Con grande attesa, ieri nei canali ufficiali della Hasbro è stato ufficializzato che il prossimo 27 ottobre saranno rivelati i nuovi prodotti della linea Ghostbusters! L’annuncio è stato dato con un video teaser particolare che potrebbe suggerirci quali saranno le novità del 2023: si intravedono molti prodotti vintage della Kenner, come la Firehouse, alcune action figure, la ghost trap, il PKE, e odierni, come il Cluedo di Ghostbusters: Legacy, ma l’occhio, anzi l’orecchio, è caduto sul rumore del PKE onnipresente nei film. Il teaser annuncia qualcosa di “grosso”, non sapremo quanto abbastanza fino al prossimo Hasbro Pulse 1027 Premium Event, 27 ottobre, e noi saremo lì a darvi notizia immediata di cosa svuoterà i nostri portafogli in vista del Natale.
Mckenna Grace condivide due foto di Phoebe!
Ieri nel suo canale Tik Tok l’attrice Mckenna Grace ha condiviso un nuovo reel di foto che includono anche due anteprime dal prossimo film di Ghostbusters, in uscita il 29 marzo 2024. In una foto, Grace indossa l’uniforme classica e uno zaino protonico da stuntman, e sembra partecipare a un test relativo con la pertica degli acchiappafantasmi, mentre nell’altra la vediamo in costume completo come Phoebe Spengler.
Questa non è la prima volta che la Grace condivide uno sguardo al backstage del film diretto da Gil Kenan, era già successo lo scorso 8 giugno con un video che mostrava per la prima volta il set londinese con la firehouse ricostruita in studio.
Oggi primo test screening del nuovo film di Ghostbusters!
Un aggiornamento sulla lavorazione del nuovo film di Ghostbusters, sequel di Afterlife e noto con il nome di lavorazione Firehouse, è giunto ieri sera durante la presentazione della proiezione della copia lavoro del primo film del 1984, a Londra: introdotta da Jason Reitman al Prince Charles Cinema, alla proiezione si è presentato anche Gil Kenan, regista e co-sceneggiatore del nuovo film, spiegando al pubblico il motivo della presenza dell’americano Reitman nel Regno Unito, oltre alla serata dedicata al film diretto dal padre Ivan. Jason e Gil, per inciso, saranno questa mattina impegnati alla visione della primissima copia lavoro di Firehouse, segno inequivocabile che la lavorazione è andata avanti abbastanza da completare un montaggio provvisorio per la post-produzione, nonostante a Hollywood le attività si sono fermate a causa del doppio sciopero sceneggiatori e attori. Kenan ha scherzato con il pubblico dicendo “Dovremmo proiettarlo stasera?”, ottenenendo una reazione del pubblico calorosa, come potete vedere nel video qui sotto riportato.
Il sequel di Ghostbusters, il quarto film della saga, arriverà nelle sale il prossimo 29 marzo 2024, e ha un ricco cast composto da Paul Rudd, Carrie Coon, Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Logan Kim, e Celeste O’Connor, più gli “originali” Ernie Hudson, Bill Murray, Dan Aykroyd, e Annie Potts, e i nuovi membri del franchise Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, James Acaster, e Emily Alyn Lind.
“Ghostsmashers” e il multiverso incompreso
Da diversi giorni circola un poster che riportiamo qui sotto assieme ad altre immagini, e i commenti sono andati fuori controllo. Il più gettonato, “è fake”. Ma in verità, dire che è un falso è la cosa più ovvia e permetteteci di dire sbagliata da dire in questo caso: basta andare nel post originale di Instagram e scoprire che l’ha realizzata un artista di nome Ivo Mulder, specializzato in “multiversi”. Quindi è volutamente un “fake” o comunque una immagine alternativa del film Ghostbusters riallacciandosi ad alcuni elementi storici dello sviluppo del film a cominciare dalla prima bozza scritta da Dan Aykroyd e intitolato appunto “Ghostsmashers”.
