“Ghostbusters” nella Giornata Mondiale del Libro

Oggi è la “Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore“, importante iniziativa promossa dall’UNESCO nel 1996 e ancora oggi stimolo di grandi eventi in tutto il mondo. Come Associazione culturale, Ghostbusters Italia si è sempre fatta promotrice delle iniziative editoriali che negli anni hanno interessato gli argomenti di saggio e biografia, nel mondo come in Italia, fortunatamente aggiungeremo, perché da diversi anni anche qui sono usciti libri che, non dimentichiamo, hanno avuto il nostro appoggio e contributo per perfezionarli o, in un caso, realizzarli totalmente. Li ricordiamo qui velocemente i più importanti:

Making Ghostbusters (1985), a cura di Don Shay, è il primo libro che racconta, con materiali preziosissimi e la sceneggiatura originale e con la voce dei diretti protagonisti, la realizzazione del film. Assolutamente imperdibile. Oggi fuori catalogo e raro da trovare, è stato ristampato, in formato più piccolo in A5, nella edizione da collezione uscita in Blu-Ray e UHD lo scorso anno. Purtroppo inedito in Italia.

Ghostbusters The Ultimate Visual History (2015), di Daniel Wallace, è stato realizzato per colmare il buco lasciato dal precedente libro e in occasione del rilancio del brand nell’anno della fondazione della Ghostcorps. Altamente raccomandato per sapere la storia di tutto il franchise, i primi due film, i giocattoli, le serie a cartoni animati, i fanclub, i videogame. Con due contributi d’eccezione scritti da Ivan Reitman e Dan Aykroyd. Il libro è in inglese ed è acquistabile anche sul nostro Amazon, ma è notizia certa che la Saldapress sta lavorando all’edizione italiana per il prossimo marzo 2024 (tranquilli, saremo presenti).

Ghostbusters – The Inside Story: Stories from the cast and crew of the beloved films (2020), di Matt McAllister, è la raccolta dei 64 fascicoli pubblicati assieme ai numeri necessari per costruire la Ecto-1 promossa dalla Hero Collector. Il volume è arricchito da una introduzione di Ivan Reitman, ma nonostante il ricco contenuto fotografico, il testo ha diversi errori e omissioni. Inedito in Italia ma acquistabile qui.

Wild and Crazy Guys: How the Comedy Mavericks of the ’80s Changed Hollywood Forever (2020), di Nick de Semlyen, è un libro imperdibile, fra i pochissimi che analizzano e raccontano la storia della comicità di Hollywood degli anni ’80 e di come abbia cambiato l’industria attraverso i tipi pazzi e selvaggi che ancora oggi adoriamo, da John Belushi a Steve Martin, Eddie Murphy, Chevy Chase, Dan Aykroyd, John Candy, Robin Williams e molti altri. Vengono approfondite le lavorazioni di alcuni film chiave, ovviamente anche Ghostbusters, con notevole cura nei dettagli. L’autore si è divertito e si sente. Per dare l’idea del tono, si parte con una scazzottata fra Murray e Chevy Chase dietro le quinte del Saturday Night Live (storia vera: l’unico a prendere un pugno fu però Belushi, intervenuto per sedare la rissa). In inglese (purtroppo!) e acquistabile qui.

Harold Ramis. Mio padre, l’acchiappafantasmi (2021), di Violet Ramis Stiel, con una introduzione di Seth Rogen, è l’edizione italiana del libro Ghostbuster’s Daughter: Life with My Dad, Harold Ramis (2018), che ha raccontato, per la prima volta, la vita e l’opera di Harold Ramis. Edito da Sagoma Editore, è un libro commovente e a tratti davvero esilarante, zeppo di racconti personali della primogenita e con rarissime fotografie. Come abbiamo già raccontato più volte, una copia era stata tradotta per iniziativa personale da Sara Petrolillo e suggerita da quest’ultima a Sagoma, che ha sposato l’idea affidando ad Andrea Ciaffaroni l’edizione italiana con l’aiuto di Valerio Albasini Di Giorgio. Promosso dall’associazione, il libro ha e continua ad avere un notevole successo. E’ fondamentale come opera, per tutti noi acchiappafantasmi.

Ghostbusters – The Original Novelizations of Ghostbusters 1 and 2 (2021), di Richard Mueller e Ed Naha, sono i romanzi dei due film usciti negli anni ’80 e ristampati da Titan Books. Fortunatamente questo corposo volume – 400 pagine – è stato pubblicato anche in Italia da Magazzini Salani (acquistabile qui), con doppia felicità per i fan, poiché il primo romanzo era inedito in Italia. I testi accingono dalle sceneggiature originali con numerose chicche non presenti nei film.

Ghostbusters Ecto 1 – Manuale per Acchiappafantasmi (2021), di Troy Benjamin (Autore), Marc Sumeraak (Autore), Ian Moores (Illustratore), è, come dice il titolo, un approfondimento tecnico dell’attrezzatura e della mitica Cadillac dei Ghostbusters. Uscito per Simon and Schuster nel 2017, è stato pubblicato in Italia nel 2021 dalla Multiplayer Edizioni, con supervisione alla traduzione a cura della Associazione. Correte ad acquistarlo qui. 

L’arte di essere Bill Murray (2021), sottotitolo Assurde storie vere sulla gioia, lo zen e l’arte di imbucarsi alle feste, di Gavin Edwards, lo inseriamo in questa lista perché è una eccezione assoluta che ogni fan dovrebbe avere. Uscito nel 2016 come The Tao of Bill Murray: Real-Life Stories of Joy, Enlightenment, and Party Crashing, è un libro speciale, che racconta la vita del nostro Venkman attraverso la sua carriera e una serie irresistibile di aneddoti, estratti da interviste, e testimonianze incredibili del suo essere eccentrico e unico. La Blakie Edizioni ci ha fatto dono della edizione italiana, e acquistabile qui.

Ghostbusters: Afterlife: The Art and Making of the Movie (2021), di Ozzy Inguanzo, è l’unica pubblicazione ufficiale uscita in occasione del film di Jason Reitman, ed è un libro spettacolare colmo di curiosità e una ricchissima galleria fotografica sulla lavorazione, uscito in lingua inglese ed acquistabile qui.

A Convenient Parallel Dimension: How Ghostbusters Slimed Us Forever (2022), di James Greene, Jr, è l’ultima pubblicazione saggistica sul mondo di Ghostbusters, acquistabile in lingua inglese, e annunciato praticamente all’indomani dell’uscita di Ghostbusters: Afterlife. L’intento è quello di raccontare nel dettaglio tutta la storia del mondo creato da Dan Aykroyd con molti retroscena e diversi passaggi inediti, e si ferma quasi sbrigativamente (forse perché il libro è andato in stampa a ridosso della notizia) con la morte di Ivan Reitman e l’annuncio del sequel in lavorazione in questi giorni. E’ un libro molto interessante, non senza prolissità a dire il vero, ma da avere. Rispetto ai libri precedenti, la galleria fotografia è scarna, ed essenziale. 

