GHOSTBUSTERS ULTIMATE COLLECTION – Recensione

In concomitanza con l’uscita home video di Ghostbusters: Legacy, il cofanetto Ultimate Collection celebra la saga degli Acchiappafantasmi, dissotterrando un numero considerevole di contenuti inediti. Ghostbusters Italia lo ha visto e recensito per voi. L’articolo è di Andrea Persica.

Oltre a raccogliere i tre capitoli canonici della saga, questa Ultimate Collection, come da titolo, si auto-definisce definitiva risorsa per tutti gli appassionati dell’universo Ghostbusters, proponendo quella che sembrerebbe una raccolta più che esaustiva di supplementi dedicati. In questa recensione, analizzeremo in primis il cofanetto in sé e i dischi UHD e Blu-Ray di Legacy, per poi successivamente affrontare l’intero parco extra inedito che questa edizione porta nelle nostre sempre più bramose videoteche. Tralasceremo quindi l’analisi di ciò che è stato già pubblicato, a cominciare appunto dai primi due lungometraggi, presentati nelle loro masterizzazioni 4K presenti all’interno del precedente steelbook datato 2019 (N.B.: la recensione è basata sull’edizione britannica, la quale, a livello di packaging e contenutistica, differisce solo in minima parte da quella italiana).

LA CONFEZIONE -> Tre in cassetta…

A mo’ di unboxing raccontato, partiamo quindi dalla confezione che raccoglie tutti i dischi e i supplementi, una splendida trappola in cartoncino dalla compattezza assai importante: apertisi gli sportelli, troviamo le quattro custodie dei film (3 UHD + 3 Blu-Ray) e degli extra (2 Blu-Ray), nonché la ristampa del rarissimo libro di Don Shay Making Ghostbusters. Tralasciando l’assenza delle luci al LED che nella sola edizione USA illuminano l’interno della confezione, oppure eventuali commenti sul materiale “povero” usato, ci sentiamo di dire che l’idea di riproduzione semi-tridimensionale dell’oggetto di scena, quindi di rivisitazione e semplificazione dello stesso affinché possa fungere da contenitore, abbia infine condotto al concepimento di un bellissimo oggetto da collezione, un qualcosa di fin ora mai visto nell’ambito dei ragazzi in grigio.

GHOSTBUSTERS: LEGACY -> Video, audio ed extra

Arriviamo quindi ai due dischi di Ghostbusters: Legacy, iniziando con una breve disamina dei menù interattivi. Chi si aspetta tuoni e fulmini rimarrà alquanto deluso: per l’intero box-set, è stata scelta un’impaginazione statica abbastanza semplice a livello grafico, in questo caso specifico accompagnata dallo score di Rob Simonsen e attraverso la quale le varie sezioni (Inizio – Film –, Lingue, Capitoli Scena e, solo per il Blu-Ray, Contenuti Speciali) sono facilmente raggiungibili, graficamente esplose da una trappola aperta collocata alla destra dello schermo. Da notare la presenza di una feature piuttosto comoda, ossia il minutaggio di ogni singolo contenuto speciale, il quale cambia alla selezione e viene riportato in sovrapposizione alla ghost trap.

Presentato nel formato panoramico 2.40:1, Legacy fa il suo primo ingresso nel mondo dell’intrattenimento casalingo in tutto il suo splendore cromatico, soprattutto nella sua versione UHD, mostrando accuratamente la fotografia calda e morbida saggiamente optata dal DOP Eric Steelberg e che lo aveva ben distinto nelle recenti proiezioni sul grande schermo, ogni sfumatura e dettaglio delle volontariamente non sempre spiccate texture, travolgendo così l’occhio dello spettatore in una marea di nebulose tonalità, soprattutto quando a farla da padrona subentrano gli splendidi effetti visivi, roboanti e coloratissimi, ospitati e messi in contrasto con quella che potrebbe considerarsi luce naturale, fedele e volontariamente riguardosa nei confronti dell’enviroment raffigurato. Piccolo appunto: nella loro versione 4K, tutti e tre i titoli sono presentati in Dolby Vision, tecnicamente uno step in avanti e soprattutto una novità per i primi due capitoli, rispetto alle precedenti edizioni fin ora uscite. Nella sua trasposizione in Blu-Ray, anche cercando un rapido confronto diretto con i precedenti degli anni ’80 e a parità di formato, Legacy sembra invece perdere qualche elemento di troppo, a cominciare dalla brillantezza dei colori di cui sopra e mostrando un’immagine decisamente più desaturata, dove gli elementi fantastici più luminosi, ossia i flussi protonici e le entità varie che invadono Summerville, risultano assumere maggior incisività, ma a discapito di quella che, per forza di cose, diviene una tetra realtà campagnola, con numerose zone d’ombra scarsamente percepibili. Un punto a sfavore rispetto a molti altri prodotti di manifattura odierna, il che lascia pensare a un qualche errore di trasposizione da un formato/risoluzione nativa al più arretrato e meno capiente FullHD. Arrivando al parco sonoro, il disco UHD propone la colonna sonora originale inglese in una corpulenta e più completa traccia in Dolby Atmos, mentre quella italiana viene relegata a un limitante e comunque più che degno 5.1 DTS-HD Master Audio; il disco Blu-Ray, invece, vede ambedue le lingue codificate in DTS-HD MA 5.1: in entrambi i casi, la pienezza sonora viene riproposta fedelmente e in maniera più che soddisfacente, mettendo in ampio risalto gli effetti surround e, in particolare, facendo delle frequenze basse la ciliegina sulla torta di un palcoscenico sonoro piuttosto elaborato. Rispetto alla sua controparte anglofona, i dialoghi nostrani perdono un pochino in brillantezza e intensità, senza però togliere la giusta dimensione alle voci e la necessaria intelligibilità alle battute recitate, consentendo lo stesso una più che soddisfacente immedesimazione nella rocambolesca avventura auditiva.

Con una durata approssimativa di un’ora, il parco extra di Legacy risulta abbastanza striminzito, soprattutto laddove, i vari trailer ne sono un esplicito esempio, sia palese la presenza non ufficialmente dichiarata di scene eliminate, le quali probabilmente saranno riesumante in una più che ipotizzabile “Director’s Cut”, soprattutto ora che ci troviamo alle porte del 40° anniversario del primo capitolo. Scorrendo tra i vari supplementi, si ha dunque l’impressione di avere davanti un quarto del potenziale contenutistico e storico che un titolo come Legacy, sequel diretto di una saga piuttosto importante riesumata dopo vari decenni, potrebbe in realtà far esplodere. E’ un peccato, ad esempio, che non sia stato registrato un commento al film da parte del regista e degli autori, il quale avrebbe potuto aiutare oltremodo, passo dopo passo, a definire la nascita e l’importanza intrinseca di alcune sequenze e di determinate scelte artistiche, mentre è stato preferito lasciare spazio a una manciata di clip dalla modesta durata, attraverso le quali vengono sì affrontati argomenti interessanti, ma senza il giusto interesse e riguardo cinematografico.

