L’idea abbandonata dei fantasmi…acchiappafantasmi!

La Sony Pictures Animation aveva avuto un’idea divertente, sicuramente originale: trasformare in acchiappafantasmi gli stessi…fantasmi!

E’ quanto si evince dalla ricca galleria di immagini che si trova nel sito di Michael Kurisnky, il geniale production designer dell’animazione con un curriculum che vanta titoli come Hotel Transylvania 2, molti titoli per la Walt Disney Feature Animation, come Il gobbo di Notre Dame, Hercules, Atlantis, Fantasia 2000, Mucche alla riscossa, e oggi nome di punta della Sony Pictures Animation, a cominciare dal primo film dello studio di animazione in computer grafica, Boog & Elliott a caccia di amici, del 2006, come visual development artist, e poi direttore artistico della commedia 3D di grande successo Piovono polpette. Kurinsy ha condiviso anzitutto due concept art interessanti di Ray Stantz e Peter Venkman, e una immagine interessante di quattro curiosi fantasmi diventati ghostbusters, ma non ci troviamo a New York, bensì in un mondo non definito: come si può vedere dall’immagine qui sotto, si intravede un lago di melma verde, e alle spalle del quartetto di mostri acchiappafantasmi c’è un edificio di servizio taxi con il logo “no ghost” e inquietanti attività paranormali nel cielo. Sebbene questa rivisitazione di Ghostbusters probabilmente non vedrà mai la luce, come già riportato in precedenza la Sony Pictures Animation sta attualmente lavorando a un lungometraggio completamente diverso diretto da Jennifer Kluska e Chris Prynoski e scritto da Brenda Hsueh, e una serie Netflix.

La Bron Creative dichiara bancarotta

Brutte notizie da Hollywood. Lo sciopero congiunto del sindacato sceneggiatori, cominciato il 2 maggio, e quello degli attori, partito il 14 luglio, ha letteralmente paralizzato la mecca del cinema. Ma non solo, sono stati sospesi numerosi programmi televisivi, telefilm e talk show, mentre molti film hanno ritardato la loro pre-produzione e la distribuzione ( le riprese di Beetlejuice 2, ad esempio, sono state fermate). In tutto questo, le prime conseguenze cadono, oltre alla già colpita categoria degli sceneggiatori e degli attori, sulle case di produzione. E inaspettatamente la Bron Creative, dopo ventitré anni di attività, ha deciso di dichiarare bancarotta. La Bron ha partecipato alla produzione di film di successo come Joker (1 miliardo di dollari d’incasso in tutto il mondo), e del suo imminente sequel, ma anche di film che non sono andati bene come previsto, tipo House of Gucci (che ha incassato oltre 153 milioni di dollari a fronte di un budget di 75), o Surrounded, film western che invece di uscire in sala, è stato distribuito in digitale dalla MGM.

La notizia arriva dal co-fondatore e CEO di Bron, Aaron L. Gilbert, che ha pubblicato una dichiarazione mercoledì diretta ad “amici, partner, membri del team e finanziatori” dell’azienda.

“La decisione di chiedere la protezione dei creditori non è stata presa alla leggera ed è stata adottata nell’ottica dei migliori interessi dell’azienda e dei suoi numerosi azionisti”, ha scritto Gilbert, aggiungendo: “Gli ultimi anni sono stati incredibilmente difficili per BRON e le cose si sono solo complicate negli ultimi mesi. Covid e i molti altri problemi che hanno colpito l’industria dei media negli ultimi anni, in particolare gli scioperi, hanno reso impossibile la capacità di BRON di continuare la sua attività attuale”.

Nel deposito, la Bron ha chiesto la protezione dei creditori presso la Corte Suprema della British Columbia in Canada e il Capitolo 15 negli Stati Uniti per ristrutturare le operazioni commerciali. Oltre agli scioperi in corso di SAG-AFTRA e WGA, citati come uno dei tanti problemi, gli accordi di Bron con MGM e Warner sono terminati di recente, oltre a diversi film che non hanno avuto il successo sperato a causa della pandemia, tra cui Ghostbusters: Afterlife (che sì ha incassato 204 milioni nel mondo, ma senza il Covid e le sale chiuse avrebbe incassato sicuramente di più).