La didascalia descrive quello che succede in questo alternativo Ghostbusters: “nel 1981, “Ghostsmashers” di Ivan Reitman era quasi completato quando John Belushi purtroppo morì e la produzione fu interrotta per alcuni mesi. Quando le riprese ripresero, Eddie Murphy, John Candy e Paul Reubens non poterono riprendere i loro ruoli a causa di altri obblighi contrattuali (rispettivamente per Beverly Hills Cop, Splash e Pee-Wee’s Big adventure). I loro ruoli vennero rimpiazzati e il film venne terminato come “#Ghostbusters”. Il materiale promozionale è emerso dagli archivi della Columbia Pictures. Non abbiamo nessuna paura dell’AI!”
AI: intelligenza artificiale. Multiverso, non fake, eppure Doctor Strange lo avevamo visto tutti, no?
E per la gioia di chi vorrebbe per forza precisare le informazioni riportate nella didascalia, raccontiamo volentieri la vera genesi di Ghostsmashers.
Background
Alle origini del primo copione, c’era Dan Aykroyd e la sua passione per i fantasmi, cresciuta con l’influenza degli studi sull’argomento del nonno e del padre. “Avevo lasciato il Saturday Night Live nel 1979”, disse, “e stavo leggendo di fisica quantistica e parapsicologia. Ho iniziato a pensare a tutte quelle vecchie commedie di fantasmi dei Bowery Boys, Bob Hope, Gianni e Pinotto”. Nel 1980 e nel 1981 aveva girato due film con John Belushi, suo partner da tempo e metà dei Blues Brothers: l’ultimo film, “I vicini di casa”, era andato sotto le aspettative e si decise di dividere la coppia per dedicarsi a film solisti, in attesa di progetti migliori. Belushi va però sotto pressione, e ha una pesante ricaduta nelle droghe. Dan aveva cominciato a sviluppare un’idea su una squadra che acchiappa i fantasmi per girarlo con John, e ridargli la fiducia perduta. Come ha spesso raccontato, quando gli telefonarono della morte del suo amico nel 1982, Dan stava scrivendo una frase del personaggio che Belushi avrebbe dovuto interpretare.
Con le dovute ragioni, Dan abbandonò momentaneamente l’idea. Nell’aprile del 1982, sulla stampa si parlò di una ripresa del progetto per la Universal con Richard Pryor, e a dicembre il nome di Pryor fu sostituito con quello di Bill Murray. Intanto lo script di Ghostsmashers era pronto alla ricerca di un regista.
Le premesse del primo script
Ghostsmashers (letteralmente, “Gli schiaccia fantasmi”) era ambientato nel futuro, esattamente nel 2012. “Nella sceneggiatura originale di Dan”, disse Harold Ramis, “ricordo che c’era un piccolo prologo in cui si diceva che le onde elettromagnetiche di un forno a microonde avevano fatto un buco nel nostro involucro di realtà, e che spiriti ed entità dall’altro lato entravano nella nostra realtà attraverso questi buchi, il che era fantastico. La sceneggiatura di Danny iniziava con gli Acchiappafantasmi già in attività. Gli eventi paranormali si verificavano in tutta New York e gli Acchiappafantasmi erano una sorta di franchise già affermata”. In questa versione un gruppo di cacciatori di fantasmi viaggiava attraverso il tempo, lo spazio e altre dimensioni per affrontare i fantasmi. I protagonisti di questa storia erano Stantz, Venkman e Ramsey, ma nella bozza non c’era scritto nulla che differenziasse i personaggi fra loro: erano i “buoni” di una organizzazione che aveva anche squadre di “cattivi”. Un fantasma chiamato “testa di cipolla” era già presente, ma il fulcro della storia era una voragine che si apriva nel New Jersey rendendola un gigantesco inferno. Fra le entità catturate, c’era il terror dog Zuul. In qualche modo era tenuto prigioniero da Shandor, il datore di lavoro dei Ghost Smasher (sì, esatto!). Ma Zuul era l’animale preferito di Gozer, l’onnipotente dominatore della sesta dimensione, che non si sarebbe fermato davanti a nulla per recuperarlo. Fra le varie manifestazioni di Gozer, verso metà della storia, era già previsto lo Stay Puft. Come si legge in un paragrafo del libro “Making Ghostbusters” (1985), “una delle prime cose ad essere eliminate è stato l’intero finale della bozza originale di Aykroyd: una serie di eventi che culminavano con i tre acchiappafantasmi trasportati in dimensioni alternative”.