Ghostbusters: The Official Cookbook (2022), di Jenn Fujikawa e Erik Burnham, è un libro di ricette promosso da Sony, curioso e interessante e, sorprendentemente, zeppo di foto inedite di Ghostbusters: Afterlife. Acquistabile qui.

“Ghostbusters”, nuovo cofanetto in arrivo!

Sorpresa per i fan della saga di Ghostbusters: è arrivo un nuovo cofanetto Blu-Ray + UHD dei tre film in edizione speciale. La Eagle ha infatti realizzato una confezione – denominata Deluxe Edition – in tiratura limitata, comprendente Ghostbusters (1984), Ghostbusters II (1989) e Ghostbusters: Legacy (2021), più un poster del primo film, la spilla e il portachiavi di Legacy. Il box può essere pre-ordinato già qui, per il costo di 80 euro, ed è in uscita per il prossimo 7 dicembre.

L’eredità del Romics

Un altro Romics è finito. Anche stavolta Ghostbusters Italia è stata protagonista con uno degli stand più grandi della fiera denso di contenuti per gli appassionati di ogni età. Le fiere per noi fan sono importanti: sono quel grande contenitore che permette alla nostra passione di prendere corpo per qualche giorno e farci vivere quelle emozioni che nella vita di tutti i giorni sono lì, sopite, in attesa di una “chiamata”. Ogni volta è bello incontrarsi e rincontrarsi, scambiare chiacchere, novità, e qualunque cosa la nostra testa libera dai pensieri del quotidiano ci voglia far condividere con i colleghi in grigio.

Ma le fiere non sono solo questo, non sono solo momenti di aggregazione e di goliardia, sono anche i momenti in cui il fandom si cala nella realtà e noi fan riusciamo a toccare con mano come il pubblico vive il momento che il brand di Ghostbusters affronta. C’è da essere onesti, fino all’annuncio di Afterlife/Legacy la vita del fan degli Acchiappafantasmi era piuttosto difficile: l’ultimo film risaliva al 1989; i tentativi della serie Extreme negli anni ’90 e del reboot nel 2016 non avevano scaldato i cuori del pubblico. L’unica menzione d’onore l’aveva portata a casa il videogame del 2009, ma il media videoludico era ben lontano dal raggiungere la portata mediatica (e medianica) del grande schermo. Insomma, possiamo dire senza timore di far torto a nessuno, che per più di 30 anni il brand di Ghostbusters è stato letteralmente tenuto a spalla dalla sua fan base, sempre tenacissima e innamorata nonostante il passare del tempo.

Proprio per questo siamo rimasti doppiamente stupiti nel vedere la quantità di bambini ed adolescenti che hanno invaso il nostro stand al Romics. Parlo personalmente: sono ormai cinque anni che sono associato e di bambini vestiti da ghostbuster in fiera ne ho visti, ma mai tanti quanto quest’anno. Il fenomeno mi ha incuriosito a tal punto che ho chiesto a questi bambini/e e ragazzi/e da dove venisse questa loro passione, pensando alla risposta più ovvia “avranno visto Ghostbusters Legacy!”. E invece no. Chi lo aveva visto, lo aveva fatto solamente dopo aver conosciuto i film degli anni ’80 e addirittura c’era anche chi ne scopriva l’esistenza in quel momento! A quel punto ho cominciato a riflettere: c’erano bambini che avevano una passione forte, radicata nella loro infanzia, ma che a stento arrivavano in doppia cifra con l’età. Ciò significa che il loro attaccamento al brand era nato proprio nel periodo di “vuoto”, quando i film originali erano ormai vecchi di 30 anni, ma quelli nuovi erano ancora lontani dall’essere pensati. “Ma quanto è forte la potenza immaginifica di questa saga?” ho pensato lì per lì.

 

Ero contento. Ero contento di vedere che quello a cui tengo verrà custodito da chi verrà dopo di me con la stessa passione, la stessa dedizione. Ed ero contento per loro, che a differenza nostra che abbiamo vissuto la nostra passione nella solitudine delle nostre stanze consumando chi la VHS e chi il DVD del nostro film preferito, questi ragazzi e queste ragazze ora hanno una casa, un punto di riferimento, un luogo fisico (ma anche dell’anima) per dare spazio alla loro passione. Questa casa è Ghostbusters Italia.

Luca Ercoli

Ritrovato il finale alternativo di Ghostbusters II a fumetti!

Una scoperta davvero interessante è stata riportata oggi da Ghostbusters News dopo la pubblicazione delle pagine inedite dell’adattamento a fumetti di Ghostbusters II, le quali riportano il finale alternativo del fumetto e quindi del film stesso.

Il ritrovamento delle tavole è opera della pagina The Art of The Real Ghostbusters, che ha spiegato come sia stato possibile grazie al fan Alex Clay Newborn, il quale, stando sempre in contatto con l’editore di quei fumetti, James Van Hise, ha avuto una spiegazione e successivamente l’accesso alle 4 tavole rimosse dal fumetto del film Ghostbusters II con i personaggiche di The Real Ghostbusters, pubblicato nel 1989 dalla Now Comics (e inedito in Italia).

E’ necessaria prima una spiegazione storica: il film Ghostbusters II subì diverse riscritture e soprattutto un grosso lavoro al montaggio di taglia e cuci, sia perché alcune sequenze girate risultarono fuorvianti, sia per un discorso di ritmo; per questo non furono poche le scene eliminate o rigiriate in altre location, come è stato possibile vedere negli extra delle ultime edizioni in Blu-ray, e ad oggi alcune di queste non sono state ancora recuperate. Su tutte, il finale dei festeggiamenti con il sindaco di New York, sotto la Statua della Libertà, di cui rimangono pochi secondi nel finale poi montato, ma che in verità conteneva diversi dialoghi fra Dana con gli acchiappafantasmi sulle loro origini native, una scena decisamente patriottica: secondo Ivan Reitman, il finale “morì di una morte terribile”, nel senso che fu troncato di netto e gettato via probabilmente in seguito a insoddisfacenti anteprime, nonostante alcune testimonianze hanno parlato di averlo visto al cinema durante i primi giorni di programmazione nel giugno del 1989. Fatto sta che quel finale è sparito del tutto. Fra ottobre e dicembre dell’89, la Now pubblicò in tre numeri mensili un adattamento a fumetti del film usando i personaggi di The Real Ghostbusters, seguendo come storia proprio il copione del film, giustificando la presenza di scene eliminate (Ray posseduto, il cugino di Louis che libera gli acchiappafantasmi dall’ospedale psichiatrico, ecc.) tranne proprio quel finale. Col senno di poi, rivedendo l’ultimo numero, si nota come il fumetto finisse brutalmente con l’immagine a tutta pagina della Statua della Libertà. La motivazione l’ha data l’editore James Van Hise: a quanto pare la Columbia Pictures chiese all’ultimo minuto di rimuovere le tavole con il finale alternativo poiché non era presente nel film, dimenticandosi però delle altre parti inedite rimaste, come Ray posseduto, ma, crediamo, non a caso, perché quelle scene sono rimaste nel romanzo pubblicato (e che trovate anche in italiano, per Magazzini Salani).