La dichiarazione continua, con Gilbert, ringraziando il team Bron, oltre ai partner finanziari e ai finanziatori aziendali.

“Grazie al team di BRON e ai nostri incredibili partner creativi, produttivi e commerciali. Grazie ai numerosi partner di finanziamento della produzione e ai nostri finanziatori aziendali per il sostegno di questi anni. Grazie ai nostri vari rappresentanti e ai numerosi fornitori di servizi per tutto il supporto e la pazienza durante gli anni più difficili per BRON. Il vostro continuo sostegno e la vostra pazienza rimarranno fondamentali durante questo processo di ristrutturazione, e continueremo a tenervi informati mentre ci muoviamo in questo processo”.

La questione Ghostbusters

Ora, la Bron Creative figura tra le società di produzione di Ghostbusters: Afterlife e del prossimo sequel di Ghostbusters, che nonostante gli scioperi della SAG-AFTRA e della WGA, è ancora previsto ad arrivare nelle sale il 20 dicembre 2023. In questa grande agitazione sindacale, è stata una fortuna che il film sia stato girato per tempo, ma il blocco degli sceneggiatori (a cui hanno aderito il 97% degli iscritti, inclusi Jason Reitman e Gil Kenan) mette a rischio ogni eventuale riscrittura o, peggio, retakes (nuove riprese in caso di necessità da eventuali test screening). La Sony ufficialmente non ha ancora dichiarato nulla, ma aspettiamoci un possibile comunicato di eventuale spostamento della distribuzione per i primi mesi del 2024. Saremo pronti a comunicarvelo.

Morto Dan Goldberg, socio di Ivan Reitman

Il produttore hollywoodiano Daniel Goldberg, che ha nel suo curriculum tutti e tre i film di Una notte da leoni, Space Jam, Stripes e molti altri, è morto mercoledì scorso a Los Angeles all’età di 74 anni.

Goldberg, per i fan del franchise, è noto per essere stato il produttore esecutivo della serie animata Extreme Ghostbusters, che ebbe vita breve nel 1997.

Ivan Reitman, Eugene Levy e Daniel Goldberg (2011) ©gettyimages

La sua scomparsa è stata confermata da Deadline, e commentata pubblicamente da Jason Reitman, colto di sorpresa dalla notizia mentre era in viaggio nel nord d’Italia. Ne diamo notizia soprattutto perché Goldberg era il migliore amico di Ivan Reitman e socio di molti progetti cinematografici. Come ha raccontato Jason in un post su Instagram:

Dan e mio padre si sono conosciuti alla McMaster University nel 1966. Quando si laurearono, fondarono una società cinematografica, realizzarono diversi cortometraggi con il compagno di classe Eugene Levy e girarono un lungometraggio, per il quale furono poi arrestati con l’accusa di oscenità. Furono condannati. Erano solo una coppia di ragazzi canadesi amanti del cinema… con la fedina penale sporca. È così che è iniziata la loro carriera.

Dan ha continuato a costruire una filmografia definita da protagonisti che hanno combattuto il sistema. Eroi improbabili. Polpette, Stripes, Private Parts, Road Trip, Old School, Space Jam e tutti e tre i film di Una notte da leoni diretti da Todd Phillips.

Quando penso ai personaggi di tutti questi film, che si tratti di Bill Murray e Harold Ramis, o di Howard Stern e Robin Quivers, o di Mitch e Frank the Tank, i due ragazzi che vedo sono Danny e mio padre. Due ragazzi ebrei con i capelli altrettanto flosci che riuscivano a convincere i loro compagni di università a stare svegli tutta la notte per girare un film invece di studiare per gli esami finali.

Dan amava i film come nessun’altra persona che abbia mai conosciuto. Anche dopo che mio padre si era stancato della conversazione, Danny continuava a parlare di film con me durante la cena, gli aperitivi, il dessert e il caffè. Aborriva gli spoiler e si rifiutava di guardare i trailer. Adorava l’esperienza del cinema e non vedeva l’ora di parlare dopo i titoli di coda.