 

  • Evocare lo spirito: la creazione dell’aldilà di Ghostbusters (Summoning The Spirit: Making Ghostbusters: Afterlife, 19:50) -> In questa breve e intensa featurette, i vari artisti raccontano in toto la genesi dell’opera, focalizzandosi in principal modo sulle derivazioni familiari e sulla connessione che i Reitman provano verso il franchise, sull’approccio generale che è stato deciso in sede di sviluppo della trama, affinché si potesse creare una storia nuova e al contempo restituire il più fedelmente possibile il mood e le sensazioni dei primi due capitoli. Immancabilmente si giunge a una rapida carrellata sul cast di nuovi attori, a cominciare dalla piccola e indiscussa protagonista McKenna Grace, per arrivare poi alla vecchia guardia dei Ghostbuster originali, Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson, con qualche interessante spezzone “rubato” dalle quinte e un doveroso tributo ad Harold Ramis.
  • Guida del fanatico ai gadget di GB (The Gearhead’s Guide to Ghostbusters Gadgets, 6:12) -> Come da titolo, si tratta di un breve resoconto, non eccessivamente tecnico, sull’approccio evolutivo nei confronti dell’oggettistica degli Acchiappafantasmi riutilizzata in Legacy, attorniato da considerazioni a caldo degli attori principali.
  • Effetti spettrali: i fantasmi dell’aldilà (Spectral Effects: The Ghosts of Afterlife, 6:29) -> Un’altra breve clip, anch’essa non di origine prettamente tecnologica, incentrata sul considerevole lavoro degli artisti degli effetti speciali, a partire dal connazionale Visual Effects Supervisor Alessandro Ongaro.
  • Riportare in vita la Ecto-1 (Bringing Ecto-1 Back To Life, 4:49) -> Un inserto dedicato alla risurrezione della Ecto-1, al pari di un precedente spuntato fuori durante la promozione di Ghostbusters: Il videogioco, stavolta meno focalizzata sull’aspetto automobilistico e più sull’iconicità del veicolo.
  • Rivelazione definitiva degli easter egg (We Got One! Easter Eggs Revealed, 7:49) -> Uno degli extra più esaudienti del disco, si tratta di una lunga e incalzante scampagnata tra gli easter egg presenti in Legacy, raccontata da una suadente voce femminile che ci illustra, strada facendo, i numerosi riferimenti ai precedenti capitoli. Per gli aficionados delle caccie al tesoro, miste al sanguinaccio.
  • Ghostbusters: uno sguardo indietro (Ghostbusters: A Look Back, 10:37) -> Tuffo nel passato del franchise, collega alcuni frammentari interventi degli artisti di un tempo (Murray, Aykroyd, Hudson e Reitman) e della gloriosa quota rosa che fu (Annie Potts e Sigourney Weaver). Non aggiunge niente di nuovo al già noto, specialmente a causa dell’utilizzo eccessivo di spezzoni presi dalle pellicole e del finale piuttosto fracassone, ma è pur sempre un piacere, per gli occhi e per il cuore, rivedere queste “quattro canaglie” nella stessa inquadratura, o quasi.
  • Uno sguardo avanti (A Look Ahead, 3:44) -> In quello che poteva essere un seguito diretto e avrebbe potuto dare minutaggio al precedente inserto, la vecchia guardia discute il loro ritorno sul set e vari aspetti di Legacy.
  • Scene eliminate: E’ mai troppo tardi? (Deleted Scene, 1:24) -> Nell’unica scena tagliata al momento pubblicata per intero, vediamo un breve proseguimento dell’arrivo di Janine Melnitz alla fattoria Spengler. Si continua a dialogare sul rapporto burrascoso tra Callie e papà Egon, mentre una breve anticipazione grafica, o foreshadowing, rimanda all’ultima delle post-credit, con Janine che “ruba” una moneta portafortuna che più tardi rivedremo. La domanda del titolo, battuta recitata dalla Potts, fa riferimento alla possibilità di riallacciare i rapporti con i propri cari, nonostante il loro trapasso.

CONTENUTI SPECIALI -> Si risvegliano i non-morti…

Chi conosce quel poco che basta dell’home video ghostbusteriano, sa bene che la distribuzione di contenuti realmente inediti è sempre stata gestita col contagocce. Allo stato attuale, tre eventi editoriali sono stati fondamentali, per gli appassionati dei contenuti extra: il doppio laserdisc della Criterion Collection (1989), il primissimo DVD della Columbia TriStar (1999) e il cofanetto-steelbook Blu-Ray della Sony (2019). Tutte queste edizioni hanno qualcosa in comune, ossia hanno consentito ai fan della serie, nel corso delle generazioni, di poter attingere a un parco supplementi piuttosto importante e sempre rinnovato. Il prodotto che analizziamo oggi vuole raggiungere una condizione ulteriormente avanzata, dichiarandosi ultimativo, appunto, e rispolverando una concreta fetta di inediti dai vault di casa Columbia, in particolar modo per quanto concerne il primo Ghostbusters, dirigendosi quindi su percorsi tematici meno di tendenza, a sostegno di un qualcosa di più analitico e splendidamente crudo. Anche in questo caso, per l’ultimo Legacy è stato invece deciso di concedere il minimo sindacale, lasciando sicuramente amareggiati coloro che speravano in un qualcosa di più esauriente.

Come anticipato, abbiamo volutamente escluso l’analisi degli extra già pubblicati nelle edizioni post-DVD, così da poterci focalizzare principalmente sul nuovo. Prima di iniziare, precisiamo inoltre che la traduzione in italiano dei titoli è quella che appare all’interno dei menu di navigazione: come potrete ben vedere, sono stati commessi numerosi errori, in particolare per il secondo disco.