Fra le varie note interessanti, il veicolo degli acchiappafantasmi era un’ambulanza Cadillac del 1975, verniciata di nero e dotata di luci bianche lampeggianti e luci stroboscopiche viola, con un’avanzata capacità di smaterializzazione per consentire alla squadra di eludere la polizia. (per la cronaca, anche quella del 1959 prevista nel copione finale di Ghostbusters, era nera).
Il cast
Aykroyd scrisse questo copione pensando a Belushi, come si è detto, e in seconda battuta a Eddie Murphy. Molte fonti hanno concordato che Murphy, reduce dal successo di 48 ore e di Una poltrona per due, girato con Dan, rifiutò perché impegnato con Beverly Hills Cops, ma è un errore: il progetto non partirà prima dell’aprile del 1984, quando Ghostbusters era in fase di post-produzione. Molto più verosimilmente Murphy era più interessato di aspettare che Beverly Hills Cops venisse confermato per avere un ruolo di totale protagonista, in un periodo di fase di lancio della sua carriera (una mossa astuta, come si vedrà). Altro nome che poi slitterà sarà John Candy, nel ruolo di Louis Tully, ma nella prima bozza di Aykroyd questo personaggio ancora non era stato scritto: tuttavia Dan, che conosceva molto bene Candy dai tempi del Second City, era convinto di averlo nel cast, ma a Ivan Reitman non piacevano i suggerimenti dell’attore sul personaggio, totalmente incentrati su una figura di eccentrico anglo tedesco con forte accento e al seguito di due pastori tedeschi. Secondo il libro “A convenient Parallel Dimension” (2021), di James Greene, Jr., Candy in verità costava parecchio alla produzione, perché era passato da tempo ai ruoli da protagonista. Fu lo stesso Candy ad ammetterlo in una intervista del 1986: all’epoca aveva un contratto con la Disney che gli garantiva 350,000 dollari a film, una cifra che il produttore di Ghostbusters non volle pagare. Comunque Reitman ci guadagnò lo stesso, affidando la parte a Rick Moranis, più economico e disposto a stravolgere il suo personaggio in un nerd.
Sul coinvolgimento di Paul Reubens, recentemente scomparso, ci sono dei dubbi, ma tutte le fonti confermano che fosse una prima scelta dei cineasti coinvolti, fino a quando lo stesso Reitman decise che avrebbe avuto l’aspetto di una maligna femmina dall’aspetto androgino molto contemporaneo.
Il ricordo di Bernie Brillstein
Dal suo libro “Where did I go right?” (1999), Bernie Brillstein, agente di John Belushi e produttore esecutivo di numerosi cult – The Blues Brothers, Ghostbusters, Ghostbusters II, Dragnet e Il rompiscatole, fra questi – racconta secondo il suo punto di vista come si arrivò a Ivan Reitman.
