GHOSTBUSTERS – Quando la musica suonava… al cinema!

Ghostbusters Italia ha recuperato per voi una straordinaria rarità, la pellicola del videoclip di Ray Parker Jr. che veniva proiettata nei cinema della Germania, all’uscita del film!

Germania, gennaio 1985. Immaginatevi all’interno di una sala cinemografica, magari a vedere l’ultimo film del quale avete sentito parlare più e più volte e che avete atteso impazientemente, di ritrovarvi in platea, tra lo schiamazzo generale dei ragazzini e l’interminabile rumore dei sacchetti di pop-corn, mentre le luci, pian piano, accompagnano il pubblico nell’extra-dimensione, al di là del mondo reale, improvvisamente scansato e finalmente messo da parte. Buio in sala, il proiettore si accende e sul grande schermo arrivano le inaspettate immagini di un villino a due piani palesemente ricostruito in studio, probabilmente americano e quasi sicuramente stregato. Inserita in un campo lunghissimo, una giovane donna (Cindy Harrell) si avvicina al portone d’ingresso, mentre le note di una famosa canzone, quella che a breve scalerà vorticosamente le hit parade di tutto il mondo, subentrano e colorano l’intera sala, col loro ritmo disinvolto e sincopato. Con le sue pareti scurissime, la casa risulta infatti essere il covile di una serie di “inquietanti” presenze, il più delle volte nascoste dietro il mobilio illuminato al neon, tra le quali spicca la figura di un giovane cantante afroamericano dallo sguardo accattivante, intento a “perseguire” di stanza in stanza la spaventata protagonista. Così il film Ghostbusters e l’omonima canzone di Ray Parker Jr. venivano lanciate e pubblicizzate sul mercato tedesco, restituendo, seppur il breve minutaggio, l’elettrizzante fantasia rappresentata dall’opera di Ivan Reitman, in questo caso regista del videoclip, invogliando a suon di musica il giovane pubblico a partecipare al colossal soprannaturale che in breve tempo avrebbe invaso i cinema del paese. Nella clip, a corredo delle immagini tratte dalla pellicola, vediamo inoltre i cammei di alcune delle celebrità più famose del periodo, tra i quali gli attori Chevy Chase (National Lampoon’s Vacation), John Candy (Balle spaziali), Danny DeVito (I gemelli), Peter Falk (Colombo) e Teri Garr (Frankenstein Junior) e le cantanti Irene Cara (Flashdance) e Carly Simon (Una donna in carriera), mentre  a fine video, in divisa, troviamo i quattro Acchiappafantasmi (Murray, Aykroyd, Ramis e Hudson) ballare assieme a Parker per le strade di New York, scenetta poco dopo ripresa per i titoli di coda del cartone The Real Ghostbusters: la sequenza fu esattamente ambientata in quel di Times Square, dove la produzione, per girare, ha dovuto chiudere il traffico ai pedoni e alle automobili, in pieno giorno.

 

Riavvolgendo il nastro sulla nostra macchina del tempo, con un pizzico di magia e di provvidenziale fortuna, siamo riusciti a mettere in archivio e a digitalizzare niente meno che la bobina originale del promo, quella appunto distribuita nei cinema tedeschi: originariamente girata su video, la clip è stato riversata, oppure “gonfiata” come direbbero gli addetti ai lavori, su pellicola in formato 35mm, così da poter essere proiettata, all’occorrenza, in qualsiasi sala cinematografica. Nonostante ciò, o forse sarebbe meglio dire a causa di, l’immagine risulta perdere la scioltezza tipica e un po’ artefatta delle riprese elettroniche, a favore di un movimento più naturale e, se vogliamo, fedele all’essenza del film rappresentato. Anche a livello di resa, almeno rispetto alla controparte disponibile in home video, risulta assumere una definizione più oculata, organica. Insomma, viene proprio da chiedersi come sarebbe stato vederlo assistere alla sua proiezione sul grande schermo, a distanza di anni e accuratamente lontani dalle casalinghe e impersonali visioni in digitale/streaming.

In conclusione, la canzone di Ray Parker Jr. raggiungerà la 4^ posizione della classifica dei singoli della Germania dell’Ovest e il film, come ben sapete, porterà alla Ghostbusters-mania e alla nascita di una folta fan base tedesca.

Ghostbusters Italia si congratula con la Fondazione Eleanor Twitty – il reparto ricerche e archivi della nostra associazione –  per questo magnifico ritrovamento. Ovviamente per motivi di copyright ci è impossibile caricarlo in qualche piattaforma streaming, ma i soci potranno goderne la visione alla Assemblea che speriamo di poter (tornare ad) organizzare in questo 2022!