  • DISCO 1
    • Contenuti Speciali “Ghostbusters” (Ghostbusters Special Features)
      • Spezzone di anteprima (Ghostbusters Preview Cut, 1:54:26) -> Seppur il titolo malamente tradotto, si tratta probabilmente del contenuto più importante dell’intero box-set, da un punto di vista storico e cinematografico, presumibilmente quello che, al suo annuncio, ha fatto balzare dalla sedia un gran numero di entusiasti. Si tratta di una copia lavoro (“Preview Cut”, oppure “Editor’s Cut”) del primo Ghostbusters, in poche parole una versione provvisoria, concepita a ridosso del termine delle riprese e necessaria al regista e al montatore, il caro Sheldon Kahn, affinché potessero da subito rendersi conto di come l’ensemble stesse man mano prendendo forma e intervenire, se necessario. Non c’è musica, non ci sono effetti speciali ottici e quelli sonori sono stupendamente occasionali, ma la cosa più importante risiede nella presenza costante di inquadrature e take alternativi, di scene tagliate (es.: i ragazzi escono dall’hotel e rispondono ai giornalisti), in consistenza tale da rendere la visione, tralasciando la struttura narrativa ben nota, totalmente rinnovata: un’esperienza molto curiosa, per coloro che ricordano la pellicola a menadito. In aggiunta al ragguardevole contenuto, recuperato da una vecchio nastro Betamax e pertanto in definizione standard (SD), troviamo anche un interessante commento registrato dallo stesso Kahn e dall’immancabile produttore esecutivo Joe Medjuck, un’altra, nuova finestra sulla genesi dell’opera.
      • Commento della scena di Reitman (Reitman Squared Scene Commentary, 7:35) -> In modalità PiP (Picture in Picture), Jason Reitman, nelle vesti di introduttore e intervistatore, analizza assieme a papà Ivan due scene del film.
      • I provini perduti di Dana (Dana’s Lost Auditions, 1:05:52) -> Siamo nel bel mezzo di un tipico ufficio hollywoodiano degli anni ‘80, con molta probabilità quello del regista Ivan Reitman, mentre Harold Ramis, Dan Aykroyd e una segretaria di produzione, fuori campo, mettono alla prova una lunghissima kermesse di giovani attrici che si stanno contendendo il ruolo di Dana Barrett. Si tratta di uno splendido inedito, inizialmente destinato ai soli addetti ai lavori, che fa da corredo a quanto già analizzato circa la nascita di Ghostbusters: oltre a raccontare perfettamente la metodologia dei provini in generale, mette in risalto le difficoltà, la preparazione e la sensibilità al testo che un ruolo da recitare domanda, in maniera incondizionata. Ecco l’elenco delle giovani star:
        • Denise Crosby (19:32), nota ai più per il ruolo di Tasha Yar nella serie TV Star Trek: The Next Generation (1987-94).
        • Anna Jemison (6:05), al secolo Anna Maria Monticelli, attrice australiana che nel 1984 vincerà l’AFI Award come miglior attrice non protagonista per il film Silver City, inedito in Italia.
        • Kelly LeBrock (12:16), icona sexy degli cinema anni ’80, famosa a livello mondiale per le sue interpretazioni ne La signora in rosso (1984) e La donna esplosiva (1985).
        • Melanie Mayron (5:12), attrice e regista, ricordata per aver partecipato alla serie TV In famiglia e con gli amici (1987-91).
        • Kelly McGillis (13:19), famosa per le sue consecutive performance in Witness – Il testimone (1985), che le valse una doppia nomination ai Golden Globe e ai BAFTA, e in Top Gun (1986).
        • Joanna Pacula (1:19), attrice di origine polacca, la quale ai tempi del provino era salita agli onori della cronaca per il suo ruolo in Gorky Park (1983).
        • Cynthia Sikes (5:40), attrice e produttrice, ricordata per il suo ruolo da protagonista nella serie TV A cuore aperto (1982-88).
        • Merete Van Kamp (3:07), attrice e cantante danese, famosa per aver preso parte alla mini-serie TV La principessa Daisy(1983) e a una lunga serie di episodi del telefilm Dallas (1985-86).
      • A porte chiuse: Documentario su Ghostbusers di Reelz (“Behind Closed Doors: Ghostbusters” Reelz Documentary, 1:28:15) -> Trasmesso dal canale TV Reelz, Behind Closed Doors è un programma attraverso il quale vengono proposti degli esaustivi documentari atti a esaminare la vita degli artisti e delle opere che hanno fatto la storia dell’intrattenimento contemporaneo, attraverso un collage di materiale inedito e di interviste girate per l’occasione. Prodotto nel 2019 e condotto dalla consueta madrina Natalie Morales, quest’episodio analizza l’aspetto produttivo della prima avventura degli Acchiappafantasmi, partendo dagli albori delle carriere dei vari protagonisti fino a giungere a quello che all’epoca era un appena annunciato terzo sequel. Include gli interventi, fra i tanti, di Ivan Reitman, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Violet Ramis Stiel, figlia di Harold, accompagnati per l’occasione da una splendida cornice di fotografie e riprese d’epoca.
      • Versione TV 1987 (1987 TV Version, 1:41:49) -> Negli States, per poter passare in televisione indenni durante la fascia protetta, le battute dei film meno adatte alla platea dei più piccoli venivano tagliate, oppure sostituite con dei ciak più adeguati all’occasione. A discapito del titolo, in questo caso non siamo di fronte alla versione “da piccolo schermo” di Ghostbusters del 1987, bensì a una successiva creata attorno all’uscita del primo DVD, quindi all’incirca nel 1999: i colori, la definizione e soprattutto il cartello finale della Columbia TriStar Television Distribution parlano chiaro.
      • Giornalieri (Dailies, 1;31:17) -> Altra punta di diamante della collezione, si tratta di una splendida ed esaustiva raccolta di take alternativi e inediti girati per alcune scene presenti nel montaggio finale, salvo qualche eccezione, infine scartati a favore di quelli che ben conosciamo (noterete dei salti improvvisi, si tratta appunto di quanto poi usato), alcuni dei quali mostrati per la prima volta durante il Ghostbusters Fan Fest del 2019. Al pari della Preview Cut, anche in questo caso incontriamo battute mai sentite e, soprattutto, abbiamo modo di poter apprezzare appieno cosa accadeva dietro le quinte, di come il lavoro veniva coordinato da Ivan Reitman e definito dagli interpreti, di osservare il tutto direttamente dalla sedia del regista e, se vi diverte, di scegliere e “tenere” ciò che più vi aggrada.
        • Intervista a Dana (Dana Interview, 4:17) -> I ragazzi interrogano Dana sulla manifestazione in cucina.
        • L’appartamento di Dana (Dana’s Apartment, 31:36) -> Venkman dà inizio alle indagini in casa Barrett.
        • Quartier generali (Headquarters, 5:22) -> Varie scene riprese all’interno della caserma, alcune delle quali non usate nel montaggio finale.
        • Take della sala da ballo (Ballroom, 12:12) -> Alcuni take girati nel medesimo ambiente, ossia l’ingresso della sala da ballo del Sedgewick Hotel, prima e dopo la cattura di Slimer.
        • Mastro di chiavi (Keymaster, 25:22) -> Posseduto da Vinz Clortho, Louis viene interrogato da Egon.
        • Ufficio del sindaco (Mayor’s Office, 8:10) -> Chiamati al cospetto del sindaco, i ragazzi e Peck discutono animatamente sugli ultimi eventi occorsi in giro per la città.
      • Test dell’urlo dal disco Criterion – Test dell’urlo di Ruth Oliver per il fantasma della biblioteca (Ruth Oliver’s Library Ghost Scream Test, 1:26) -> Recuperato infatti dal laserdisc Criterion dell’89, non si tratta di un vero e proprio inedito, piuttosto di un gradito recupero. E’ un altro curioso provino, quello di Ruth Oliver, l’attrice che ha interpretato il fantasma della bibliotecaria, mentre si esercita nello spaventoso urlo che farà scappare i Ghostbuster a gambe levate.