Il dialogo era praticamente preso di peso dal copione originale, con un dialogo fra Spengler e Venkman che commentano l’immensità della Statua:

Spengler: È probabilmente la prima cosa che i miei nonni hanno visto quando sono venuti in questo paese.

Venkman: Da dove? Nettuno?

Spengler: Venivano da Ostrov, Polonia orientale.

Venkman: Ostrov? Ci sono stato. Buona città per le feste.

Stantz: I miei bisnonni erano svizzeri. Ho ancora le foto che hanno scattato alla statua dalla barca quando sono arrivati.

Venkman: Oh, giusto, me l’hai detto. Sono venuti in America per cercare altri tipi di formaggio, me lo ricordo. E tu, Winston?

Winston: La mia gente non stava facendo nessuna foto da quelle navi per schiavi, amico. E non c’era nemmeno una statua nel porto di Charleston per accoglierli. E tu, Dana?

Venkman: Miss Sangue Blu? La sua famiglia è qui dall’anno 12.

Dana: Non è vero. Era il 1620.

Venkman: È lo stesso.

Stantz: Qual è la tua storia, Pete?

Venkman: Io? Sono un po’ di tutto. Un po’ irlandese, un po’ tedesco, francese, olandese – le donne nella mia famiglia si davano da fare. E questo è ciò che ha reso grande questo paese.

Dana: È una cosa terribile da dire.

Venkman: E allora? È un paese libero. (guardando la statua) Grazie, Lib.

Queste sono le scansioni originali delle tavole pubblicate oggi.

La condivisione di queste tavole è preziosissima e ringraziamo di cuore per averlo fatto. Consigliamo di visitare il sito di The Art of The Real Ghostbusters perché davvero completo e interessante!

https://www.instagram.com/p/CgeXy3psuZq/

Addio all’attore Philip Baker Hall

Domenica 12 giugno è venuto a mancare l’attore Philip Baker Hall, apparso brevemente in Ghostbusters II nel ruolo del Commissario di Polizia alla corte del sindaco Lenny. Nato il 10 settembre del 1931 a Toledo, nell’Ohio, dopo aver prestato servizio come traduttore in Germania per conto dell’Esercito degli Stati Uniti d’America, ha dato inizio alla sua carriera d’attore al Los Angeles Theatre Center, apparendo in televisione, a partire dalla seconda metà degli anni ’70, in ben oltre 200 guest role (M*A*S*H, La signora in giallo e la più recente sit-com Seinfield). Caratterista di indubbia qualità, è conosciuto al grande pubblico per aver collaborato a più riprese con i registi Robert Altman e Paul Thomas Anderson, apparendo in veste di attore non protagonista in pellicole come Boogie Nights (1997), The Truman Show (1998), Magnolia (1999) e Dogville (2003), ricoprendo anche ruoli di maggior rilievo in Secret Honer (1984), Hard Eight (1996) e Duck (2005).

Andrea Persica

In ricordo di Stephen Dane, “papà” della Ecto-1

Oggi sono sei anni dalla scomparsa di Stephen Dane, consulente attrezzista accreditato per Ghostbusters (1984) e Ghostbusters II (1989). Per dirla in parole povere, Dan Aykroyd fu la mente di tutto quello che circondava la parte tecnica degli acchiappafantasmi, ma il braccio fu Stephen, il cui contributo è stato riconosciuto in un secondo momento.

Per dare un’idea di quanto fu fondamentale per la progettazione delle attrezzature dei Ghostbusters, Mr. Dane ha aiutato la troupe a progettare il rivestimento interno ed esterno della Ecto-1 e della Ecto1-A, disegnando nel dettaglio tutto quello che riguarda l’attrezzatura sul portapacchi e ha supervisionato la verniciatura e varie acquisizioni delle parti esterne (scala, ecc.). Inoltre, Dane ha collaborato come consulente alla progettazione dello zaino protonico, della trappola, del “raccoglitore” per la melma, e dello Slime Blower. Quanto basta per meritarsi un nostro ricordo oggi.

Dane, nato nel 1941 e deceduto nel 2016, non aveva scampo, doveva lavorare a Hollywood: il padre lavorava nell’ufficio stampa della 20th Century Fox, la madre era un tre premio Oscar per i costumi. Si laurea nel 1961 alla University High School di Los Angeles mentre lavora part-time alla rivista “Life”, e prende lezioni come illustratore alla Douglas Aircraft Company, una delle maggiori compagnie aeree degli Stati Uniti che ha progettato durante la sua storia anche missili e velivoli spaziali. Successivamente ha preso altre due lauree, in lettere e in architettura. Avrebbe lavorato come architetto per tutta la vita quando nel 1973, cinque anni dopo aver cominciato la professione, decide di cambiare strada a fronte di una crisi del settore molto forte. Risponde ad un annuncio della Universal per nuovi progetti nel loro parco a tema, e l’ingresso nella industria gli ha permesso di lavorare come scenografo e art director in film come Blade Runner, Brainstorm – Generazione elettronica, La signora in rosso, Ritorno alla quarta dimensione, Balle spaziali e, ovviamente, Ghostbusters.

Nel dettaglio, come molti fan sanno bene, la lavorazione di Ghostbusters fu una corsa alla volpe senza precedenti: dall’okay della Columbia Pictures, nel maggio del 1983, Ivan Reitman aveva in calendario undici mesi di lavoro prima della sua uscita nel giugno del 1984. Le tempistiche erano quindi ridotte se si pensa che si partiva da una storia scritta da Dan Aykroyd poi rielaborata con Harold Ramis per tutta l’estate dell’83, alla fine della quale erano già iniziati i provini per gli attori, e il lavoro di preproduzione, prima di battere il primo ciak nell’ultima settimana di ottobre. Fra il copione definitivo e questo evento, passarono pochi mesi, se non settimane. È lo stesso Dane ad aver raccontato che ebbe solo sei settimane per portare a Reitman dei progetti sull’equipaggiamento abbastanza soddisfacenti per essere realizzati. Gli fu chiesta – esiste una data, 22 settembre 1983, quindi un mese prima del ciak iniziale! – una mano per lo zaino protonico, le trappole, e tutto il resto.