Intanto, potete gustarvi la visione di alcuni fotogrammi della scansione – in 4k – della pellicola, e rivedervi il videoclip girato dal compianto Ivan Reitman.

La soundtrack di Ghostbusters Legacy in vinile!

Una sorpresa dal mondo delle colonne sonore. Dopo la pubblicazione su CD, la colonna sonora di Rob Simonsen per il film Ghostbusters: Afterlife arriva nel formato vinile a 33 giri, come omaggio ai collezionisti del disco in una edizione da collezione limitata a 2500 copie. E’ già attivo il pre-ordine per la sua uscita il prossimo 10 giugno 2022, ma nel frattempo potete ritrovare le informazioni su questa colonna sonora a questo articolo. L’album avrà un booklet di 4 pagine e una cover con un disegno (utilizzato per le edizioni UHD europee, tranne quella italiana) di Richard Philpott. Qui il link per il pre-order di Amazon italiano.

La track list:

LATO A

1. TRAPPED
2. DIRT FARM
3. SUMMERVILLE
4. CULPABLE
5. LAB PARTNERS
6. TRAP HIM

LATO B

1. MINI-PUFTS
2. SUIT UP
3. NO, I’M TWELVE
4. GETAWAY
5. PROTECTING THE FARM
6. SHOWDOWN
7. RECONCILIATION

In arrivo la colonna sonora di “Ghostbusters: Afterlife”

Roba grossa, c’è decisamente qualcosa nella news giunta ieri dalla Sony Music: il 26 novembre uscirà il CD dello score musicale composto dal maestro Rob Simonsen per il film Ghostbusters: Afterlife. Ricordiamo che il film in America uscirà il 19 novembre, e la Sony ha confermato che la colonna sonora uscirà digitalmente lo stesso giorno. Per l’occasione  sono stati rilasciati alcuni esempi e due brani in esclusiva, e la tracklist completa. Sulla colonna sonora, il compositore Rob Simonsen dice: “Lavorare con Jason Reitman su Ghostbusters: Afterlife è stato un momento clou della mia carriera per me e per il mio io dodicenne amante dei Ghostbusters. Riflettendo sull’idea di passare il testimone dai vecchi acchiappafantasmi ai nuovi, da Ivan Reitman a suo figlio Jason, abbiamo integrato e reinventato la classica colonna sonora originale di Elmer Bernstein per una nuova generazione”. Il film segna la terza collaborazione tra Simonsen e Jason Reitman, dopo Tully (2018) e The Front Runner – Il vizio del potere (2019). Con sede a Los Angeles e sempre al passo con la musica contemporanea, Simonsen ha co-fondato l’influente collettivo The Echo Society con la missione “di ispirare, sfidare, arricchire e connettere la comunità attraverso la creazione e l’esecuzione di nuovi suoni e visuali”. arte’. L’album di debutto di Simonsen, Reveries, è stato pubblicato nel 2019 su Sony Masterworks.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TRACK LIST

1. Trapped
2. Dirt Farm
3. Chess
4. Summerville
5. Research
6. Under the Floor
7. Nice Replica
8. Culpable
9. Laboratory
10. Lab Partners
11. Definitely Class Five
12. Go Go Go
13. Trap Him
14. Don’t Go Chasing Ghosts
15. Mini-Pufts
16. Down the Well
17. The Temple Resurrected
18. The Plan
19. Suit Up
20. No, I’m Twelve
21. Getaway
22. Callie
23. Protecting the Farm
24. Showdown
25. Reconciliation

Lab Partners e Mini-Pufts possiamo sentirli qui sotto:

Invece qui brevi esempi dalle tracce Mini-Pufts, Trapped, Reconciliation, Lab Partners, Protecting the Farm, e Showdown.