“Danny venne nel mio ufficio al 9200 di Sunset Boulevard e mi disse: «Ricordi la mia idea per quel film? L’ho veramente sviluppata». Per un attimo non ho capito di quale film stesse parlando. Poi mi sono ricordato che aveva lavorato a un’idea per John, Bill Murray e lui stesso. Qualcosa sui fantasmi. Poi John è morto. Ho pensato che avesse dimenticato tutto. Invece, venne in ufficio e mi raccontò la storia di tre professori/scienziati di parapsicologia disoccupati che aprono un’attività di rimozione di fantasmi, intrappolando spiriti fastidiosi, infestazioni e poltergeist in cambio di denaro. Poi si imbattono in un passaggio verso un’altra dimensione attraverso la quale presto irromperà un male incredibile. La loro missione: salvare New York e il mondo. Mi piacque molto. Danny continuò a spiegare l’aspetto e la pericolosità della cosa. «Bernie», disse, «hai presente gli edifici di New York, lungo Central Park, con le gargolle e tutto il resto, come il Dakota… ?». Danny è molto tecnico. Se deve sapere qualcosa, si impegna al massimo e diventa un esperto. Poi disse: «La scena finale è.…» e tirò fuori dalla borsa una foto di Mr. Stay-Puff, l’uomo dei marshmallow, che camminava per le strade di New York. Oggi tutti nel mondo si prendono il merito di Ghostbusters – che in origine si chiamava Ghostsmashers – ma tutto è iniziato con Danny. (Danny ha anche insegnato a Belushi il blues, poi ha lasciato che John continuasse come se l’avesse inventato lui. Se ha trascurato qualcosa nel corso degli anni, è il suo talento di scrittore. Mi piacerebbe che tornasse a farlo.). Poi disse: «Per non rovinare tutto, dammi un dollaro e potrai controllarlo». Capii subito perché Danny aveva detto così. Il mondo del cinema lo spaventava. Ne comprendeva l’infedeltà. Si lasciava sedurre facilmente. Pensava che se mi avesse lasciato “controllare” il progetto, sarebbe stato al sicuro. Aveva ragione. Avrei fatto del mio meglio per evitare che qualcuno si approfittasse di lui. Presi un dollaro dalla tasca, glielo consegnai e diventai il guardiano. Danny aveva già scritto circa sessanta pagine di Ghostbusters. Non scrive le sue sceneggiature in forma standard; più spesso sono risme di dialoghi e appunti. Naturalmente Mike Ovitz era a conoscenza del progetto, così decidemmo di mostrare il materiale a Sean Daniel della Universal. Daniel lo diede a John Landis, a cui all’epoca dava tutto. Landispassò. Non posso dire con certezza cosa sia successo dopo o come, se non che in qualche modo Ivan Reitman, l’eventuale regista, ottenne le pagine. Scommetto che Ovitz fu il tramite, dato che rappresentava anche Reitman. Poi è arrivato a Bill Murray, anch’egli cliente di Ovitz – grazie a me, che avevo organizzato quella piccola presentazione tra i due su richiesta di Ovitz. Anche Bill aveva un legame con Reitman, con il quale aveva lavorato a Meatballs. Poi un altro cliente di Ovitz, Harold Ramis, salì a bordo, e aiutò davvero Danny a dare forma alla sceneggiatura. All’improvviso, Ovitz aveva un pacchetto cinematografico che vendette alla Columbia. Io ho firmato come produttore esecutivo per tenere d’occhio Danny. Venni anche pagato”.
Bernie Brillstein ovviamente non approfondisce l’elemento più complicato della storia che a lui deve aver interessato poco: convincere Ivan Reitman e migliorare l’idea di Dan.
Reitman ricorda: “A quel punto Dan aveva scritto solo quaranta o cinquanta pagine, e francamente non avevo idea di come avrei potuto trasformarlo in un film. Per prima cosa, era ambientato nel futuro – non lontano nel futuro, ma abbastanza lontano – e si svolgeva su una serie di pianeti o piani dimensionali diversi. Ed era tutta azione. C’era pochissimo lavoro sui personaggi. Gli Acchiappafantasmi catturavano fantasmi fin dalla prima pagina, e lo facevano in ogni pagina successiva, senza tregua: un fenomeno soprannaturale dopo l’altro. Alla decima pagina ero esausto. Alla quarantesima o alla cinquantesima pagina, per quanto fossero numerose, contavo il budget in centinaia di milioni di dollari. E non c’erano davvero molte risate. Anche se riuscivo a percepire un atteggiamento comico, l’intera storia era scritta in modo piuttosto serio. Alla fine l’ho messo da parte e me ne sono dimenticato”.
Dan Aykroyd, tuttavia, non mollò la presa. Quando la sceneggiatura fu terminata, il 30 gennaio 1983, la sottopose nuovamente a Reitman, completa di illustrazioni concettuali e di una videocassetta che ritraeva se stesso in un’uniforme basata su una tuta da aviazione e con indosso uno zaino protonico realizzato con polistirolo e vecchi pezzi di radio. Con diversi progetti bloccati in varie fasi di sviluppo, Reitman, desideroso di mettere in produzione un film, decise di dare un’occhiata più da vicino a Ghostbusters.