      • Promo DVD di Ivan Reitman (Ivan Reitman DVD Promo, 2:15) -> Prodotta dalla Columbia TriStar e probabilmente pensata per il solo pubblico di commercianti, o per fare il giro delle fiere espositive, questa curiosa clip dimostrativa vede il regista Ivan Reitman illustrare le magie del DVD, il nuovissimo formato che all’epoca, parliamo all’incirca della fine degli anni ’90, stava per fare il suo ingresso nel mercato dell’home video, stravolgendo per sempre il concetto di cinema a casa.
  • DISCO 2
    • Contenuti Speciali ‘Ghostbusters II’ (Ghostbusters II Special Features)
      • Commento di Ivan Reitman a una scena (Reitman Squared Scene Commentary, 7:14) -> A discapito del titolo italiano, Ivan e Jason Reitman commentano alcune scene, al pari dello stesso extra contenuto nel primo disco.
      • Il cimitero delle scene (Scene Cemetery, 18:42) -> Per questo cofanetto, Sony pare abbia attinto a quella che, a naso, sembrerebbe una copia lavoro di Ghostbusters II, estraendone un breve zibaldone composto, in gran parte, da versioni alternative di scene presenti nella versione finale, oppure di frammentarie scene eliminate. All’appello manca ancora qualche sequenza ben nota, come quella del Ray indemoniato che prova a uccidere i Ghostbuster in un incidente stradale, oppure quella del cugino di Louis, interpretato dall’attore canadese Eugene Levy, che colloquia con i ragazzi fuori dal Parkview Hospital.
        • Il mondo del paranormale (World of the Psychic, 2:53) -> Una curiosa versione alternativa della scena di Mondo Medianico, girata in un set completamente diverso e con tre ospiti femminili, uno dei quali curiosamente chiamato Phoebe, quindi senza il personaggio e la previsione di Milton Angland.
        • Truffa (Fraud, 0:18) -> Breve montaggio alternativo dello scambio tra Venkman e Norman, il produttore di Mondo Medianico.
        • E’ difficile per me (This Is Hard for Me, 0:53) -> Usciti dall’appartamento di Dana, Peter ricorda i bei vecchi tempi.
        • Era proprio qui (It Was Right Here, 0:24) -> Versione alternativa della perlustrazione stradale, là dove la carrozzina di Oscar si è fermata.
        • Dovremmo leggere più attentamente (We Should Get a Deeper Reading, 0:37) -> Montaggio alternativo, i ragazzi escono dal bar e danno un’occhiata al buco scavato per strada. Il titolo originale riprende una battuta di Egon (“Ci vuole una lettura approfondita”).
        • Signore e signori del pubblico (Ladies and Gentlemen of the Audience, 0:33) -> Versione alternativa, Louis dà inizio alla sua strampalata arringa in tribunale.
        • Wow (Wow, 0:11) -> Brevissima versione alternativa, Ray osserva stupito i fratelli Scoleri appena manifestatisi in tribunale.
        • Sta dormendo (He’s Asleep, 0:18) -> Altra breve versione alternativa, dal pianerottolo di casa Barrett, Janosz prova a richiamare l’attenzione del piccolo Oscar.
        • Mi aveva preso per la gola (He Had Me by the Throat, 0:33) -> Serie di battute tagliate, mentre i ragazzi, appena riemersi dal fiume di melma, si confrontano animatamente con il sindaco Lenny.
        • Siamo bloccati (We’re Stuck in Here, 0:52) -> Ricoverati al Parkview Hospital, i ragazzi apprendono dell’inizio dell’invasione spettrale, accerchiati da alcuni ospiti del manicomio. In correlazione con la prima clip tagliata, Winston racconta del libro di Angland, La fine del mondo.
        • Sei mio cugino (You’re My Cousin, 1:11) -> Louis prova a convincere il cugino Sherman, dermatologo al Parkview, a liberare i ragazzi.
        • Avranno bisogno di me (They’re Gonna Need Me, 0:27) -> Louis fa ritorno al quartier generale e ha un breve scambio di battute con Janine, poco prima di calarsi nei panni dell’inaspettato eroe.
        • Non stiamo andando da nessuna parte (We’re Getting Nowhere, 0:17) -> Giunti davanti al museo ricoperto di melma, i Ghostbuster si confrontano con il capo dei pompieri.
        • Gestiremo tutto da qui (We’ll Handle Everything from Here, 0:12) -> Seguito della precedente clip, i ragazzi danno il cambio ai pompieri e prendono in mano la situazione.
        • Riesci ad entrare in quel museo? (Can You Get Into That Museum, 0:51) -> Montaggio alternativo della scena tagliata Jack lo compra (Jack Buys It, meglio traducibile come Jack se la va a cercare), i ragazzi si confrontano con il sindaco e il collaboratore Hardemeyer, in preda alla rabbia, si avvia da solo verso il muro di melma.
        • Kumbaya (Kumbaya, 0:29) -> Dopo il primo tentativo andato fallito, i Ghostbuster invitano i pompieri a cantare un vecchio spiritual afro-americano, nella speranza di poter scalfire il muro di melma.
        • Che ci fai qui? (What Are You Doing Here?, 0:46) -> Sceso dal bus, Louis si avvia verso il museo, quando viene nuovamente raggiunto da Slimer (la scena è priva dell’effetto speciale).
        • Buonasera New York (Good Evening New York, 0:39) -> A bordo della Statua della Libertà, i ragazzi si avvicinano alla terra ferma e vengono accolti da un folto gruppo di cittadini, pronti a festeggiare l’anno nuovo.
        • I Ghostbuster con Vigo (Ghostbusters with Vigo, 0:44) -> Breve mix in ordine sparso di take alternativi ambientati in notturna all’interno del museo, girati per momenti differenti.
      • Commento musicale di Randy Edelman (Randy Edelman Music Commentary, 2:39) -> Si tratta di una clip promozionale per il disco recentemente edito dalla Sony Classical, nella quale il compositore Randy Edelman, fuori campo, descrive il rapporto tra autore, musica e immagini, raccontando la prima sequenza;
      • Versione 1.33 (1992 TV Version, 1:37:27) -> Stavolta sembrerebbe trattarsi davvero dell’autentica versione televisiva del 1992, a tutto schermo (da qui, l’arbitrario titolo italiano);
    • Contenuti Speciali di ‘Ghostbusters: Legacy’ (Ghostbusters: Afterlife Special Features)
      • Reitman scende le scale (Jason’s Sneak Peak From Set, 2:06) -> Girato per un evento tenutosi agli studios della Sony di Los Angeles, il regista Jason Reitman, direttamente dal set, racconta brevemente le origini dell’opera e mostra qualche gradito ritorno;
      • Trailer Vari (Trailers, 7:42) -> Come da titolo. All’appello manca il trailer finale, introdotto dalle immagini della prima sequenza del film;
        • Teaser Trailer (Teaser Trailer, 0:53);
        • Trailer Cinematografico 1 (Theatrical Trailer 1, 2:28);
        • Trailer Cinematografico 2 (Theatrical Trailer 2, 2:28);
        • Trailer internazionale (International Trailer, 1:52);
  • MAKING GHOSTBUSTERS, di Don Shay
    • Pubblicato una sola volta negli States nel 1985 dalla New York Zoetrope, Making Ghostbusters è quella che viene considerata la Bibbia, il punto di partenza di ogni studioso che vuole affrontare l’aspetto filmico del primo capitolo degli Acchiappafantasmi. Contiene la versione definitiva, o Final Draft, del copione scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis, siglata 7 ottobre 1983, con tanto di aneddoti, annotazioni, fotografie di scena, storyboard e bozzetti preparatori per gli SFX a corredo. Il suo autore è Don Shay, storico del cinema statunitense e fondatore di una delle riviste più famose tra gli appassionati degli effetti speciali, Cinefex;