Ha letto tutte le sceneggiature che ho scritto. Anche quelle davvero brutte che non meritavano la luce del sole. Mi ha offerto solo intuizioni e gentilezza. Temo di non averlo mai ringraziato abbastanza per questa generosità. Mi ha incoraggiato come nessun altro e mi ha dato fiducia quando ne avevo più bisogno.

Quando mio padre è morto nel 2022, abbracciavo Danny ogni volta che potevo, perché mi sembrava mio padre. Stessi occhi gentili. Stessa corporatura. Le stesse spalle su cui appoggiare la testa.

Questa settimana guardate uno dei film di Dan Goldberg e ridete così forte da farvi sentire in paradiso.

Il riferimento al film condannato per oscenità è Cannibal Girls, film del 1973, più volte citato dai Reitman: è in cartellone nel cinema dal quale cola lo slime rosa in Ghostbusters II, e appare in un cinema locale nel film Ghostbusters: Afterlife.

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Il sequel di Ghostbusters assente nel listino Eagle (per ora)

© Columbia Pictures

Per il sequel di Ghostbusters: Afterlife sembra non esserci ancora una conferma sulla data di distribuzione. In attesa di una comunicazione ufficiale da parte della Sony Pictures, un ulteriore dubbio si è palesato quando nella giornata del 4 luglio, durante Ciné, l’incontro estivo delle Giornate Professionali del Cinema a Riccione, il listino della Eagle Pictures, distributrice del pacchetto Sony e quindi del prossimo Ghostbusters, non riportasse il film diretto da Gil Kenan per il prossimo semestre. Come abbiamo già riportato, la lavorazione è andata spedita per quasi cento giorni ma al momento ci sono alcune problematiche che potrebbero ritardare la post-produzione, a causa dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood che ha coinvolto anche altre categorie del mondo del cinema. Concluse le riprese lo scorso 23 giugno, potrebbe non essere pronto per uscire fra sei mesi esatti, il 20 dicembre, e come ipotizzato da Dan Aykroyd e Ernie Hudson, slittare nella prossima primavera. La Eagle, quindi, non ha potuto anticipare nulla, anche perché è presto per diffondere qualsiasi cosa, da un teaser o trailer – a parte un poster che è stato largamente diffuso nell’ultimo GB Day, e nel caso la post-produzione dovesse andare nei piani stabiliti, potrebbe annunciarlo alle prossime Giornate Professionali di Sorrento, a novembre, oppure, come potrebbe accadere in tutto il mondo, slittare al 2024. In ogni caso, bisognerà aggiornarci nei prossimi mesi! Seguiteci per tutte le news sul prossimo film di Ghostbusters!

Hudson: “Il sequel porterà il franchise in una nuova direzione”

Ernie Hudson, parte seconda. Dopo l’intervista di ieri, Screen Rant pubblica la seconda parte delle dichiarazioni di Hudson sul futuro di Ghostbusters. Oltre a chiarire i suoi recenti commenti sul trattamento ingiusto ricevuto durante la lavorazione del film originale, la star originale di Ghostbusters ha condiviso alcuni nuovi spunti per il suo ritorno nel sequel di Ghostbusters: Afterlife, esprimendo il suo entusiasmo per il nuovo percorso di Winston, anche se diverso dalle sue idee. Scoprite cosa ha condiviso Hudson qui sotto:

 

Sì, è un bene, perché i fan sono sempre stati molto incoraggianti e solidali. Gli studios sono sempre stati la mia più grande lamentela e, onestamente, molte persone la interpretano male dicendo che penso che gli studios abbiano fatto qualcosa che non avrebbero dovuto fare. No, gli studios fanno quello che fanno, non è una cosa che riguarda solo me personalmente, è il modo in cui operano e quello che ritengono necessario.