“Quello su cui mi sono concentrato, rileggendo la sceneggiatura”, disse Ivan, “è stato il concetto iniziale davvero brillante di Dan: l’idea di un gruppo di uomini che lavorano in una vecchia caserma dei pompieri e che rispondono alle emergenze proprio come fanno i pompieri. L’unica differenza è che queste emergenze sono di natura soprannaturale e quindi gli Acchiappafantasmi escono, intrappolano i fantasmi e li imprigionano. Dan aveva ideato questo concetto, aveva studiato l’attrezzatura, l’auto e tutto il resto. Aveva anche pensato all’idea di base del logo degli Acchiappafantasmi: il piccolo fantasma all’interno di un segnale di stop. Era una delle poche cose della bozza originale che mi aveva fatto ridere. Ma mi sembrava che il concetto generale fosse stato diluito dall’ambientazione della storia nel futuro e dall’introduzione di elementi fantasy e di altre dimensioni. Così ho chiamato Dan, abbiamo pranzato da Art’s Delicatessen e gli ho detto cosa pensavo si dovesse fare”.
“Subito dopo il nostro incontro a pranzo”, racconta Aykroyd, “Ivan e io andammo nell’ufficio di Harold Ramis che, come quello di Ivan, si trovava nel lotto dei Burbank Studios. In quel momento, Harold stava leggendo un’altra sceneggiatura che avevo scritto sulla polizia canadese. Gli dissi di mettere da parte quella sceneggiatura e di sostituirla con quella di Ghostbusters. Dopo aver dato un’occhiata alla sceneggiatura e aver ascoltato quello che avevamo da dire per circa venti minuti, disse: «Ok, ci sto»”.
Non solo Ramis avrebbe collaborato alla stesura della sceneggiatura, ma sarebbe diventato anche il terzo acchiappafantasmi. Ramsey diventò Winston, e il suo ruolo fu profondamente cambiato, se non ridotto.
Le stesure completate dalla coppia Ramis-Aykroyd furono tutte scritte durante l’estate del 1983. La prima versione, una totale riscrittura del primo draft, fu completata il 6 giugno 1983. Notevoli cambiamenti al copione sopraggiunsero con la successiva versione del 6 luglio. Al tempo della terza bozza completata il 5 agosto ’83, il film era arrivato molto vicino alla struttura finale, mentre la quarta, del 30 settembre, era una generale rifinitura di quella precedente, con alcune riscritture dovute alle scelte di casting. E a proposito di casting, giusto mettere in chiaro che il ruolo di Egon fu scritto dallo stesso Ramis: fra gli attori inizialmente coinvolti, spesso si leggono nomi come quelli di Steve Guttenberg e Christopher Lloyd, ma questo non corrisponde alla realtà (Lloyd ce lo confermò di persona, anni fa). Documentati invece quelli di Michael Keaton e di Chevy Chase, soprattutto quest’ultimo, che in una intervista del 2012 confermò di non aver fatto il film per sua volontà.
Abbiamo documentato quello che successe quarant’anni fa e di più, omaggiato da questa bellissima immagine che, speriamo, non venga più bollata come “fake” ma un omaggio alle idee matte della Hollywood degli anni ’80.
Andrea Ciaffaroni
Il sequel di “Ghostbusters” slitta al 2024
Alla fine quello che si è ipotizzato, è diventato realtà. La Sony Pictures ha deciso di spostare le date di uscita dei suoi prossimi film, tra cui “Kraven the Hunter” e “Spider-Man: Beyond the Spider-Verse”, e ovviamente il sequel di Ghostbusters: Afterlife, il cui nome in codice è Firehouse. I ritardi sono dovuti ai doppi scioperi sindacali e la lotta SAG-AFTRA (sindacati attori e sceneggiatori) che rende difficile la trattativa al tavolo con i produttori di Hollywood. Il film diretto da Gil Kenan e scritto con Jason Reitman, con una lavorazione serrata conclusa lo scorso 23 giugno, era già in tempi ristretti per uscire come previsto il 20 dicembre 2023, e ora con la situazione attuale lo slittamento è previsto per il weekend di Pasqua del prossimo anno: 29 marzo 2024.
