sul set il primo giorno e ho visto Bill Murray e Dan Aykroyd nei loro uniforme… questo franchise fa parte della mia vita. Per più di metà della mia vita Ghostbusters è stato con me. Dopo 40 anni, è stato davvero molto emozionante.”

“Queste sono persone che considero amici, ma che non vedo regolarmente. È stato semplicemente meraviglioso. E poi il modo in cui hanno realizzato il tributo a Harold… Non avrei mai potuto immaginarlo, ma è stato meraviglioso e molto toccante. L’ho apprezzato tantissimo, perché so quanto Harold fosse importante per tutto questo. Danny, Bill e tutti hanno dato il loro contributo, e mi piace pensare di aver fatto qualcosa anch’io, ma Harold era veramente speciale… un uomo di grande talento.”

“Ancora oggi le persone si avvicinano a me e apprezzano ciò che ha portato all’industria dell’intrattenimento e del cinema in generale. Un uomo di talento, ma anche incredibilmente generoso. È stato incredibile. Ho amato Afterlife. Poi ho pensato: ‘Beh, forse abbiamo finito, e non voglio fare un altro film a meno che non sia qualcosa di speciale, di diverso.'”

“Poi hanno creato Garraka. Ho pensato: ‘Okay, questo sarà divertente.’ Adoro Paul Rudd, tutta la nuova famiglia… È bello vedere la storia passare di generazione in generazione. Perché questo è uno di quei film che trascendono le generazioni. Ho visto nonni novantenni ridere guardandolo. Sono stato a una proiezione per il 30° anniversario a Chicago e ho visto anziani con i loro nipoti che seguivano la storia con attenzione.”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

“C’è qualcosa in questo film che tocca le persone. Vedo genitori che vengono con i loro figli e i bambini indossano le tute. Ho fatto molti film, sono stato abbastanza fortunato, alcuni hanno avuto successo, ma Ghostbusters è una parte speciale della mia vita. E con i nuovi film, tutti vogliono vedere di più.”

The Direct: “Cosa ne pensi del futuro? Vedremo una trilogia con i nuovi film, oppure si continuerà senza limiti? Sembra che ogni volta si annunci un nuovo film con Ernie Hudson, anche prima che si parli ufficialmente del progetto!”

Ernie Hudson: “Immagino che [Sony Pictures] sappia che, se c’è abbastanza denaro, Ernie ci sarà. Quindi, se c’è un assegno fisso in ballo, Ernie si farà vedere.”

“Amo il franchise. Amo farne parte. Amo il modo in cui hanno sviluppato il personaggio di Winston. Ho detto a Jason che non volevo vedere Winston ancora in cerca di uno stipendio fisso dopo 40 anni. Così gli hanno permesso di crescere.”

The Direct: “Ormai è lui lo stipendio fisso!”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

Ernie Hudson: “Esatto! Mi hanno dato la possibilità di far evolvere il personaggio. E mi piacerebbe vedere di più. E penso che ci sarà. Penso che sia diventata una storia di famiglia. Non è come la dinamica dei film Marvel da un miliardo di dollari, ma è abbastanza solida da essere comunque redditizia. Non lo farebbero se non lo fosse… Ho sentito che si sta sviluppando un lungometraggio animato. Ma, come ho detto, io sono sempre pronto.”

CREDIT: Columbia Pictures Ghost Corps

(Revisione e supervisione a cura di Edoardo Stoppacciaro.)

Nei sequel di Ghostbusters Ernie Hudson vuole “sporcarsi le mani”

CREDITO IMMAGINE: Columbia Pictures Ghost Corps

Parlando con Screenrant ai WGA Awards, Ernie Hudson ha riconosciuto che, sebbene l’attuale focus di Sony Pictures sia sulla famiglia Spengler, spera di vedere Winston avere un ruolo più attivo nei futuri capitoli, dichiarando:

“Penso che lo studio sia concentrato sulla famiglia, il che è una buona cosa, però mi piacerebbe anche vedere Winston prendere le redini di una squadra e lanciarsi in azione. Sarebbe molto divertente. Parlano di pensionamento, ma non voglio che Winston sia solo il tipo che sta seduto in ufficio. Mi piacerebbe vederlo, come nei film originali, davvero sporcarsi le mani e darsi da fare.”


(Articolo in collaborazione con Ghostbusters News, nostro media partner ufficiale. Revisione e supervisione a cura di Edoardo Stoppacciaro.)


Parlando di Winston Zeddemore condividiamo il video di Presentazione CARNEVALE APRILIANO 2025 – Ghostbusters Italia Distaccamento Enea ft. Dario Oppido voce di Ernie Hudson in Ghostbusters Legacy e Ghostbusters Minaccia Glaciale!