Distribuito in Italia dalla Eagle Pictures lo scorso 2 Febbraio e già fuori catalogo, Ghostbusters Ultimate Collection può considerarsi una raccolta di per sé quasi perfetta, ma è piuttosto lontana dallo stato di risorsa definitiva, soprattutto per quanto riguarda i contenuti extra del secondo e ultimo capitolo. C’è ancora molto da fare a livello di ricerche e riesumazione, ma confidiamo che attraverso le nuove tecnologie, visto inoltre il rinnovato livello di interesse nei confronti del franchise rappresentato dalla pronta risposta dei fan verso il prodotto, partendo insomma da questi ottimi presupposti si possa ricevere, in un futuro prossimo, un’edizione contro-tendenza e ancor più attenta alla storia, all’importanza cinematografica e agli inediti delle singole pellicole.

Ghostbusters – Afterlife domina la classifica dell’home video!

I soli diritti di sfruttamento ci arricchiranno oltre i nostri più sfrenati sogni!”, diceva Peter Venkman mentre cercava di convincere Ray Stantz che aver ipotecato la fattoria dei suoi genitori al 19%– con un costo di interessi di 95,000 dollari solo nei primi cinque anni – non è stata una cattiva idea. E dopo quasi quarant’anni, acchiappare fantasmi frutta ancora!

È notizia dalla classifica del sito Media Play News – il NPD VideoScan First Alert che combina i numeri di vendita dell’home-video americano – che Ghostbusters Afterlife è il primo nelle vendite nel weekend del 5 febbraio scorso, con il 65% delle vendite riguardanti il formato Blu-Ray e il 19% dal formato UHD. La ristampa del cofanetto contenente i tre film della saga è terzo in classifica e il formato Blu-ray costituisce il 70% delle vendite, di cui il 23% il cofanetto Ultimate Collection di otto dischi che è andato fuori catalogo in tempi da record (e non si hanno notizie di eventuali ristampe future).

In Italia le notizie sono ugualmente incoraggianti, secondo Dvd Store Ghostbusters Legacy è secondo nella classifica dei dieci più venduti nel formato Blu-ray, mentre la scorsa settimana Ibs.it inseriva il film nel primo posto nel formato DVD. Molti utenti hanno preferito l’edizione steelbook, velocemente andata fuori catalogo. La Eagle Pictures ci informa che la Univideo, la più importante realtà che riunisce gli editori di home-video, ha classificato Ghostbusters Legacy al secondo posto nella Top Ten nel periodo compreso del 31 gennaio – 6 febbraio, e al primo fra i Blu-ray. Risultato ancora più soddisfacente poiché anche il cofanetto Ultimate è posizionato al terzo posto dei Blu-ray e settimo fra i titoli più venduti.

A breve pubblicheremo recensioni, unboxing e approfondimenti su queste novità dell’home video, quindi tenetevi pronti! Non mancheranno sorprese…

Intanto, il film di Reitman, vicino a raggiungere i 200 milioni di dollari d’incasso nel mondo con la distribuzione recentissima in Giappone, è stato escluso dagli Oscar non ottenendo la nomination per i Migliori Effetti visivi, ma è in attesa di sapere se otterrà il Bafta per gli effetti speciali o il premio agli Art Directors Guild.

Quando Ghostbusters non arrivò a Disneyworld

I visitatori del parco di divertimenti Walt Disney World Resort – più noto semplicemente come Walt Disneyworld, situato a Lake Buena Vista, in Florida – ricorderanno una attrazione per cinefili intitolata The Great Movie Ride nel celebre Disney’s Hollywood Studios: il tema principale era la storia del cinema, e fu aperto nel 1989. Nel percorso organizzato c’erano cimeli incredibili, dai costumi ai prop di molti film che avevano fatto la storia, e si attraversano ricostruzioni di set di film come l’Egitto de I predatori dell’arca perduta (1981), la giungla di Tarzan, il fantastico Mondo di Oz e così via. La domanda sorgeva spontanea: possibile che un film come Ghostbusters non venne preso in considerazione come parte del giro per i turisti? Ora che l’attrazione è stata chiusa nel 2017, potremmo non avere più risposta e invece molto recentemente il famoso canale YouTube Yesterworld Entertainment ha riportato nel suo profilo Twitter un progetto che rivela come Ghostbusters e Young Frankenstein di Mel Brooks fossero nel progetto iniziale del parco, per poi finire cestinati.

Nel progetto schizzato qui sopra, il film di Ivan Reitman era stato posizionato fra Alien e Indiana Jones, e si vedono Venkman, Spengler, Stantz, e Zeddemore combattere contro lo Stay Puft davanti il tempio di Gozer con i Terror Dog. E come mai il progetto non diventò mai realtà? Secondo Disney Wiki, due le motivazioni: Bill Murray si rifiutò di firmare per la concessione del suo personaggio, e gli Studi Universal soffiarono la licenza per aprire la attrazione Ghostbusters Spooktacular nel loro parco di divertimenti. In questa foto riportata da World of Universal, ecco gli attori principali:

A proposito, siete mai stati agli Studi Universal fra il 1990 e il 1996? Avreste visto questo spettacolo:

Bill Murray parla di “Ghostbusters: Afterlife”

Ospite in uno dei talk show americani più famosi, The View, Bill Murray è stato intervistato sulla sua carriera in occasione della promozione di un documentario di cui è protagonista, New Worlds: The Cradle of Civilization, e presto le domande delle conduttrici, fra cui la leggendaria attrice Whoopi Goldberg, si sono spostate verso Ghostbusters e Ghostbusters: Afterlife. Giustificandosi di non essere mai stato ospite del programma perché “Voi ragazze vi svegliate troppo presto! È così luminoso!”, Murray ha ricordato il peso dei proton pack del 1984 e lo sforzo fisico richiesto dal ruolo, spiegando: “Non è tanto lo scendere, è il rialzarsi che ti uccide. Se doveste fare il vostro spettacolo dal pavimento, voi ragazze sareste infelici!” Inevitabili le domande sul recente Afterlife per cui ha ripreso il suo ruolo di Peter Venkman dopo più di trent’anni. Murray risponde: “Mckenna era una bambola. È stata davvero fantastica e il regista Jason Reitman, il figlio del regista originale Ivan, ha fatto un ottimo lavoro e ha fatto un film davvero buono. Era diverso da quelli che abbiamo fatto, ma era buono. È stato molto più emozionante del nostro, ed è stato un film di successo. Ero felice per lui”.

Qui potete gustarvi il video

https://www.youtube.com/watch?v=bh-PkMgEEII

E a proposito di successo, il film ha raggiunto 194 milioni di dollari nel mondo, un incasso che potrebbe aumentare vista la breve uscita nelle sale in Giappone il prossimo 4 febbraio. Inoltre, Afterlife ha registrato qualche altro primato interessante, come il film digitalmente più visto in Inghilterra (in attesa che arrivi in UK in home-video il prossimo 31 gennaio), e in Canada, mentre è notizia di ieri sera che è entrato ufficialmente nella lista dei film che saranno giudicati validi per concorrere alla nomination all’Oscar 2022. Le votazioni si svolgeranno fra il 27 gennaio e il 1° febbraio, e l’8 febbraio saranno annunciate quelle ufficiali, pronte per la cerimonia di premiazione del 22 marzo. Ben 276 i titoli in corso!

Novità per “Ghostbusters: Legacy” in home-video in Italia

Notizia finalmente confermata da Eagle Pictures: le edizioni in DVD, Blu-Ray e in 4k di Ghostbusters Legacy e il cofanetto contenente il film e i primi due capitoli della saga con due dischi bonus anticipati giorni fa, usciranno in Italia il 2 febbraio per la Eagle Pictures. Non preoccupatevi se non riuscite a fare il pre-ordine del cofanetto, a breve dovrebbe tornare disponibile per l’acquisto, e nel caso saremo i primi a comunicarlo! (e nel frattempo, inseritelo nella lista dei desideri!).

Dal mondo delle piattaforme digitali, abbiamo solo una conferma al momento per la AppleTv, dove Legacy sarà disponibile dal 17 gennaio a 13,99€.