Secondo il calendario delle distribuzioni della Sony, il prossimo Ghostbusters prende la data di uscita di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, slittato a data a destinarsi, mentre “Kraven”, dal 6 ottobre salta al 30 agosto 2024, mentre “Karate Kid” dal 7 giugno bisognerà aspettare il 13 dicembre ’24 per vederlo in sala. Firehouse uscirà lo stesso giorno di “Mickey 17”, prodotto dalla Warner Bros.
Secondo Variety, lo spostamento di distribuzione della Sony non sarà l’unico delle majors hollywoodiane, e ad esempio la Warner Bros sta valutando se spostare “Dune” al 2024. Per quanto riguarda Ghostbusters, l’uscita del 2024 coinciderà con il quarantennale del primo film, un anniversario importante che festeggeremo – caso unico e raro – con un nuovo film.
Dan Aykroyd: da Ghostbuster a vero Ghost-hunter
Intervistato da Daily Mail lo scorso 21 luglio, Dan Aykroyd ha parlato volentieri delle sue origini scozzesi, e di come aver visitato alcuni castelli notoriamente infestati lo hanno creativamente stimolato. Ma finora nessun spirito si è materializzato. Per ora Dan deve accontentarsi delle apparizioni nei suoi sogni. John Belushi, il suo migliore amico e co-protagonista del film The Blues Brothers del 1980, morto nel 1982 a soli 33 anni, è una presenza costante, mentre Peter, il fratello di Dan, ha iniziato ad apparire dopo la sua morte, avvenuta due anni fa all’età di 65 anni.
“Appaiono sorridenti, come lo erano in vita”, dice Dan. “Mi ricordano i bei tempi”. Discute però con il fratello. Gli dico: “Vuoi salire sull’ambulanza?”. “Aveva un’occlusione intestinale, ma era molto contrario alle medicine e rifiutava l’aiuto e alla fine l’ha ucciso”.
Dan si esibisce ancora regolarmente come Blues Brother con il fratello di John, l’attore Jim Belushi, e dice di sentire la presenza del suo amico. “Dedichiamo lo spettacolo a John e sento il suo spirito. Lo sento quando entro alla House of Blues [la catena di locali musicali negli Stati Uniti che Dan ha contribuito a fondare]. Ogni volta che entro penso a lui e a quanto divertimento si è perso”.
L’anno prossimo ricorrono i 40 anni dal primo film di Ghostbusters, che seguiva le folli avventure di tre parapsicologi alla ricerca degli spettri che infestavano New York. Dan racconta di aver ideato il film basandosi sulla sua passione per i fantasmi e inizialmente voleva che John fosse il suo co-protagonista. “È sempre stato nella mia famiglia”, dice. “Il mio bisnonno era uno spiritista edoardiano. Mio padre ha scritto un libro sulla storia dei fantasmi. Sono cresciuto con questo argomento”.
Ghostbusters è diventato uno dei film più iconici degli anni ’80, quindi non c’è da stupirsi che sia stato riproposto più volte. Il cast originale – Dan, Bill Murray, Harold Ramis, Sigourney Weaver, Rick Moranis ed Ernie Hudson – è tornato per un sequel del 1989 che non è stato all’altezza dell’originale, ma man mano che la generazione che guardava gli Acchiappafantasmi da bambini cresceva, ci sono stati nuovi sforzi per riportarlo in auge. Il reboot del 2016 con Melissa McCarthy e Kristen Wiig, ha suscitato opinioni contrastanti e non ha prodotto profitti, ma Ghostbusters: Afterlife, il sequel dei primi due film uscito nel 2021, diretto da Jason Reitman, è stato il mix perfetto di nostalgia e nuova avventura, con il ritorno di tutti gli acchiappafantasmi originali (in una forma o nell’altra).