Alla fine, il lavoro di Dane si sovrappose con i suoi impegni, tanta era la roba da trovare. Si ispirò ad alcuni lancia fiamme per il proton pack, mentre per la Ecto-1, nonostante le indicazioni di Aykroyd per una Cadillac del 1959 fossero scritte in sceneggiatura, Dane andò al parco macchine degli Studi Burbank il 5 ottobre: scattò delle foto a tutte le ambulanze parcheggiate per tornare a casa e lavorare al design esterno e interno; il giorno dopo lavorò al proton pack con l’idea originale del lanciafiamme. Fino al 19 ottobre, giorno della spedizione della Cadillac da Los Angeles a New York, Dane ha lavorato senza sosta anche alla trappola. Dal 28 ottobre all’8 novembre, Dane era reperibile sul set per ogni rifinitura e migliorie sull’equipaggiamento e sulla Ecto-1.

Era così immerso nella lavorazione che trovò normale incrociare per le strade di New York la Ecto-1 con all’interno Aykroyd, Ramis, Bill Murray e Ernie Hudson mentre andavano a girare le scene al Municipio. Questo aneddoto lo raccontava spesso per la nonchalance con cui salutò loro con una mano, mentre Dan sfrecciava con una Cadillac del ’59, con un fantasma sullo sportello…

Per Ghostbusters II, Dane ha progettato il Giga Meter, il raccoglitore per la melma, e gli “Slime-Bower” (o spara-melma), e ridisegnato l’aspetto della Cadillac, trasformata in Ecto1-A. Nuovamente Dane si è interfacciato con Reitman e il copione, e per l’occasione ha utilizzato alcuni segnali di pericolo e avvertimento progettati per il precedente Blade-Runner.

Dane si era ritirato nel 2004, dopo aver lavorato a Squadra 49, per poi proseguire saltuari lavori come designer.

La sua figura è stata elogiata nel programma web Beyond The Marquee, registrata nel 2014, due anni prima che questo genio ci lasciasse. Una occasione unica, vedere Stephen Dane dentro la sua “creatura”. In quella occasione, Dane prestò alcuni suoi bozzetti originali al sito del programma,  più un prezioso calendario dei suoi appuntamenti che anche noi abbiamo citato, e che dettaglia cronologicamente come e quando lavorò al primo Ghostbusters.

GHOSTBUSTERS ULTIMATE COLLECTION – Recensione

In concomitanza con l’uscita home video di Ghostbusters: Legacy, il cofanetto Ultimate Collection celebra la saga degli Acchiappafantasmi, dissotterrando un numero considerevole di contenuti inediti. Ghostbusters Italia lo ha visto e recensito per voi. L’articolo è di Andrea Persica.

Oltre a raccogliere i tre capitoli canonici della saga, questa Ultimate Collection, come da titolo, si auto-definisce definitiva risorsa per tutti gli appassionati dell’universo Ghostbusters, proponendo quella che sembrerebbe una raccolta più che esaustiva di supplementi dedicati. In questa recensione, analizzeremo in primis il cofanetto in sé e i dischi UHD e Blu-Ray di Legacy, per poi successivamente affrontare l’intero parco extra inedito che questa edizione porta nelle nostre sempre più bramose videoteche. Tralasceremo quindi l’analisi di ciò che è stato già pubblicato, a cominciare appunto dai primi due lungometraggi, presentati nelle loro masterizzazioni 4K presenti all’interno del precedente steelbook datato 2019 (N.B.: la recensione è basata sull’edizione britannica, la quale, a livello di packaging e contenutistica, differisce solo in minima parte da quella italiana).

LA CONFEZIONE -> Tre in cassetta…

A mo’ di unboxing raccontato, partiamo quindi dalla confezione che raccoglie tutti i dischi e i supplementi, una splendida trappola in cartoncino dalla compattezza assai importante: apertisi gli sportelli, troviamo le quattro custodie dei film (3 UHD + 3 Blu-Ray) e degli extra (2 Blu-Ray), nonché la ristampa del rarissimo libro di Don Shay Making Ghostbusters. Tralasciando l’assenza delle luci al LED che nella sola edizione USA illuminano l’interno della confezione, oppure eventuali commenti sul materiale “povero” usato, ci sentiamo di dire che l’idea di riproduzione semi-tridimensionale dell’oggetto di scena, quindi di rivisitazione e semplificazione dello stesso affinché possa fungere da contenitore, abbia infine condotto al concepimento di un bellissimo oggetto da collezione, un qualcosa di fin ora mai visto nell’ambito dei ragazzi in grigio.

GHOSTBUSTERS: LEGACY -> Video, audio ed extra

Arriviamo quindi ai due dischi di Ghostbusters: Legacy, iniziando con una breve disamina dei menù interattivi. Chi si aspetta tuoni e fulmini rimarrà alquanto deluso: per l’intero box-set, è stata scelta un’impaginazione statica abbastanza semplice a livello grafico, in questo caso specifico accompagnata dallo score di Rob Simonsen e attraverso la quale le varie sezioni (Inizio – Film –, Lingue, Capitoli Scena e, solo per il Blu-Ray, Contenuti Speciali) sono facilmente raggiungibili, graficamente esplose da una trappola aperta collocata alla destra dello schermo. Da notare la presenza di una feature piuttosto comoda, ossia il minutaggio di ogni singolo contenuto speciale, il quale cambia alla selezione e viene riportato in sovrapposizione alla ghost trap.

Presentato nel formato panoramico 2.40:1, Legacy fa il suo primo ingresso nel mondo dell’intrattenimento casalingo in tutto il suo splendore cromatico, soprattutto nella sua versione UHD, mostrando accuratamente la fotografia calda e morbida saggiamente optata dal DOP Eric Steelberg e che lo aveva ben distinto nelle recenti proiezioni sul grande schermo, ogni sfumatura e dettaglio delle volontariamente non sempre spiccate texture, travolgendo così l’occhio dello spettatore in una marea di nebulose tonalità, soprattutto quando a farla da padrona subentrano gli splendidi effetti visivi, roboanti e coloratissimi, ospitati e messi in contrasto con quella che potrebbe considerarsi luce naturale, fedele e volontariamente riguardosa nei confronti dell’enviroment raffigurato. Piccolo appunto: nella loro versione 4K, tutti e tre i titoli sono presentati in Dolby Vision, tecnicamente uno step in avanti e soprattutto una novità per i primi due capitoli, rispetto alle precedenti edizioni fin ora uscite. Nella sua trasposizione in Blu-Ray, anche cercando un rapido confronto diretto con i precedenti degli anni ’80 e a parità di formato, Legacy sembra invece perdere qualche elemento di troppo, a cominciare dalla brillantezza dei colori di cui sopra e mostrando un’immagine decisamente più desaturata, dove gli elementi fantastici più luminosi, ossia i flussi protonici e le entità varie che invadono Summerville, risultano assumere maggior incisività, ma a discapito di quella che, per forza di cose, diviene una tetra realtà campagnola, con numerose zone d’ombra scarsamente percepibili. Un punto a sfavore rispetto a molti altri prodotti di manifattura odierna, il che lascia pensare a un qualche errore di trasposizione da un formato/risoluzione nativa al più arretrato e meno capiente FullHD. Arrivando al parco sonoro, il disco UHD propone la colonna sonora originale inglese in una corpulenta e più completa traccia in Dolby Atmos, mentre quella italiana viene relegata a un limitante e comunque più che degno 5.1 DTS-HD Master Audio; il disco Blu-Ray, invece, vede ambedue le lingue codificate in DTS-HD MA 5.1: in entrambi i casi, la pienezza sonora viene riproposta fedelmente e in maniera più che soddisfacente, mettendo in ampio risalto gli effetti surround e, in particolare, facendo delle frequenze basse la ciliegina sulla torta di un palcoscenico sonoro piuttosto elaborato. Rispetto alla sua controparte anglofona, i dialoghi nostrani perdono un pochino in brillantezza e intensità, senza però togliere la giusta dimensione alle voci e la necessaria intelligibilità alle battute recitate, consentendo lo stesso una più che soddisfacente immedesimazione nella rocambolesca avventura auditiva.