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Ghostbusters prima di… Ghostbusters: le origini

Quando Dan Aykroyd lasciò il Saturday Night Live, il programma televisivo che aveva lanciato la sua carriera assieme a quella del suo partner John Belushi, correva il 1979. In quel periodo aveva cominciato a lavorare con John Landis alla produzione di The Blues Brothers: il film, uscito nel 1980, esplose soprattutto in Europa, e consacrò Aykroyd star del cinema assieme al già famosissimo Belushi: nell’ambiente tutti aspettavano un nuovo colpaccio della ditta Dan-John, ma il successivo film, Neighbors (I vicini di casa, 1981), funestato da diversi problemi produttivi, deluse i fan e incassò il giusto per non naufragare la barca. Verso la fine dell’81, tuttavia, Aykroyd sapeva di avere il soggetto giusto per risollevare la qualità dei loro film, una commedia horror con una squadra di sterminatori di fantasmi. L’idea era stimolata da diversi fattori: lui e la sua famiglia era sempre stata appassionata di paranormale, e soprattutto dopo essersi liberato dagli impegni televisivi Dan si era immerso in letture sulla parapsicologia per documentarsi e scrivere una bozza di copione dal titolo Ghost Smashers. Come ormai è noto, l’idea di farne un film con Belushi crollò tristemente quando John fu trovato morto per overdose il 5 marzo 1982, e il progetto proseguì con un altro cast. Il resto è storia. Quello che è meno noto, è che Aykroyd ha sempre affermato che un’altra fonte di ispirazione è stata la stessa storia del cinema, alle commedie degli anni ’40 e ’50 con i protagonisti alle prese con spiriti e case infestate. Abbiamo raccolto oggi i titoli più noti e che si assomigliano all’umorismo pensato da Aykroyd.

Haunted Spooks (1920), diretto e prodotto da Hal Roach, con Harold Lloyd e Mildred Davis. Questa comica muta di 25 minuti parte da una tematica molto comune nelle successive commedie girate con i fantasmi: prendere il protagonista e buttarlo in una situazione horror, specialmente in ambienti chiusi come una casa infestata o un cimitero. Qui Lloyd, uno dei più famosi comici del muto americano, noto per i suoi occhiali a tartaruga, è il classico giovanotto disperato per amore: un avvocato lo recluta per fargli sposare la nipote e avere così la proprietà di una villa avuta in eredità, a patto che venisse abitata da una coppia sposata; è in verità un trucco per prendersi la casa e sbatterli fuori, facendogli credere che è infestata. Retto da un ritmo serrato, il film è pieno di inseguimenti fra gente sotto i lenzuoli e un bambino nero col viso sporcato di bianco a causa della farina che spaventa Lloyd e la sua ragazza. Gli storici riportano che fu questo il film in cui Lloyd ebbe un grave incidente durante le riprese: mentre posava per una foto, si accese una sigaretta usando una bomba artigianale da usare nel film, ma questa esplose in anticipo e gli fece perdere due dita della mano.

The Live Ghost (Il vascello stregato, 1934), cortometraggio prodotto da Hal Roach e diretto da Charles Rogers, con la coppia comica Stan Laurel e Oliver Hardy. Nella lunga serie di comiche sonore, Stanlio e Ollio hanno più volte fatto ricorso alle tematiche della paura per far ridere. In Habeas Corpus (1928), sono due sprovveduti incaricati da un professore pazzo di recuperare cadaveri da un cimitero per i suoi esperimenti; in Laurel-Hardy Murder Case (1930) i due passano una nottata d’inferno nella villa dove si sospetta sia stato ucciso lo zio di Stanlio, credendo di vedere fantasmi nella loro stanza; The Live Ghost è il primo e unico loro film in cui si parla di credenza dei fantasmi e posti luoghi infestati. Il capitano di una nave mercantile, interpretato da Walter Long, non riesce ad arruolare volontari per sbarcare perché sono tutti convinti che la sua nave sia invasa dagli spiriti. Così incarica Stanlio e Ollio a trovare uno stratagemma per imbarcarli a forza, e minaccia i marinai di storcere loro il collo se avesse sentito parlare ancora di fantasmi. In cuccetta Stanlio e Ollio sono però terrorizzati, perché scambiano un marinaio ubriaco per uno spirito quando egli è invece solo caduto nella vernice bianca. Quando loro credono di vedere un fantasma, la loro reazione è assolutamente esilarante.

Topper (La via dell’impossibile, 1937), diretto da Norman Z. McLeod e prodotto da Hal Roach, con Constance Bennett, Cary Grant, Billie Burke, Alan Mowbray, Eugene Pallette. Il film segnò la svolta degli Hal Roach Studios dopo venticinque anni di comiche slapstick verso un umorismo più sofisticato. Topper ebbe un grande successo al botteghino, anche per l’inedita miscela di fantasy e commedia bizzarra: la storia ruota sull’incidente mortale che coinvolge una coppia di coniugi diventati fantasmi e obbligati a compiere una buona azione per salire in Paradiso; decidono di insegnare ai coniugi Topper un modo di vivere più leggero, ma le cose si complicano quando Mr. Topper si innamora della moglie fantasma.

Lonesome Ghosts (Topolino e i fantasmi, 1937), corto prodotto da Walt Disney per la RKO e diretto da Burt Gillett. Topolino è membro della squadra di acchiappafantasmi “Ajax Ghost Exterminators” assieme a Pippo e Paperino. Anche se pubblicamente non lo ha mai citato, probabilmente è il soggetto che ha più ispirato Aykroyd e i suoi Ghostbusters: per la prima volta si parla di indagine e cattura di fantasmi. Il corto è un gioiello di umorismo e animazione: i fantasmi di una villa abbandonata chiamano l’agenzia di Topolino per prenderli in giro e loro si presentano ignari dello scherzo (le loro armi sono retini per le farfalle, trappole per topi, un fucile e un arpione). Continuamente spaventati dai loro scherzi, il terzetto finisce immerso nella melassa e coperti di farina, sembrando così dei veri spettri e spaventando a morte i fantasmi. Curiosamente, Pippo dice “I ain’t scared of no ghost”, che in originale suona esattamente come la frase che Ray Parker Jr. inserì nella sua canzone Ghostbusters. (a proposito, l’immagine che trovate in testa a questo articolo è opera di Dave Alvarez; questo cartone si ispirava alla storia The Seven Ghost, di Floyd Gottfredson e Ted Osborne e pubblicata nel 1936, mentre una versione a fumetti di questo corto fu realizzata nel 1977 per la Fisher Price).

The Ghost Breakers (La donna e lo spettro, 1940), diretto da George Marshall con Bob Hope e Paulette Goddard. La storia si ispirava ad una commedia teatrale già portata nel cinema muto due volte. Nuovamente si parla di una eredità scomoda, vittima di storie di fantasmi come in questo caso, un antico castello situato nel’isola di Cuba che una ragazza di nome Mary ottiene da un lontano parente defunto. Per dimostrare la verità su queste storie, si porta con sé il giovane Larry, e puntualmente succede di tutto. Bob Hope, uno dei più leggendari comici americani, è qui molto divertente e curiosamente nel trailer si presenta come il capo di una agenzia di sterminazione del paranormale, con simbolo un tipo che bastona un fantasma! In un altro dialogo, Bob Hope sfodera una delle sue battute pungenti quando gli vengono descritti gli zombi come persone con lo sguardo spento, che seguono gli ordini senza preoccuparsi perché e come: “Intendi come i democratici?”.