GHOSTBUSTERS II – Recensione dello score musicale

Inedite per trentadue anni, le musiche orchestrali di Randy Edelman arrivano per la prima volta nei negozi. Ghostbusters Italia le ha ascoltate e ve ne parla, in anteprima mondiale.
Seguendo la scia di rivelazioni sul sempre più vicino Afterlife, lo score musicale di Ghostbusters II (1989) composto da Randy Edelman ha fatto il suo debutto discografico per mano dalla Sony Classical, disponibile in Italia nella versione CD a partire dal 27 Agosto 2021 e in quella vinile, trasparente e rigorosamente “inzaccherata” di melma rosa, dal 10 Ottobre.
In qualche modo distante dagli standard hollywoodiani dei grandi classici, il suddetto riesce nell’intento di replicare, a modo proprio, quanto già degnamente raggiunto dalle musiche del primo capitolo della serie, accostandosi ai toni leggeri della commedia avventurosa e sostenendo egregiamente l’alternarsi serrato tra scene goliardiche e momenti di maggior tensione, senza rinunciare a quel pizzico di mondanità, alla natura brillante che pervade, serena e forse ancor più bizzarra, l’intero lungometraggio.

Di questa prima edizione, la prima cosa che sicuramente salta all’occhio è il numero “esiguo” di tracce contenute, per un totale di 16 disposte non seguendo l’ordine cronologico degli eventi narrati (si apre con A Few Friends Save Manhattan, la suite dei titoli di coda). La maggior parte dei brani sono sì presenti nella film, magari con un missaggio e una disposizione degli strumenti differente, altri sono vere e proprie variazioni o estensioni (A Baby Carriage Meets Heavy Traffic, In Liberty’s Shadow) delle arie che abbiamo solo in parte ascoltato alla visione, oppure inediti, tra i quali si annida più di un riferimento al tema di Ray Parker Jr. (One Leaky Sewer Faucet). A differenza dell’ultima ristampa dello score del primo Ghostbusters di Elmer Bernstein, dove le tracce furono disposte per venire incontro alla capienza massima dei quattro lati dei vinili e l’incoerenza narrativa faceva sentire il suo peso, qui a tutti gli effetti si ha l’impressione di trovarsi al cospetto di un album concepito e ragionato per definirsi tale, con un mood calibrato che riesce a unire con naturalezza i momenti di prorompente agitazione (He’s Got Carpathian Eyes, A Slime Darkened Doorway) a quelli di intima delicatezza (The Sensitive Side of Dana): tutto questo riguardo nei confronti della disposizione dei brani, nonché la presenza di incisioni a primo ascolto registrate per l’occasione, fa pensare che il disco sia stato confezionato per uscire proprio nel 1989, periodo nel quale gli score orchestrali, andando di pari passo con le proprie controparti pop/rock, stavano assumendo una certa importanza nel mercato discografico internazionale e di conseguenza ricevendo un trattamento equo, stimati e richiesti da un pubblico sempre più accorto all’aspetto musicale dei lavori cinematografici. Non siamo quindi davanti a uno score integrale, non sono presenti tutti i brani registrati per il film, ma è altrettanto chiaro che non sia questo lo scopo primario dell’album, così come pensato: totalmente coevo con il periodo di supposta ideazione, mira ad accompagnare l’ascoltatore in un viaggio coerente nel mondo di un’intera pellicola ripresentata al di là dello schermo, lontano dalla frammentarietà dei quei dischi rimpinzati di take ripetitivi, distaccati e tanto cari agli storici e ai collezionisti, qui a contare sono le immagini sonore e le emozioni, la cui elaborazione viene a maggior ragione lasciata nelle mani del punto di raccordo finale, l’ascoltatore, ma non senza il sapiente accompagnamento del narratore, di colui che ha quindi disposto le stazioni in modo tale da rendere il viaggio il più distensivo possibile. Raramente i titoli dei brani non corrispondono per intero alla sequenza musicalmente accompagnata (The Scoleri Brothers), ma questo aspetto, da non sottovalutare se si è in particolar modo abituati alla struttura dei concept album e ai suoi raccordi musicali, può considerarsi decisamente l’ennesimo valore aggiunto di un prodotto anacronistico, vero, ma che può consentire un’immersione mirata, meno macchinosa e più avvincente. La musica di Edelman, alle volte troppo coperta dalle rocambolesche occorrenze, qui risulta invece ritrovare il giusto colore e vivere di vita propria, passa da momenti di assoluta prominenza (Vigo’s Last Stand) a sprazzi di assoluta goliardia (Venkman’s 6th Ave. Strut, un pavoneggiante a là-Randy Newman che “diverrà” la prossima hit estiva di molti), in totale accordo come dicevamo con l’indole dell’opera filmica, tra scherzo e terrore. In conclusione, un piccolo gioiello rimasto in un polveroso dimenticatoio per troppo tempo, finalmente riesumato e libero di raccontare una bella storia così come non l’abbiamo mai sentita prima d’ora, che vi consigliamo di recuperare al più presto.

Andrea Persica