Con una durata approssimativa di un’ora, il parco extra di Legacy risulta abbastanza striminzito, soprattutto laddove, i vari trailer ne sono un esplicito esempio, sia palese la presenza non ufficialmente dichiarata di scene eliminate, le quali probabilmente saranno riesumante in una più che ipotizzabile “Director’s Cut”, soprattutto ora che ci troviamo alle porte del 40° anniversario del primo capitolo. Scorrendo tra i vari supplementi, si ha dunque l’impressione di avere davanti un quarto del potenziale contenutistico e storico che un titolo come Legacy, sequel diretto di una saga piuttosto importante riesumata dopo vari decenni, potrebbe in realtà far esplodere. E’ un peccato, ad esempio, che non sia stato registrato un commento al film da parte del regista e degli autori, il quale avrebbe potuto aiutare oltremodo, passo dopo passo, a definire la nascita e l’importanza intrinseca di alcune sequenze e di determinate scelte artistiche, mentre è stato preferito lasciare spazio a una manciata di clip dalla modesta durata, attraverso le quali vengono sì affrontati argomenti interessanti, ma senza il giusto interesse e riguardo cinematografico.

 

  • Evocare lo spirito: la creazione dell’aldilà di Ghostbusters (Summoning The Spirit: Making Ghostbusters: Afterlife, 19:50) -> In questa breve e intensa featurette, i vari artisti raccontano in toto la genesi dell’opera, focalizzandosi in principal modo sulle derivazioni familiari e sulla connessione che i Reitman provano verso il franchise, sull’approccio generale che è stato deciso in sede di sviluppo della trama, affinché si potesse creare una storia nuova e al contempo restituire il più fedelmente possibile il mood e le sensazioni dei primi due capitoli. Immancabilmente si giunge a una rapida carrellata sul cast di nuovi attori, a cominciare dalla piccola e indiscussa protagonista McKenna Grace, per arrivare poi alla vecchia guardia dei Ghostbuster originali, Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson, con qualche interessante spezzone “rubato” dalle quinte e un doveroso tributo ad Harold Ramis.
  • Guida del fanatico ai gadget di GB (The Gearhead’s Guide to Ghostbusters Gadgets, 6:12) -> Come da titolo, si tratta di un breve resoconto, non eccessivamente tecnico, sull’approccio evolutivo nei confronti dell’oggettistica degli Acchiappafantasmi riutilizzata in Legacy, attorniato da considerazioni a caldo degli attori principali.
  • Effetti spettrali: i fantasmi dell’aldilà (Spectral Effects: The Ghosts of Afterlife, 6:29) -> Un’altra breve clip, anch’essa non di origine prettamente tecnologica, incentrata sul considerevole lavoro degli artisti degli effetti speciali, a partire dal connazionale Visual Effects Supervisor Alessandro Ongaro.
  • Riportare in vita la Ecto-1 (Bringing Ecto-1 Back To Life, 4:49) -> Un inserto dedicato alla risurrezione della Ecto-1, al pari di un precedente spuntato fuori durante la promozione di Ghostbusters: Il videogioco, stavolta meno focalizzata sull’aspetto automobilistico e più sull’iconicità del veicolo.
  • Rivelazione definitiva degli easter egg (We Got One! Easter Eggs Revealed, 7:49) -> Uno degli extra più esaudienti del disco, si tratta di una lunga e incalzante scampagnata tra gli easter egg presenti in Legacy, raccontata da una suadente voce femminile che ci illustra, strada facendo, i numerosi riferimenti ai precedenti capitoli. Per gli aficionados delle caccie al tesoro, miste al sanguinaccio.
  • Ghostbusters: uno sguardo indietro (Ghostbusters: A Look Back, 10:37) -> Tuffo nel passato del franchise, collega alcuni frammentari interventi degli artisti di un tempo (Murray, Aykroyd, Hudson e Reitman) e della gloriosa quota rosa che fu (Annie Potts e Sigourney Weaver). Non aggiunge niente di nuovo al già noto, specialmente a causa dell’utilizzo eccessivo di spezzoni presi dalle pellicole e del finale piuttosto fracassone, ma è pur sempre un piacere, per gli occhi e per il cuore, rivedere queste “quattro canaglie” nella stessa inquadratura, o quasi.
  • Uno sguardo avanti (A Look Ahead, 3:44) -> In quello che poteva essere un seguito diretto e avrebbe potuto dare minutaggio al precedente inserto, la vecchia guardia discute il loro ritorno sul set e vari aspetti di Legacy.
  • Scene eliminate: E’ mai troppo tardi? (Deleted Scene, 1:24) -> Nell’unica scena tagliata al momento pubblicata per intero, vediamo un breve proseguimento dell’arrivo di Janine Melnitz alla fattoria Spengler. Si continua a dialogare sul rapporto burrascoso tra Callie e papà Egon, mentre una breve anticipazione grafica, o foreshadowing, rimanda all’ultima delle post-credit, con Janine che “ruba” una moneta portafortuna che più tardi rivedremo. La domanda del titolo, battuta recitata dalla Potts, fa riferimento alla possibilità di riallacciare i rapporti con i propri cari, nonostante il loro trapasso.