Spook Speaks (1940), diretto da Jules White. Questo film è il sesto che il grande comico del muto Buster Keaton girò per la Columbia Pictures. In quel periodo la sua stella si era spenta da tempo ed era costretto a girare film a basso costo di cui non aveva controllo creativo, e questo film ne dimostra i difetti di una serie poco divertente e visibilmente girata in economia. Le gag ruotano ai soliti spaventi e alle candele che bruciano posteriori, e nonostante gli sforzi acrobatici di Buster, Spook Speaks è uno dei peggiori mai girati per la Columbia. Tuttavia alcune gag di strumenti musicali che suonano da soli sospesi nel vuoto saranno imitate altrove. Per vedere un suo film molto più riuscito sulla paura, da recuperare The Haunted House (1921), con alcune gag sovrannaturali incredibili, come quella dei due scheletri che raccolgono i pezzi di una persona e una volta ricomposta questa prende vita, spaventando a morte Buster.

Hold That Ghost (L’inafferrabile spettro, 1941), diretto da Arthur Lubin, con la coppia comica Bud Abbott e Lou Costello. Noti da noi come Gianni e Pinotto, il duo comico si specializzò in parodie di film horror con numerosi titoli riusciti, utilizzando, quando è stato possibile, alcuni “divi” del genere. Uno su tutti, Abbott and Costello Meet Frankenstein (1948), dove incontrano anche Dracula, interpretato dall’attore principe di questo ruolo, Bela Lugosi. Questo film era uno dei primissimi della coppia, e nuovamente c’è una casa ereditata che fa gola a molti truffatori che fanno credere loro che è colma di spiriti. Molte delle gag sono dovute agli spaventi del grasso Costello – cui, bisogna dirlo, Belushi deve molto alla sua fisicità catastrofica – e ai trucchi cinematografici classici, come la candela che si muove da sola, una gag ripresa in altri film.

Spook Louder (1943), cortometraggio diretto da Del Lord con i Tre Stooges (Moe Howard, Larry Fine, Curly Howard). Questo team comico è molto poco noto da noi, ma in America sono considerati fra i grandi comici del sonoro: prettamente infantili, agitati e violenti fra loro, finiscono in questa storia di fantasmi in quanto venditori ambulanti in cerca di lavoro, e assunti da un minaccioso inventore come custodi della sua inquietante casa. Nella stessa notte cui vengono assunti, i tre vengono spaventati a morte dai continui trucchi di tre spie industriali che vorrebbero mettere mano all’invenzione del loro capo, ma nel frattempo una misteriosa mano continua a colpire tutti con delle torte in faccia lanciate da una misteriosa mano. La comicità è molto grossolana ma qualche risata scappa, grazie alla simpatia del bizzarro terzetto.

Ghost Catchers (1946), diretto da Edward F. Cline, con la coppia Ole Olsen e Chic Johnson. Il duo, più noto per aver interpretato il famoso film comico Hellzapoppin’ (1941, capostite del cinema comico demenziale), aveva più di una somiglianza con Gianni e Pinotto, ma non lasciarono lo stesso segno, e di fatto erano fra i tanti comici della Universal a disposizione per i film di categoria “B”. In questo film sono due proprietari di un night club che vogliono aiutare i loro vicini di casa a liberarli dai fantasmi, ma si scoprirà successivamente che a far credere che la loro casa sia infestata è il loro capo cameriere, in verità un gangster che vuole spaventare e allontanare la coppia per impossessarsi del liquore invecchiato nascosto nel seminterrato. Il genere mescola romanticismo, musical e gag surreali, ma il risultato non è così mediocre come sembri, grazie alla regia di Cline, formatosi con Buster Keaton e W.C. Fields.

Spook Busters (1946). Il film era il quarto dei primi cinque film che la Monogram Pictures produsse con un gruppo di attori di New York battezzato “The Bowery Boys”. Dal ’46 al ’58 il gruppo, specializzato in commedie, fu composto da più attori, e nel caso di questo film i nomi erano: Leo Gorcey, Huntz Hall, Bobby Jordan, William Benedict e David Gorcey. Il titolo di lavorazione fu Ghost Busters, e non a caso Aykroyd lo cita sempre come punto di riferimento per le sue idee: i ragazzi sono freschi di diploma per l’eliminazione del paranormale e durante il loro primo lavoro sono alle prese con numerosi strani avvenimenti che accadono dentro una villa abbandonata. Scoprono che questi eventi sono in verità frutto degli esperimenti di uno scienziato pazzo. Il film raggiunge il culmine dell’assurdo quando lo scienziato vuole inserire metà del cervello di uno dei ragazzi nella testa di un gorilla. Ghost Chasers (1951) è il secondo film incentrato sul gruppo che indaga sui fantasmi, ma stavolta con la novità della presenza di un vero spirito che fa amicizia con uno del gruppo e che aiuta loro a smascherare una medium che ha cercato di convincere due di loro sull’esistenza dei fantasmi. I Bowery Boys torneranno al tema dei fantasmi un’ultima volta con Spook Chasers (1958), ma con risultati quasi faticosi da seguire.

Scared Stiff (Morti di paura, 1953), film diretto da George Marshall con la coppia Dean Martin e Jerry Lewis. Il film è il remake di Ghost Breakers (1940), adattato alle “follie” della coppia Martin e Lewis: l’intreccio è leggermente diverso – Martin e Lewis scappano a Cuba perché Dean è convinto di aver ucciso un gangster – ma il film è divertente soprattutto quando Jerry imita Carmen Miranda, mentre le gag solite della formula dei tizi spaventati in una casa paurosa divertono forse più dello stesso film originale di Bob Hope. In una scena, Jerry trova coraggio dalla sua stessa immagine riflessa in uno specchio che gli parla come se fosse una cosa normale. Due le cose degne di nota: in una scena sulla nave, in originale Dean Martin dice “I’m a ghostbusters” per dimostrare a Lizabeth Scott che non ha paura dei fantasmi, mentre nel finale sono spaventati dalle teste incastrate nel muro di Bob Hope e Bing Crosby (i due erano noti come coppia fissa in una serie di film comici in posti esotici). Nel doppiaggio, la battuta di Martin diventa “Cacciatore di fantasmi” e questo è interessante, perché busters in questo caso significa combattente, ed era nel gergo informale americano: il termine acchiappare venne utilizzato per la prima volta in un titolo italiano proprio con Ghostbusters, che in un primo momento stava per essere distribuito in Italia con il sottotitolo A caccia di fantasmi, perché “acchiappa” era un termine poco formale.

The Ghost and Mr. Chicken (7 giorni di fifa, 1966), diretto da Alan Rafkin con Don Knotts. Dopo diversi anni di soffitta per il genere, la commedia americana si tinge di nuovo di spiriti con Knotts, simpatico attore che ricordiamo in diverse produzioni Disney e, all’epoca, noto soprattutto per il suo lavoro in televisione. Qui impersona un simpatico giornalista locale che scopre l’assassino di un omicidio accaduto venti anni prima. Molte le gag visive e alcune colgono il segno, ma meno di quelle legate allo spavento di quanto si possa pensare. È tuttavia una storia di fantasmi, e prima che il cinema comico americano cominci la moda delle parodie – con Mel Brooks paladino assoluto – è una delle ultime occasioni di questa formula.