“Gli sceneggiatori di Afterlife hanno amato i primi due film e volevano passare il testimone ad una nuova generazione”, dice Dan. “Ero a bordo al 100%. Ho aggiunto il mio talento per realizzarlo l’ultima volta e spero di continuare a farlo perché ci sono molte, molte storie dell’orrore da raccontare”. Dan ha girato il sequel di Afterlife nel Regno Unito, ai Leavesden Studios nell’Hertfordshire al posto di New York, dove è ambientato il film, e molti del cast originale, tra cui il suo amico Bill Murray, sono coinvolti. “Ho adorato lavorare con la troupe britannica, sono stati superbi”, dice. “Gli studios sono all’avanguardia e competono con tutto ciò che abbiamo a Hollywood. E ho un’idea per un sequel che vorrei ambientare qui nel Regno Unito. In Scozia ci sono molti fantasmi e creature mitiche. Ho fatto un migliaio di chilometri in macchina guidando laggiù ed è stato meraviglioso. Sono stato a Skye, nella valle del Glencoe, a Edimburgo, a Glasgow… Mi è piaciuto molto. Sono stato anche nello Yorkshire. È da lì che proviene la mia gente: Tabitha Aykroyd, la governante dei Brontë, è una mia antenata. Adoro questo posto. Soprattutto i pub. Ogni volta che posso vado in un pub di campagna e mangio un pasticcio di bistecca e rognone o una torta del pastore con una buona mezza pinta”.
Oggi pensa al bere perché sta anche promuovendo il suo marchio di vodka Crystal Head, un marchio privo di additivi che si presenta in una straordinaria bottiglia a forma di teschio di cristallo. Il suo patrimonio è stimato in 200 milioni di sterline e, oltre ad aver lanciato House of Blues nel 1992 e Crystal Head nel 2007, possiede anche una società che importa tequila in Canada.
Dan è nato a Ottawa; suo padre era un ingegnere civile e sua madre una segretaria. Ha abbandonato l’università per dedicarsi alla commedia ed è arrivato a Hollywood, dove un gruppo di autori stava lavorando a un nuovo show comico notturno chiamato Saturday Night Live (SNL). Il suo talento fu tale che divenne il più giovane membro del cast originale, a soli 23 anni.
“Alcuni sketch potrebbero farmi cancellare oggi”, ammette. “Ma credo che, in generale, ciò che era accettato all’epoca lo sia anche adesso; quando l’umorismo è fatto con maestria, è ancora divertente. Oggi ci sono più regole, ma non credo sia necessariamente una cosa negativa. Negli anni ’80 e ’90 c’era un sacco di roba razziale e omofoba, e non dovrebbe esserci posto per questo”.
I Blues Brothers, creati per il SNL, sono nati dall’amore di Dan per la musica blues e ancora oggi gli piace esibirsi.
“L’anno scorso abbiamo fatto un concerto alla prigione di Joliet, dove abbiamo girato parte del film, e si sono presentate 8.000 persone vestite come i fratelli, guidando la loro versione della Bluesmobile. È stato spettacolare. È come una missione di conservazione culturale, preservare il canzoniere afroamericano”.
Avrà anche 71 anni, ma non c’è modo di fermarlo. Un anno fa si è separato da Donna Dixon, sua moglie attrice da 39 anni e madre delle sue tre figlie, e sta vivendo una nuova relazione. “Vivo con una donna e siamo molto felici”, dice, rifiutandosi di rivelare il suo nome. “Io e Donna non conviviamo, ma siamo grandi amici. Stiamo collaborando a una sceneggiatura. Abbiamo concordato una separazione amichevole e siamo entrambi molto più felici per questo”.
Dice che essere impegnato e ballare lo mantiene giovane. “So che sto invecchiando. Ora guido più lentamente. Non faccio le ore piccole. Faccio attenzione al consumo delle cose che amo, dei dolci e dell’alcol. Ma soprattutto sono grato. Per le persone con cui ho lavorato, per le persone che mi hanno sostenuto. Sono in un buon posto, felice. Potrei dimagrire ancora, ma continuo a ballare perché è una parte importante della mia vita”.
Tuttavia, sta già pensando a cosa succederà quando andrà avanti. Il suo amico Harold Ramis, morto nel 2014, è stato riportato in vita come fantasma grazie alla tecnologia informatica per Ghostbusters: Afterlife.
“Sono sicuro che quando passerò a miglior vita, troveranno una storia per incorporarmi”, dice. E finché la mia famiglia riceverà un buon compenso e sarà una buona storia, mi sta bene”.
La copia lavoro di Ghostbusters proiettata per la prima volta!