CONTENUTI SPECIALI -> Si risvegliano i non-morti…

Chi conosce quel poco che basta dell’home video ghostbusteriano, sa bene che la distribuzione di contenuti realmente inediti è sempre stata gestita col contagocce. Allo stato attuale, tre eventi editoriali sono stati fondamentali, per gli appassionati dei contenuti extra: il doppio laserdisc della Criterion Collection (1989), il primissimo DVD della Columbia TriStar (1999) e il cofanetto-steelbook Blu-Ray della Sony (2019). Tutte queste edizioni hanno qualcosa in comune, ossia hanno consentito ai fan della serie, nel corso delle generazioni, di poter attingere a un parco supplementi piuttosto importante e sempre rinnovato. Il prodotto che analizziamo oggi vuole raggiungere una condizione ulteriormente avanzata, dichiarandosi ultimativo, appunto, e rispolverando una concreta fetta di inediti dai vault di casa Columbia, in particolar modo per quanto concerne il primo Ghostbusters, dirigendosi quindi su percorsi tematici meno di tendenza, a sostegno di un qualcosa di più analitico e splendidamente crudo. Anche in questo caso, per l’ultimo Legacy è stato invece deciso di concedere il minimo sindacale, lasciando sicuramente amareggiati coloro che speravano in un qualcosa di più esauriente.

Come anticipato, abbiamo volutamente escluso l’analisi degli extra già pubblicati nelle edizioni post-DVD, così da poterci focalizzare principalmente sul nuovo. Prima di iniziare, precisiamo inoltre che la traduzione in italiano dei titoli è quella che appare all’interno dei menu di navigazione: come potrete ben vedere, sono stati commessi numerosi errori, in particolare per il secondo disco.