Ernie Hudson parla del futuro di Ghostbusters

CREDITO IMMAGINE: Columbia Pictures Ghost Corps

Ernie Hudson, volto indimenticabile del personaggio Winston Zeddemore nella saga di Ghostbusters, ha condiviso riflessioni sincere e profonde sul franchise durante un panel di domande e risposte al Galaxy Con Columbus. Dalla sua esperienza sul set del film originale del 1984 alle lezioni di vita apprese dal compianto Harold Ramis, Hudson ha regalato al pubblico uno sguardo autentico su una delle saghe più amate di sempre.

 

Le sfide del set e il sostegno del cast

Hudson ha rivelato alcune difficoltà affrontate durante la produzione del primo Ghostbusters, legate a scelte dello studio che ridimensionarono il suo ruolo, escludendolo da poster e materiale promozionale. Tuttavia, ha sottolineato la solidarietà dimostrata dai suoi co-protagonisti:

Fin dal primo giorno, mi hanno offerto la loro amicizia. Si sono sempre presi cura di me, perché lo studio stava facendo tagli che riguardavano il mio ruolo. Devo dire che i ragazzi sono sempre stati molto, molto cool. C’erano momenti in cui giravamo delle scene e loro dicevano, ‘Beh, e Ernie?’ e buttavano lì una battuta. Alcune di quelle battute, come quella finale nel film, ‘Amo questa città’, erano proposte da loro. Dicevano, ‘Beh, Ernie dovrebbe dire qualcosa’.

CREDITO IMMAGINE: Columbia Pictures Ghost Corps

 

L’eredità di Harold Ramis

Hudson ha dedicato parole commosse ad Harold Ramis, riconoscendo il suo ruolo cruciale nella nascita e nel successo di Ghostbusters:

Penso che il motivo per cui esiste Ghostbusters sia Harold Ramis. Ovviamente, Ivan Reitman è stato un produttore e regista straordinario, e Bill Murray è semplicemente geniale. Ma Harold era il collante. Era il ragazzo che tutti rispettavano abbastanza da guardare oltre le proprie cose. Quando c’era confusione o tensione, Harold era quello che riportava tutti al tavolo. Era la voce della ragione.

Hudson ha anche riflettuto sugli insegnamenti che Ramis gli ha lasciato, portati avanti nel corso della sua lunga carriera:

Ciò che ho imparato da Harold è come comportarsi e rapportarsi con le persone. Quando lavori con molte persone, è facile farsi influenzare dagli alti e bassi. Harold mi ha insegnato a mantenere l’equilibrio, a trovare il mio livello. Come fai a mantenerti sano di mente in un mondo che può essere caotico? Harold è stato l’esempio perfetto di come farlo.

CREDITO IMMAGINE: Columbia Pictures Ghost Corps

Il futuro del franchise

Guardando avanti, Hudson si è detto ottimista ma cauto sul futuro del franchise, sottolineandone il potenziale e le sfide:

Beh, sai, ogni volta che qualcosa fa soldi, e Ghostbusters ne farà sempre, c’è interesse a fare di più. Non sarà mai come i film da miliardi di dollari della Marvel, ma ha una base di fan fedele. Il futuro dipende dalla capacità di trovare idee originali. Oggi il concetto è cambiato: una mamma Ghostbuster, per esempio, era qualcosa di impensabile nel 1984. Finché ci sarà creatività e rilevanza, il franchise può crescere. Ma se non è così, che senso ha? Ci sono tanti film che guardi e ti chiedi: ‘Perché l’hanno fatto?’

CREDITO IMMAGINE: Columbia Pictures Ghost Corps

Hudson ha anche ricordato un’esperienza simile con il franchise de Il Corvo:

Ero in Il Corvo, e continuano a provare a rifarlo. Mi chiedo sempre, ‘Perché? Perché?’ Sai, se non hai qualcosa di nuovo da dire, forse è meglio lasciar perdere.

Uno sguardo al panel completo

Durante il panel, Hudson ha affrontato anche altri temi, come le differenze tra lavorare con Ivan Reitman e suo figlio Jason, oltre a raccontare aneddoti del set che evidenziano il legame speciale tra i membri del cast originale. Per chi volesse approfondire, la sessione completa di domande e risposte è disponibile online.

Con oltre quattro decenni di carriera, Ernie Hudson continua a essere un pilastro di Ghostbusters, non solo per il suo contributo artistico, ma anche per la profonda umanità con cui racconta il dietro le quinte di un franchise che ha segnato la storia del cinema.

CREDITO IMMAGINE: Columbia Pictures Ghost Corps

(Articolo in collaborazione con Ghostbusters News nostro media partner news ufficiale.)