La vera notivà di Aykroyd – e di Harold Ramis, che si unì alla stesura della sceneggiatura poi girata – era legata non tanto alla indagine, ma alla effettiva cattura dei fantasmi, rivelando le origini spiritiche per una volta non a Satana (come succedeva spesso nei film americani dell’epoca) ma ad una setta legata ad un dio ammuffito sumero. Qualcuno ha realizzato un finto trailer d’epoca di Ghostbusters con molti dei film citati in questo articolo, bisogna ammettere con una certa creatività, tanto che non sono state poche le persone che lo hanno creduto un vero film! (e come ciliegina della torta, l’autore ha usato il tema di Ghostbusters della omonima serie televisiva degli anni ’70 con Forrest Tucker e Larry Storch).

Andrea Ciaffaroni 

Alcune anteprime della Ultimate Collection

In attesa della uscita della edizione home video di Ghostbusters Afterlife, ecco alcune anteprime del favoloso cofanetto Blu-ray di otto dischi – chiamato Ghostbusters Ultimate Collection – che come anticipato avrà extra incredibili, sopratutto scene eliminate inedite, le riprese giornaliere, la copia lavoro del primo film, e molto altro. In questo video, noterete l’attore Eugene Levy, che in Ghostbusters II (1989) interpretava il ruolo del cugino di Louis Tully, tagliato al montaggio; molto probabilmente il box conterrà, fra le scene eliminate, la sequenza di Ray indemoniato alla guida della Ecto-1A (scena ripresa nei fumetti e del romanzo ufficiale del film).
Riguardo Afterlife, avete notato Janine…in una scena che al cinema non si è vista? In questa esclusiva clip di dietro le quinte, c’è.
Altra succosa anteprima, quella degli Easter eggs: li avevate notati tutti?
Tutta questa meraviglia uscirà in America il prossimo 1 febbraio, mentre in Italia non abbiamo per il momento conferma della data ma non dovremo aspettare troppo!

 

Ghostbusters Ultimate Collection: confermati grandiosi extra!

Grazie a Ghostbusters News, siamo in grado di riportare dei dettagli importanti sul cofanetto in Blu-Ray 4k in uscita nel 2022 come qui riportato, dettagli clamorosi che ci apprestiamo ad elencare qui e ipotizzando quali contenuti dovremo aspettarci finalmente in home-video.

Come già annunciato, Ghostbusters Legacy uscirà in home video in tutti i formati il prossimo 1 febbraio negli Stati Uniti (e in Italia, salvo smentite, il 30 giugno 2022), e in più è in arrivo un mega cofanetto di 8 dischi in Blu-Ray contenente il film di Jason Reitman e i precedenti capitoli diretti dal padre Ivan nel 1984 e nel 1989. (in più, in digitale sarà disponibile nelle piattaforme Vudu, Prime Video, Apple TV, Google Play dal 4 gennaio, al momento solo negli USA).

Prima di riportare il comunicato stampa della Sony, ecco il video di una recente anteprima dei contenuti extra di Ghostbusters Afterlife:

THE GHOSTBUSTERS ULTIMATE COLLECTION contiene in formato 4k ULTRA HD e in formato Blu-Ray GHOSTBUSTERS, GHOSTBUSTERS II, GHOSTBUSTERS AFTERLIFE. Nel caso di Afterlife, i contenuti extra saranno gli stessi che si trovano nelle edizioni singole in Blu-ray.

 

Si aggiungono poi due dischi Blu-Ray di soli extra, per oltre 20 ore di contenuti in gran parte inediti.

DISCO 1 – GHOSTBUSTERS

NOVITÀ: rara versione di 114 minuti montata per le anteprime (SD) – questa prima versione del film è una cosiddetta copia lavoro con ciak alternativi, scene aggiuntive, effetti speciali non completati, e altro. (N.B.: tempo fa avevamo visto questa cassetta in formato beta conservata negli uffici della Ghost Corps, mostrata da Jason Reitman a Adam Savage!).
– Con il commento opzionale del produttore associato Joe Medjuck e del montatore Sheldon Kahn.

NOVITÀ: “Reitman Squared”, commento alle scene – uno sguardo a due scene del film commentate da Ivan & Jason Reitman

NOVITÀ: le audizioni perdute di Dana – otto provini per il ruolo di Dana Barrett, inclusi quelli di Denise Crosby, Kelly LeBrock e altre attrici! Con speciale ringraziamento a Brandon Kleyla.

NOVITÀ: “Ghostbusters: Behind Closed Doors” documentario di 90 minuti sulla realizzazione del film e la storia del franchise!

NOVITÀ: Ghostbusters Dailies – oltre un’ora di giornalieri (le riprese quotidiane non ancora montate) che comprendono sette scene del film. (NB: molto probabilmente saranno inclusi i video visti durante il Ghostbusters Fan Fest a Los Angeles nel 2019, cliccate qui per i dettagli alla voce scene eliminate).

NOVITÀ: versione televisiva integrale (SD) – contiene alcune sequenze diverse dalla edizione cinematografica.

Il contenuto è poi identico al cofanetto Blu-Ray uscito nel 2019:

16 scene eliminate

Spot televisivo degli acchiappafantasmi e vari ciak dello stesso.

La anteprima girata per i distributori girata nel 1984 da Aykroyd e Murray.

“A Moment With the Stars” EPK (Electronic Press Kit) originale.

Dietro le quinte del 1984.

Dietro le quinte con il team degli effetti speciali.

Dietro le quinte con la troupe.

Who You Gonna Call: A Ghostbusters Retrospective (con Ivan Reitman e Dan Aykroyd).

Ecto-1: Resurrecting the Classic Car (documentario sul restauro della Ecto-1)

Lo Scream test del fantasma della bibliotecaria di Ruth Oliver

Multi-Angle Explorations

Confronti con lo Storyboard

Galleria foto

Video musicale “Ghostbusters” di Ray Parker, Jr.

Trailer e promo.

DISCO 2 – GHOSTBUSTERS II & GHOSTBUSTERS: AFTERLIFE

GHOSTBUSTERS II

NOVITÀ: “Reitman Squared”, commento alle scene – uno sguardo a due scene del film commentate da Ivan & Jason Reitman

NOVITÀ: 19 scene eliminate – una collezione di scene mai viste! (quasi certamente fra quelle anticipate nella scheda del film che trovate qui).

NOVITÀ: Ghostbusters II Soundtrack Promo – una scena del film commentata dal compositore Randy Edelman

NOVITÀ: versione televisiva integrale (SD) – contiene alcune sequenze diverse dalla edizione cinematografica.

Il contenuto è poi identico al cofanetto Blu-Ray uscito nel 2019:

7 ulteriori scene eliminate

“The Oprah Winfrey Show: Cast of Ghostbusters II” – giugno 1989

Time Is But A Window: Ghostbusters II and Beyond (con Ivan Reitman e Dan Aykroyd).

Ghostbusters II EPK originale.

“On Our Own” video musicale di Bobby Brown

Vari Trailer

GHOSTBUSTERS: AFTERLIFE

Jason’s Sneak Peek from Set (una sbirciata sul set con Jason)

Vari Trailer

***

Quindi questi otto dischi non possono mancare nella vostra videoteca, ricordando che questo cofanetto conterrà anche una ristampa del libro Making Ghostbusters (1985), la sceneggiatura del primo film analizzata scena per scena, pubblicazione a lungo fuori catalogo e finalmente tornata disponibile. Al momento, la Eagle Pictures non ha confermato se effettivamente il libro sarà tradotto in italiano, ma le aspettative sono molto basse. Questa edizione colmerà ogni desiderio del fan più esigente, con il recupero di materiale ancora oggi inedito. Quindi non vi rimane altro che cliccare nei link sottostanti per la prenotazione.

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