Ma Winston, credo che il suo posto, quello che ha fatto l’ultimo film Afterlife, è stato dargli uno scopo. Sapete: “Perché è qui?“. Beh, è l’uomo che ha i soldi per mandare avanti questa cosa. Quindi è stato un bene, niente di più, perché abbiamo questi nuovi personaggi, stiamo introducendo nuove storie, ma lui ha un posto e uno scopo per essere lì. Penso che nei film precedenti si sia instaurata un’amicizia tra i tre ragazzi, che hanno già avviato un’attività, quindi quanto ci interessa – e non ho capito bene tutto questo, ma Winston ha sicuramente un posto. Ora, quanto sia il suo posto e tutto il resto, lo decidono altre persone. [Ride]

Inoltre, man mano introduciamo nuove storie e nuovi personaggi, è questo che fa progredire l’intera faccenda, ma noi ne facciamo ancora parte, quindi è stato bello vedere Bill Murray, Danny Aykroyd, Annie Potts, è bello vederli lì, che si divertono e sono entusiasti di essere lì. È diverso, non è necessariamente la direzione che avrei preso io, ma adoro farne parte e credo che ai fan piacerà questa nuova direzione, ma staremo a vedere”.

Le parole di Hudson sono incoraggianti e che speriamo di vedere presto sul grande schermo il 20 dicembre: tuttavia sulla data di uscita sia Hudson che Aykroyd ipotizzano un possibile slittamento per la prossima primavera, a causa di alcuni ritardi causati dallo sciopero in corso a Hollywood degli sceneggiatori e di altre categorie cinematografiche che hanno creato alcuni problemi alla lavorazione e alla post-produzione (in corso). La Sony non si è ancora espressa, e attendiamo info ufficiali che prontamente riporteremo!

Ernie Hudson parla di un possibile slittamento del sequel

In una nuova intervista con Screen Rant, Ernie Hudson ha confermato che le riprese del sequel di Ghostbusters: Afterlife si sono concluse di recente e che, sebbene l’uscita del 20 dicembre sia ancora l’obiettivo della Sony, è possibile anche uno slittamento fino alla primavera del 2024, precisando che lo sciopero dei Writers Guild of America in corso ha reso le cose “un po’ difficili”.

“Sì, abbiamo concluso, il film è finito, ed è stato completato. Ovviamente stanno facendo il montaggio e tutto il resto. Ho sentito voci [sulla data di distribuzione] sulla fine dell’anno, o forse sulla primavera dell’anno prossimo. Non so cosa faranno gli studios, ma le riprese sono terminate, nonostante sia stato un po’ difficile con lo sciopero degli sceneggiatori e tutto il resto. So che ci sono stati molti spostamenti per quanto riguarda le location, ma sono grato che almeno siamo riusciti a finire il film e ora, come tutti gli altri, sto aspettando di vedere come sarà”.

Il serrato programma di riprese, durato novantasei giorni fra marzo e giugno, è stato splittato su tre studi differenti nel Regno Unito per la ricostruzione degli interni, e per le strade di Manhattan, in esterni con la Ecto-1. Non essendoci interviste recenti o dichiarazioni ufficiali, paranoie e speculazioni potrebbero prendere il sopravvento, ma in verità già il 2 giugno scorso Dan Aykroyd aveva specificato che non c’era l’assoluta certezza sulla data di uscita:

“Alla fine dell’anno o in primavera, non ne sono sicuro, dipende dalla musica, dal missaggio e da tutte le cose che devono essere fatte”.

Lo sciopero degli sceneggiatori americani è cominciato il 2 maggio scorso ed è ancora in corso, con totale solidarietà degli attori e coinvolgendo anche i registi con i quali si è giunto ad un timido accordo mentre lo sciopero continua: questo ha portato un forte ritardo a numerose serie televisive, e ad alcune produzioni cinematografiche. Quella di Hudson è una dichiarazione importante, perchè per la prima volta si cita lo sciopero come possibile causa di un ritardo nella lavorazione, supportato dal fatto che Jason Reitman e Gil Kenan (ma anche il reparto degli effetti speciali e visivi, anche loro in agitazione) sono fra i sostenitori della causa. Nel caso dovesse essere confermato il ritardo sulla lavorazione e il conseguente slittamento al 2024, non disperiamo: almeno potranno lavorarci senza fretta (sempre se di fretta stiamo parlando), e per l’anniversario del quarantennale del franchise. Seguiteci per scoprire cosa accadrà prossimamente!

Hudson: “Bill Murray entusiasta di tornare Ghostbuster”!

In una nuova intervista con Josh Wilding di ComicBookMovie.com, Ernie Hudson, impegnato in una campagna promozionale per il suo nuovo film Prisoner’s Daughter, ha parlato non solo dell’emozionante finale di Ghostbusters: Afterlife, ma anche del ritorno di Bill Murray nel prossimo sequel.