Il prossimo 30 luglio ci sarà una serata memorabile per i fan di Ghostbusters in onore del grande Ivan Reitman: al cinema Alamo Drafthouse di Manhattan, ribattezzato “Ivan Reitman Cinema” nel 2021, sarà proiettato per la prima volta assoluta la copia lavoro del film diretto da Reitman nel 1984. La serata sarà presentata dal figlio Jason, e al momento si è già registrato il tutto esaurito. La scheda di presentazione così recita:
“Unisciti a noi all’Ivan Reitman Theater per la prima proiezione pubblica di GHOSTBUSTERS: The Preview Cut, presentata dal figlio del regista Ivan Reitman, Jason.
Scoperta su una cassetta durante le ricerche per GHOSTBUSTERS: AFTERLIFE, la “Preview Cut” di GHOSTBUSTERS (1984) è tratta da una prima copia del film. Presenta riprese alternative, effetti e colonna sonora incompleti (o mancanti) e circa nove minuti di scene che non sono state inserite nel montaggio finale. Il montaggio non è mai stato trasmesso in streaming online e solo brevemente è stato reso disponibile come parte di un cofanetto”.
Questa copia lavoro è stata infatti inserita come extra nell’ultima edizione home video della saga, recensita nel marzo 2022 da Andrea Persica, e rappresenta una delle rarità più interessanti della lavorazione del primo Ghostbusters. Montata nel febbraio del 1984 da Sheldon Kahn per essere proiettata come preview di prova ad un pubblico di addetti ai lavori, suscitò abbastanza reazioni positive per far capire alla produzione che stavano andando nella direzione giusta: tuttavia, Reitman snellì il ritmo cancellando alcune battute e diverse scene, rimontò altre e usò altre inquadrature per altre sequenze da montare. Senza musica e quasi nessun effetto speciale, vedere la preview cut è come vedere Ghostbusters per la prima volta, rivelando l’affascinante progresso di realizzazione di un film, dal copione al montaggio finale.
Questo sarà il primo evento pubblico sul franchise da quando il sequel di Afterlife ha terminato le riprese lo scorso 23 giugno, e probabilmente Reitman figlio anticiperà qualcosa su quando effettivamente uscirà, vista la situazione complicata a Hollywood per lo sciopero in corso di attori e sceneggiatori che potrebbe farlo slittare al prossimo anno.
Aggiornamento: Jason Reitman presenterà la preview cut a Londra il prossimo 20 agosto. Maggiori info qui.
Il sequel di Ghostbusters assente nel listino Eagle (per ora)
Per il sequel di Ghostbusters: Afterlife sembra non esserci ancora una conferma sulla data di distribuzione. In attesa di una comunicazione ufficiale da parte della Sony Pictures, un ulteriore dubbio si è palesato quando nella giornata del 4 luglio, durante Ciné, l’incontro estivo delle Giornate Professionali del Cinema a Riccione, il listino della Eagle Pictures, distributrice del pacchetto Sony e quindi del prossimo Ghostbusters, non riportasse il film diretto da Gil Kenan per il prossimo semestre. Come abbiamo già riportato, la lavorazione è andata spedita per quasi cento giorni ma al momento ci sono alcune problematiche che potrebbero ritardare la post-produzione, a causa dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood che ha coinvolto anche altre categorie del mondo del cinema. Concluse le riprese lo scorso 23 giugno, potrebbe non essere pronto per uscire fra sei mesi esatti, il 20 dicembre, e come ipotizzato da Dan Aykroyd e Ernie Hudson, slittare nella prossima primavera. La Eagle, quindi, non ha potuto anticipare nulla, anche perché è presto per diffondere qualsiasi cosa, da un teaser o trailer – a parte un poster che è stato largamente diffuso nell’ultimo GB Day, e nel caso la post-produzione dovesse andare nei piani stabiliti, potrebbe annunciarlo alle prossime Giornate Professionali di Sorrento, a novembre, oppure, come potrebbe accadere in tutto il mondo, slittare al 2024. In ogni caso, bisognerà aggiornarci nei prossimi mesi! Seguiteci per tutte le news sul prossimo film di Ghostbusters!