  • DISCO 1
    • Contenuti Speciali “Ghostbusters” (Ghostbusters Special Features)
      • Spezzone di anteprima (Ghostbusters Preview Cut, 1:54:26) -> Seppur il titolo malamente tradotto, si tratta probabilmente del contenuto più importante dell’intero box-set, da un punto di vista storico e cinematografico, presumibilmente quello che, al suo annuncio, ha fatto balzare dalla sedia un gran numero di entusiasti. Si tratta di una copia lavoro (“Preview Cut”, oppure “Editor’s Cut”) del primo Ghostbusters, in poche parole una versione provvisoria, concepita a ridosso del termine delle riprese e necessaria al regista e al montatore, il caro Sheldon Kahn, affinché potessero da subito rendersi conto di come l’ensemble stesse man mano prendendo forma e intervenire, se necessario. Non c’è musica, non ci sono effetti speciali ottici e quelli sonori sono stupendamente occasionali, ma la cosa più importante risiede nella presenza costante di inquadrature e take alternativi, di scene tagliate (es.: i ragazzi escono dall’hotel e rispondono ai giornalisti), in consistenza tale da rendere la visione, tralasciando la struttura narrativa ben nota, totalmente rinnovata: un’esperienza molto curiosa, per coloro che ricordano la pellicola a menadito. In aggiunta al ragguardevole contenuto, recuperato da una vecchio nastro Betamax e pertanto in definizione standard (SD), troviamo anche un interessante commento registrato dallo stesso Kahn e dall’immancabile produttore esecutivo Joe Medjuck, un’altra, nuova finestra sulla genesi dell’opera.
      • Commento della scena di Reitman (Reitman Squared Scene Commentary, 7:35) -> In modalità PiP (Picture in Picture), Jason Reitman, nelle vesti di introduttore e intervistatore, analizza assieme a papà Ivan due scene del film.
      • I provini perduti di Dana (Dana’s Lost Auditions, 1:05:52) -> Siamo nel bel mezzo di un tipico ufficio hollywoodiano degli anni ‘80, con molta probabilità quello del regista Ivan Reitman, mentre Harold Ramis, Dan Aykroyd e una segretaria di produzione, fuori campo, mettono alla prova una lunghissima kermesse di giovani attrici che si stanno contendendo il ruolo di Dana Barrett. Si tratta di uno splendido inedito, inizialmente destinato ai soli addetti ai lavori, che fa da corredo a quanto già analizzato circa la nascita di Ghostbusters: oltre a raccontare perfettamente la metodologia dei provini in generale, mette in risalto le difficoltà, la preparazione e la sensibilità al testo che un ruolo da recitare domanda, in maniera incondizionata. Ecco l’elenco delle giovani star:
        • Denise Crosby (19:32), nota ai più per il ruolo di Tasha Yar nella serie TV Star Trek: The Next Generation (1987-94).
        • Anna Jemison (6:05), al secolo Anna Maria Monticelli, attrice australiana che nel 1984 vincerà l’AFI Award come miglior attrice non protagonista per il film Silver City, inedito in Italia.
        • Kelly LeBrock (12:16), icona sexy degli cinema anni ’80, famosa a livello mondiale per le sue interpretazioni ne La signora in rosso (1984) e La donna esplosiva (1985).
        • Melanie Mayron (5:12), attrice e regista, ricordata per aver partecipato alla serie TV In famiglia e con gli amici (1987-91).
        • Kelly McGillis (13:19), famosa per le sue consecutive performance in Witness – Il testimone (1985), che le valse una doppia nomination ai Golden Globe e ai BAFTA, e in Top Gun (1986).
        • Joanna Pacula (1:19), attrice di origine polacca, la quale ai tempi del provino era salita agli onori della cronaca per il suo ruolo in Gorky Park (1983).
        • Cynthia Sikes (5:40), attrice e produttrice, ricordata per il suo ruolo da protagonista nella serie TV A cuore aperto (1982-88).
        • Merete Van Kamp (3:07), attrice e cantante danese, famosa per aver preso parte alla mini-serie TV La principessa Daisy(1983) e a una lunga serie di episodi del telefilm Dallas (1985-86).
      • A porte chiuse: Documentario su Ghostbusers di Reelz (“Behind Closed Doors: Ghostbusters” Reelz Documentary, 1:28:15) -> Trasmesso dal canale TV Reelz, Behind Closed Doors è un programma attraverso il quale vengono proposti degli esaustivi documentari atti a esaminare la vita degli artisti e delle opere che hanno fatto la storia dell’intrattenimento contemporaneo, attraverso un collage di materiale inedito e di interviste girate per l’occasione. Prodotto nel 2019 e condotto dalla consueta madrina Natalie Morales, quest’episodio analizza l’aspetto produttivo della prima avventura degli Acchiappafantasmi, partendo dagli albori delle carriere dei vari protagonisti fino a giungere a quello che all’epoca era un appena annunciato terzo sequel. Include gli interventi, fra i tanti, di Ivan Reitman, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Violet Ramis Stiel, figlia di Harold, accompagnati per l’occasione da una splendida cornice di fotografie e riprese d’epoca.
      • Versione TV 1987 (1987 TV Version, 1:41:49) -> Negli States, per poter passare in televisione indenni durante la fascia protetta, le battute dei film meno adatte alla platea dei più piccoli venivano tagliate, oppure sostituite con dei ciak più adeguati all’occasione. A discapito del titolo, in questo caso non siamo di fronte alla versione “da piccolo schermo” di Ghostbusters del 1987, bensì a una successiva creata attorno all’uscita del primo DVD, quindi all’incirca nel 1999: i colori, la definizione e soprattutto il cartello finale della Columbia TriStar Television Distribution parlano chiaro.
      • Giornalieri (Dailies, 1;31:17) -> Altra punta di diamante della collezione, si tratta di una splendida ed esaustiva raccolta di take alternativi e inediti girati per alcune scene presenti nel montaggio finale, salvo qualche eccezione, infine scartati a favore di quelli che ben conosciamo (noterete dei salti improvvisi, si tratta appunto di quanto poi usato), alcuni dei quali mostrati per la prima volta durante il Ghostbusters Fan Fest del 2019. Al pari della Preview Cut, anche in questo caso incontriamo battute mai sentite e, soprattutto, abbiamo modo di poter apprezzare appieno cosa accadeva dietro le quinte, di come il lavoro veniva coordinato da Ivan Reitman e definito dagli interpreti, di osservare il tutto direttamente dalla sedia del regista e, se vi diverte, di scegliere e “tenere” ciò che più vi aggrada.
        • Intervista a Dana (Dana Interview, 4:17) -> I ragazzi interrogano Dana sulla manifestazione in cucina.
        • L’appartamento di Dana (Dana’s Apartment, 31:36) -> Venkman dà inizio alle indagini in casa Barrett.
        • Quartier generali (Headquarters, 5:22) -> Varie scene riprese all’interno della caserma, alcune delle quali non usate nel montaggio finale.
        • Take della sala da ballo (Ballroom, 12:12) -> Alcuni take girati nel medesimo ambiente, ossia l’ingresso della sala da ballo del Sedgewick Hotel, prima e dopo la cattura di Slimer.
        • Mastro di chiavi (Keymaster, 25:22) -> Posseduto da Vinz Clortho, Louis viene interrogato da Egon.
        • Ufficio del sindaco (Mayor’s Office, 8:10) -> Chiamati al cospetto del sindaco, i ragazzi e Peck discutono animatamente sugli ultimi eventi occorsi in giro per la città.
      • Test dell’urlo dal disco Criterion – Test dell’urlo di Ruth Oliver per il fantasma della biblioteca (Ruth Oliver’s Library Ghost Scream Test, 1:26) -> Recuperato infatti dal laserdisc Criterion dell’89, non si tratta di un vero e proprio inedito, piuttosto di un gradito recupero. E’ un altro curioso provino, quello di Ruth Oliver, l’attrice che ha interpretato il fantasma della bibliotecaria, mentre si esercita nello spaventoso urlo che farà scappare i Ghostbuster a gambe levate.
      • Promo DVD di Ivan Reitman (Ivan Reitman DVD Promo, 2:15) -> Prodotta dalla Columbia TriStar e probabilmente pensata per il solo pubblico di commercianti, o per fare il giro delle fiere espositive, questa curiosa clip dimostrativa vede il regista Ivan Reitman illustrare le magie del DVD, il nuovissimo formato che all’epoca, parliamo all’incirca della fine degli anni ’90, stava per fare il suo ingresso nel mercato dell’home video, stravolgendo per sempre il concetto di cinema a casa.
  • DISCO 2
    • Contenuti Speciali ‘Ghostbusters II’ (Ghostbusters II Special Features)
      • Commento di Ivan Reitman a una scena (Reitman Squared Scene Commentary, 7:14) -> A discapito del titolo italiano, Ivan e Jason Reitman commentano alcune scene, al pari dello stesso extra contenuto nel primo disco.
      • Il cimitero delle scene (Scene Cemetery, 18:42) -> Per questo cofanetto, Sony pare abbia attinto a quella che, a naso, sembrerebbe una copia lavoro di Ghostbusters II, estraendone un breve zibaldone composto, in gran parte, da versioni alternative di scene presenti nella versione finale, oppure di frammentarie scene eliminate. All’appello manca ancora qualche sequenza ben nota, come quella del Ray indemoniato che prova a uccidere i Ghostbuster in un incidente stradale, oppure quella del cugino di Louis, interpretato dall’attore canadese Eugene Levy, che colloquia con i ragazzi fuori dal Parkview Hospital.
        • Il mondo del paranormale (World of the Psychic, 2:53) -> Una curiosa versione alternativa della scena di Mondo Medianico, girata in un set completamente diverso e con tre ospiti femminili, uno dei quali curiosamente chiamato Phoebe, quindi senza il personaggio e la previsione di Milton Angland.
        • Truffa (Fraud, 0:18) -> Breve montaggio alternativo dello scambio tra Venkman e Norman, il produttore di Mondo Medianico.
        • E’ difficile per me (This Is Hard for Me, 0:53) -> Usciti dall’appartamento di Dana, Peter ricorda i bei vecchi tempi.
        • Era proprio qui (It Was Right Here, 0:24) -> Versione alternativa della perlustrazione stradale, là dove la carrozzina di Oscar si è fermata.
        • Dovremmo leggere più attentamente (We Should Get a Deeper Reading, 0:37) -> Montaggio alternativo, i ragazzi escono dal bar e danno un’occhiata al buco scavato per strada. Il titolo originale riprende una battuta di Egon (“Ci vuole una lettura approfondita”).
        • Signore e signori del pubblico (Ladies and Gentlemen of the Audience, 0:33) -> Versione alternativa, Louis dà inizio alla sua strampalata arringa in tribunale.
        • Wow (Wow, 0:11) -> Brevissima versione alternativa, Ray osserva stupito i fratelli Scoleri appena manifestatisi in tribunale.
        • Sta dormendo (He’s Asleep, 0:18) -> Altra breve versione alternativa, dal pianerottolo di casa Barrett, Janosz prova a richiamare l’attenzione del piccolo Oscar.
        • Mi aveva preso per la gola (He Had Me by the Throat, 0:33) -> Serie di battute tagliate, mentre i ragazzi, appena riemersi dal fiume di melma, si confrontano animatamente con il sindaco Lenny.
        • Siamo bloccati (We’re Stuck in Here, 0:52) -> Ricoverati al Parkview Hospital, i ragazzi apprendono dell’inizio dell’invasione spettrale, accerchiati da alcuni ospiti del manicomio. In correlazione con la prima clip tagliata, Winston racconta del libro di Angland, La fine del mondo.
        • Sei mio cugino (You’re My Cousin, 1:11) -> Louis prova a convincere il cugino Sherman, dermatologo al Parkview, a liberare i ragazzi.
        • Avranno bisogno di me (They’re Gonna Need Me, 0:27) -> Louis fa ritorno al quartier generale e ha un breve scambio di battute con Janine, poco prima di calarsi nei panni dell’inaspettato eroe.
        • Non stiamo andando da nessuna parte (We’re Getting Nowhere, 0:17) -> Giunti davanti al museo ricoperto di melma, i Ghostbuster si confrontano con il capo dei pompieri.
        • Gestiremo tutto da qui (We’ll Handle Everything from Here, 0:12) -> Seguito della precedente clip, i ragazzi danno il cambio ai pompieri e prendono in mano la situazione.
        • Riesci ad entrare in quel museo? (Can You Get Into That Museum, 0:51) -> Montaggio alternativo della scena tagliata Jack lo compra (Jack Buys It, meglio traducibile come Jack se la va a cercare), i ragazzi si confrontano con il sindaco e il collaboratore Hardemeyer, in preda alla rabbia, si avvia da solo verso il muro di melma.
        • Kumbaya (Kumbaya, 0:29) -> Dopo il primo tentativo andato fallito, i Ghostbuster invitano i pompieri a cantare un vecchio spiritual afro-americano, nella speranza di poter scalfire il muro di melma.
        • Che ci fai qui? (What Are You Doing Here?, 0:46) -> Sceso dal bus, Louis si avvia verso il museo, quando viene nuovamente raggiunto da Slimer (la scena è priva dell’effetto speciale).
        • Buonasera New York (Good Evening New York, 0:39) -> A bordo della Statua della Libertà, i ragazzi si avvicinano alla terra ferma e vengono accolti da un folto gruppo di cittadini, pronti a festeggiare l’anno nuovo.
        • I Ghostbuster con Vigo (Ghostbusters with Vigo, 0:44) -> Breve mix in ordine sparso di take alternativi ambientati in notturna all’interno del museo, girati per momenti differenti.
      • Commento musicale di Randy Edelman (Randy Edelman Music Commentary, 2:39) -> Si tratta di una clip promozionale per il disco recentemente edito dalla Sony Classical, nella quale il compositore Randy Edelman, fuori campo, descrive il rapporto tra autore, musica e immagini, raccontando la prima sequenza;
      • Versione 1.33 (1992 TV Version, 1:37:27) -> Stavolta sembrerebbe trattarsi davvero dell’autentica versione televisiva del 1992, a tutto schermo (da qui, l’arbitrario titolo italiano);
    • Contenuti Speciali di ‘Ghostbusters: Legacy’ (Ghostbusters: Afterlife Special Features)
      • Reitman scende le scale (Jason’s Sneak Peak From Set, 2:06) -> Girato per un evento tenutosi agli studios della Sony di Los Angeles, il regista Jason Reitman, direttamente dal set, racconta brevemente le origini dell’opera e mostra qualche gradito ritorno;
      • Trailer Vari (Trailers, 7:42) -> Come da titolo. All’appello manca il trailer finale, introdotto dalle immagini della prima sequenza del film;
        • Teaser Trailer (Teaser Trailer, 0:53);
        • Trailer Cinematografico 1 (Theatrical Trailer 1, 2:28);
        • Trailer Cinematografico 2 (Theatrical Trailer 2, 2:28);
        • Trailer internazionale (International Trailer, 1:52);
  • MAKING GHOSTBUSTERS, di Don Shay
    • Pubblicato una sola volta negli States nel 1985 dalla New York Zoetrope, Making Ghostbusters è quella che viene considerata la Bibbia, il punto di partenza di ogni studioso che vuole affrontare l’aspetto filmico del primo capitolo degli Acchiappafantasmi. Contiene la versione definitiva, o Final Draft, del copione scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis, siglata 7 ottobre 1983, con tanto di aneddoti, annotazioni, fotografie di scena, storyboard e bozzetti preparatori per gli SFX a corredo. Il suo autore è Don Shay, storico del cinema statunitense e fondatore di una delle riviste più famose tra gli appassionati degli effetti speciali, Cinefex;

Distribuito in Italia dalla Eagle Pictures lo scorso 2 Febbraio e già fuori catalogo, Ghostbusters Ultimate Collection può considerarsi una raccolta di per sé quasi perfetta, ma è piuttosto lontana dallo stato di risorsa definitiva, soprattutto per quanto riguarda i contenuti extra del secondo e ultimo capitolo. C’è ancora molto da fare a livello di ricerche e riesumazione, ma confidiamo che attraverso le nuove tecnologie, visto inoltre il rinnovato livello di interesse nei confronti del franchise rappresentato dalla pronta risposta dei fan verso il prodotto, partendo insomma da questi ottimi presupposti si possa ricevere, in un futuro prossimo, un’edizione contro-tendenza e ancor più attenta alla storia, all’importanza cinematografica e agli inediti delle singole pellicole.

Ghostbusters – Afterlife domina la classifica dell’home video!

I soli diritti di sfruttamento ci arricchiranno oltre i nostri più sfrenati sogni!”, diceva Peter Venkman mentre cercava di convincere Ray Stantz che aver ipotecato la fattoria dei suoi genitori al 19%– con un costo di interessi di 95,000 dollari solo nei primi cinque anni – non è stata una cattiva idea. E dopo quasi quarant’anni, acchiappare fantasmi frutta ancora!

È notizia dalla classifica del sito Media Play News – il NPD VideoScan First Alert che combina i numeri di vendita dell’home-video americano – che Ghostbusters Afterlife è il primo nelle vendite nel weekend del 5 febbraio scorso, con il 65% delle vendite riguardanti il formato Blu-Ray e il 19% dal formato UHD. La ristampa del cofanetto contenente i tre film della saga è terzo in classifica e il formato Blu-ray costituisce il 70% delle vendite, di cui il 23% il cofanetto Ultimate Collection di otto dischi che è andato fuori catalogo in tempi da record (e non si hanno notizie di eventuali ristampe future).

In Italia le notizie sono ugualmente incoraggianti, secondo Dvd Store Ghostbusters Legacy è secondo nella classifica dei dieci più venduti nel formato Blu-ray, mentre la scorsa settimana Ibs.it inseriva il film nel primo posto nel formato DVD. Molti utenti hanno preferito l’edizione steelbook, velocemente andata fuori catalogo. La Eagle Pictures ci informa che la Univideo, la più importante realtà che riunisce gli editori di home-video, ha classificato Ghostbusters Legacy al secondo posto nella Top Ten nel periodo compreso del 31 gennaio – 6 febbraio, e al primo fra i Blu-ray. Risultato ancora più soddisfacente poiché anche il cofanetto Ultimate è posizionato al terzo posto dei Blu-ray e settimo fra i titoli più venduti.

A breve pubblicheremo recensioni, unboxing e approfondimenti su queste novità dell’home video, quindi tenetevi pronti! Non mancheranno sorprese…

Intanto, il film di Reitman, vicino a raggiungere i 200 milioni di dollari d’incasso nel mondo con la distribuzione recentissima in Giappone, è stato escluso dagli Oscar non ottenendo la nomination per i Migliori Effetti visivi, ma è in attesa di sapere se otterrà il Bafta per gli effetti speciali o il premio agli Art Directors Guild.