Parlando di Afterlife, Hudson ha accennato alle voci ricorrenti di un terzo Ghostbusters, con il franchise che alla fine riceverà un reboot femminile nel 2016 dal regista Paul Feig.

“Sì, nel corso di circa 30 anni si è parlato molto del fatto che sarebbe successo o non sarebbe successo. Ho solo pensato che ogni volta che sarebbe successo, sarebbe stato fantastico. Hanno proposto la versione femminile, che è tipo: ‘Eh, è bello, ma…'”.

Considerato il reboot un fallimento commerciale, la Sony Pictures si sarebbe poi concentrata interamente sul canone principale del franchise, arruolando Jason Reitman per la scrittura e la regia, affiancato dal co-sceneggiatore Gil Kenan, e riportando persino la maggior parte del cast superstite del film originale, tra cui l’elusivo Bill Murray, tanto che in un’apparizione del 2010 al The Late Show with David Letterman aveva definito le voci, le chiacchiere e la potenziale esistenza di un Ghostbusters 3 il suo “incubo”.

“Quando Jason mi ha chiamato per l’ultimo film, Afterlife, è stato fantastico arrivare sul set e vedere Bill (Murray). Ci siamo incontrati di nuovo in quella sequenza di combattimento, quando eravamo tutti in uniforme, e rivivi il periodo di lavorazione del primo film, ed è stata una nuova esperienza a New York, non solo incontrare questi ragazzi ma vedere la loro follia da vicino. È stato divertente, e lo è ancora. Li amo molto, davvero”.

© Ghost Corps

Con un altro sequel in arrivo nelle sale a dicembre, tornerà la star originale di Ghostbusters Bill Murray, che si è detto “entusiasta” del film, secondo Hudson.

“Sono molto felice di far parte di questo franchise, lo adoro, e credo che anche il nuovo film piacerà ai fan. Ci sono molte cose in ballo, e sono stato davvero felice di vedere Bill non solo tornare, ma essere davvero entusiasta, e Danny (Aykroyd) e Annie (Potts), è stato divertente. Abbiamo finito e aspetteremo di vedere come si comporrà il tutto”.

In Afterlife, si dice che il personaggio di Winston Zeddemore si sia dato alla finanza, accumulando una fortuna, e che questo sostegno finanziario abbia permesso il ritorno degli Acchiappafantasmi a New York nel prossimo sequel. E nota che Winston, essendo a capo di una grande società e avendo i soldi per finanziare i progetti, ha uno scopo e un posto dove stare rispetto al suo ruolo nei film passati.

In arrivo nelle sale il 20 dicembre 2023, oltre agli originali del franchise Ernie Hudson, Bill Murray, Dan Aykroyd e Annie Potts, il sequel di Ghostbusters, ancora senza titolo, includerà anche il cast di Afterlife, Paul Rudd, Carrie Coon, Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Logan Kim e Celeste O’Connor, e le nuove aggiunte Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, James Acaster e Emily Alyn Lind.

Aykroyd: “Niente batte bere una tequila con Murray!”

Durante il suo soggiorno a Londra per le riprese del nuovo film di Ghostbusters, Dan Aykroyd si è spesso concesso a delle interviste a 360 gradi, dalla sua carriera alla passione per il paranormale, alla promozione della sua Vodka. In una chiacchierata con il giornale Metro, Aykroyd aveva commentato con entusiasmo il ritorno sul set assieme a Murray e Hudson, ma anche ricordato alcuni spassosi aneddoti accaduti su alcuni film. Tocca fare un balzo di quattro decenni, ed entrare in una atmosfera più cool, rilassata quanto selvaggia, e sopratutto alcolica, per apprezzare pienamente i suoi ricordi. Danny cita specialmente una pazza storia accaduta davvero sul set di The Blues Brothers (1980), negli Studi della Universal, che riportiamo direttamente dal fantastico volume John Belushi, la biografia definitiva (Sagoma Editore, 2022), di Judith Belushi Pisano e Tanner Colby, nel quale a pagina 176 e 177 si legge:

“In quel posto [alla Universal, n.d.r] potevamo fare tutto quello che ci pareva, perché il nostro era uno degli uffici di produzione più grossi all’interno degli studi. Al tempo, ci avevano dato carta bianca. Eravamo sistemati in un bellissimo bungalow proprio di fronte al teatro di posa dove avevano girato il Fantasma dell’Opera, e io vivevo lì negli studi, mentre John abitava in casa. Salivamo sui nostri golf cart e ce ne andavamo a zonzo da tutte le parti, magari salendo in cima al castello di Frankenstein per farci un paio di birre. Una delle cose di cui approfittai alla Universal fu il parco macchine. Potevo guidare tutto quello che volevo, dalle vecchie auto della polizia ai pick up. Una volta ci trovai un trasporto truppe semicingolato d’epoca, un Mercedes dell’esercito tedesco risalente alla seconda guerra mondiale, con un diesel a dodici cilindri a trazione diretta e un cambio a otto o dieci velocità. Quando lo feci vedere a John, lui ne rimase estasiato. Stavamo programmando una grande serata, e io dissi: “Non sarebbe fantastico conte pezzo forte per la festa di venerdì sera?”. Conoscevamo un tipo che si chiamava Louie il Grosso. Louie non era grosso, ma lo era la sua reputazione: diceva di essere un contrabbandiere di professione. Così quel venerdì sera, alla fine delle riprese, io, John e Louie il Grosso andammo a dare un’occhiata: “Beh, probabilmente sono in grado di guidarlo, ma non so nemmeno se riuscirei a farlo arrivare in terza” dissi io. E Louie, che aveva lavorato come autista di mezzi pesanti, disse: “Lo so guidare io questo affare”. Ci salì sopra e lo fece partire subito. John si mise accanto a lui e io li seguii con la vecchia auto della polizia, la Dodge 440. Ci fermammo davanti ai cancelli della Universal. La guardia alzò lo sguardo, diede un’occhiata a John seduto sul semicingolato con una sigaretta tra le dita e i piedi sul cruscotto, fece segno con la mano e li lasciò passare. E partimmo, alla volta delle strade di Hollywood. Alla festa facemmo un figurone”.

Bill Murray, Jane Curtin, Dan Aykroyd, Gilda Radner, John Belushi, e Laraine Newman a Saturday Night Live nel 1977; © NBC/NBCU Photo Bank/Getty Images

Scomparso John bel 1982, come ormai sappiamo alcuni progetti scritti per lui e Dan furono rielaborati con un nuovo cast: Spie come noi, ad esempio, fu riscritto in virtù della coppia Aykroyd & Chevy Chase, e proprio quest’ultimi furono protagonisti di un curioso incontro con John Wayne, ad un party organizzato a Hollywood alla fine degli anni Settanta: il leggendario attore fece scoprire la gioia della tequila nelle birre che stavano bevendo versandogliela senza chiedere nei loro bicchieri. Potete immaginare l’euforia!

E a proposito di tequila, poteva non esserci Bill Murray in mezzo? Murray e Dan si conoscono dal 1974, quando le due sedi di Chicago e di Toronto di Second City, il teatro di improvvisazione più famoso d’America, mescolarono gli attori portandoli a fare amicizia fra loro. Murray fu colui che fece “scoprire” l’America a Dan. C’era anche Harold Ramis, nel gruppo, ma questa è un’altra storia, bisogna balzare al 1983-84, durante la lavorazione di Ghostbusters, altro progetto nato per Belushi e Danny, ma sapete già come è andata a finire. Racconta Dan:

“Il mio ricordo più caro di un drink sul set di un film con un co-protagonista è ogni venerdì sera in cui lavoravo con Bill Murray. Nel film Ghostbusters, il venerdì sera, la troupe terminava il lavoro e Billy ci invitava a tornare nella sua roulotte, dove versava shot di tequila e beveva una birra, e ci sedevamo a rilassarci alla fine della settimana. E immancabilmente, sapete, molte persone vogliono lasciare subito il set di un film quando lo finiscono. Ma quelle sessioni andavano avanti a volte per due o tre ore fino a sera, e che sessioni piacevoli che erano”.

Potete sentire queste storie dalla diretta voce qui: