Intervista al Team della prima Ecto-1 “Afterlife” made in Italy.

Abbiamo avuto il piacere di andare a Viareggio ad intervistare Gilles Antonelli, alias Herbie, al fianco di sua moglie Clauda Castagnetta, alias Storm, che ci ha raccontato della loro fantastica avventura nella realizzazione della prima Ecto-1 Italiana in versione “Ghostbusters: Afterlife” (Ghostbusters: Legacy) assieme al loro Team Ecto-1 Italy ed i loro Partner.

ECTO-1 ITALY
Intervista al Team Ecto-1 Italy con Massimo Piana, presidente di Ghostbusters Italia

Ciao Gilles, grazie per aver accettato di essere intervistato da Ghostbusters Italia… raccontaci un po’ quando è partito il sogno di costruire una Ecto-1?

Il progetto è sempre stato presente nella mia mente, ma ha cominciato a prendere realmente forma dopo essere tornati dal nostro viaggio di nozze. La prima tappa era New York, più precisamente Manhattan, dove andammo a vedere la caserma dei Ghostbusters, che purtroppo era in ristrutturazione e poi la biblioteca. Appena tornati a casa proposi a mia moglie Claudia di guardare il film Ghostbusters e lei sull’onda dell’entusiasmo mi rispose subito positivamente. Come tutti saprete la prima scena in cui appare la Ecto-1 è quando Ray Stanz la parcheggia di fronte alla caserma ed in quel momento Claudia esordì con una frase per me completamente inaspettata:

“certo che questa è una macchina da fare!”

Io ho sempre avuto in mente di produrre repliche di auto iconiche del cinema e della televisione… feci finta di nulla ed il film andò avanti!  Arrivati alla scena della prima chiamata, in cui si vede la Ecto-1 completata partire, Claudia ripeté la stessa frase, così, fermai il film e le chiesi se stava parlando seriamente perché sarebbe stata un’impresa che all’epoca avrei osato dire di proporzioni bibliche! Ma lei mi rispose “se vuoi fare altre repliche di auto di film prima devi fare la Ecto1!”

Penso onestamente che sperasse che ciò mi avrebbe dissuaso dal fare altre repliche, ma invece eccoci qui!

Com’è stata l’avventura di trovare la macchina più adatta?

Un mese dopo cominciai a cercare su internet una Cadillac Miller-Meteor del 1959, come immaginerete non è stato semplice, in quasi un anno di ricerca avrò mandato circa 50 e-mail, ma senza ricevere risposte.
Un giorno mi misi in cerca di qualcuno che mi potesse aiutare, così contattai la A&M Garage, una compagnia texana di export di auto americane d’epoca e non, chiedendo se fossero disponibili ad aiutarmi a trovare la macchina che stavamo cercando, mi risposero che avrebbero contattato i vari proprietari delle auto che avevo trovato, ma anche stavolta non abbiamo avuto risposte positive. Così chiesi se potessero fare loro una ricerca per mio conto, ma risposero che non fornivano più quel tipo di servizio in quanto troppe persone una volta trovata l’auto si tiravano indietro, così gli proposi di inviargli 500$ come compenso per la ricerca, che fosse andata a buon fine o meno. Dopo 1 mese, mi ricontattarono con le foto di una Cadillac Eureka del 1959, ma sconsigliandomene l’acquisto in quanto la macchina era si funzionante, ma la parte bassa della carrozzeria era veramente in pessime condizioni e con gli interni da dover restaurare completamente. Nonostante questi problemi, Io e Claudia non potevamo crederci… avevamo trovato un’auto vera che poteva diventare la nostra ECTO-1, e non ci abbiamo messo molto a definire il prezzo assicurandoci la proprietà e la spedizione della macchina in Italia.

Cadillac Eureka del 1959

Quali sono state le principali difficoltà incontrate durante la costruzione della replica?

Appena la macchina è arrivata a Viareggio, abbiamo cominciato subito a provarla e poi a smontarla per capire la mole di lavoro. Una volta appurato che non potevo portare avanti tutti i lavori in autonomia ho chiesto aiuto a degli amici, i ragazzi della PJ-Creation, cioè Jonata Pardini e Dimitri Landi. Abbiamo così incominciato a smontare e revisionare tutto. In quel periodo era uscito il trailer del nuovo film di Ghostbusters, conosciuto al tempo semplicemente come Ghostbusters 3, ed iniziarono ad arrivare le prime foto dal set in cui sbucava anche la Ecto-1così come sarebbe apparsa nel film. Rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere che l’auto era la stessa dei due film precedenti anche se invecchiata e arrugginita. Notammo l’impressionante somiglianza del capanno del teaser con quello dove stavamo lavorando e questo ci diede uno spunto: “perché non provare a creare quella versione di Ecto-1 invece di quella originale?” D’altronde le cromature della nostra macchina erano messe più o meno nelle stesse condizioni di quella che appariva nelle foto del dietro le quinte e anche le ammaccature che aveva già la carrozzeria della nostra auto avrebbero avuto senso se mantenute.
Decidemmo così, di comune accordo, di cambiare il progetto della Ecto-1 da quella del film del 1984 a quella che poi si sarebbe vista nel film “Ghostbusters: Afterlife” da noi rinominato “Ghostbusters: Legacy”.

Da qui arriviamo al momento più complicato di tutto il progetto!

Come detto prima, la macchina che avevamo acquistato era una Cadillac Eureka e non una Miller-Meteor come quella del film e ciò comportava che la linea laterale delle portiere e del portellone posteriore fosse completamente diversa tra le due vetture. Urgeva dunque una decisione ponderata… mantenere la linea della macchina che avevamo comprato o, con una scelta più drastica, tagliare praticamente tutto, dalle portiere anteriori fino al portellone, per modificarla? Sarebbe stato indubbiamente più semplice mantenere l’auto così com’era, ma io non avrei poi visto l’auto originale del film una volta terminata la replica. Decidemmo così che la macchina andava ri-carrozzata! Tagliammo le portiere posteriori
per fare i montanti ad angolo come la macchina di riferimento. Tale lavoro è stato eseguito anche sulle finestre posteriori e sul portellone posteriore cosi da trasformarlo da tondo a squadrato. Infine è stato modificato anche il paraurti posteriore in quanto quello della mia auto era sprovvista del predellino per salire dal portellone, che è stato creato su misura… Vi invito a passare sul nostro sito Ecto1Italy per vedere con i vostri occhi i vari cambiamenti che ha avuto la macchina.

Cadillac Eureka riconvertita in Miller-Meteor Ecto-1 da “Ghostbusters: Afterlife”

Quanto tempo ci è voluto per completare la costruzione della replica?

Non saprei in quanto tempo ci sia voluto anche perché ad oggi, il progetto, non è ancora concluso! Posso dire però che per modificare la carrozzeria, costruire il portapacchi, i lampeggianti e tutta la strumentazione attualmente installata sull’auto ci sono voluti complessivamente due anni e mezzo di lavoro. Ora stiamo lavorando sul motore, poi passeremo agli interni posteriori con la costruzione della portiera da fuciliere ed il vano trappola RTV funzionanti come si sono visti nel film “Ghostbusters: Afterlife”.

Ecto-1 in versione “Ghostbusters: Afterlife”

Quali materiali sono stati impiegati per la costruzione della Ecto-1 e come avete fatto a reperirli?

Il materiale principale come immaginerete è stato il ferro, in ogni tipo di forma, da semplici lastre fino a laminati a T, per costruire le battute degli sportelli, ai quadrelli per costruire il portapacchi. I vetri posteriori attualmente sono in plexiglass ma contiamo di sostituirli con dei vetri appena possibile. I lampeggianti sono stati riprodotti in quanto è diventato difficilissimo trovarne i pezzi, così abbiamo comprato le basi e le griglie originali e tutto il resto è stato adattato da me utilizzando lampeggianti di ambulanze italiane. Le luci stroboscopiche, invece, sono state acquistate dall’America così come la centralina che riproduce l’iconica sirena. La carcassa della sirena è stata prodotta da Marc Bayé Saltò proprietario della
replica della Ecto-1 “Afterlife” spagnola.

Sotto il cofano il motore è tutto originale?

Difficile esserne certi, la macchina ha 63 anni, non so se abbia subito modifiche di sorta durante gli anni, posso però affermare che il motore ha gli organi interni, come pistoni e bielle originali, in quanto una volta smontato il motore e rimossi i pistoni abbiamo notato la scritta Cadillac all’interno degli stessi. Ora stiamo affrontando il restauro del motore e l’obbiettivo è quello di rimetterlo in sesto conferendogli nel contempo un po’ più di “grinta”, in quanto al momento abbiamo appesantito la macchina di circa 100 kg ed in previsione dell’istallazione del meccanismo del sedile da fuciliere diventerà ancora più pesante, per tanto vorremmo portare la potenza del motore dagli attuali 350 cv circa a 500 cv circa… In fondo è sempre un’auto operativa per le emergenze, no?

Come hai fatto a trovare le informazioni necessarie per costruire una replica fedele della Ecto-1?

Come detto in precedenza l’idea iniziale era di creare la Ecto-1 del 1984, le primissime informazioni sono arrivate da un libro regalatomi da un amico, cioè il manuale della Haynes della Ecto-1 da cui abbiamo trovato le informazioni su tutte le apparecchiature operative della macchina ed anche le misure su come creare il portapacchi e la scaletta. Una volta deciso, però, di creare la replica del veicolo nella versione “afterlife” ci siamo basati sulle foto reference della macchina utilizzata nel film e su alcune community di appassionati di Ghostbusters, oltre che eseguire ricerche sulla Cadillac Miller-Meteor del 1959 per verificare come ricrearla al meglio possibile.

Gilles al fianco della sua Cadillac Eureka del 1959 con il manuale “Ghostbusters: Ectomobile (Haynes Manual)” disponibile in Italia col titolo “Ghostbusters Ecto-1: Manuale per acchiappafantasmi” edito da Multiplayer Edizioni

Quali sono state le tue fonti d’ispirazione per la costruzione della Ecto-1?

Beh la prima fonte è stato proprio il primo film. Devo ammettere che il primo film l’ho recuperato da grande in quanto la prima volta che lo vidi avevo appena 9 anni e mi spaventò! Dieci anni dopo decisi di rivederlo e me ne innamorai. La seconda fonte di ispirazione sono i ragazzi della Ecto-1 Italy e della PJ-Creation, nei momenti di sconforto, durante il restauro della macchina, ho avuto il massimo supporto da parte della mia squadra. Mi ha fatto piacere notare la somiglianza tra la nostra squadra e quello che erano i Ghostbusters all’inizio del primo film, cioè ragazzi con un obbiettivo che arrivano anche ad indebitarsi pur di creare qualcosa in cui all’inizio nessuno da credito, ma tra mille difficoltà grazie all’unione di tutti riescono poi a salvare la giornata.

In che occasione hai utilizzato la replica della Ecto-1 e come è stata accolta dal pubblico?

Il primo evento in assoluto in cui ha presenziato la nostra Ecto-1 è stato il LUX-Festival di Grosseto il 15 agosto 2022. Ricordo benissimo quella settimana in quanto passai le mie giornate di ferie al lavoro per completare la macchina in vista di quel primo evento. Devo ringraziare personalmente sia Fabio Morecchiato che Stefano Brunetti per aver dedicato il tempo delle loro ferie, assieme a me, dietro ai lavori della macchina in quella intensa settimana. Passammo circa 10 ore o più in officina per rifinire la Ecto-1 nel miglior modo possibile. La prima uscita fu un successo, ero orgoglioso di quello che eravamo riusciti a fare anche sotto pressione.

Il secondo evento fu organizzato dai nostri collaboratori della Versilia Colori, che ci hanno aiutato con la verniciatura invecchiata e l’effetto ruggine della Ecto-1, nella loro sede e lì ho visto l’interesse dei diversi clienti del negozio ed ho scoperto che c’era una coppia di genitori che erano venuti appositamente da Torino per portare il loro figlio David, già in divisa da acchiappafantasmi, a vedere la Ecto-1. Addirittura, c’è stato un ragazzo che era venuto da Montecatini Terme perché aveva letto sul giornale che la macchina sarebbe stata lì presente.

Il terzo evento fu il Lucca Comics and Games 2022 dove portammo non solo la Ecto-1, ma anche altre repliche di auto tra cui K.I.T.T. di Knight Rider (Supercar), la macchina del tempo Delorean, Herbie e la Zebra 3 di Starsky and Hutch. Anche lì avemmo un bellissimo riscontro da parte del pubblico, da alcuni colleghi Ghostbusters fino a diversi Youtuber, ma la cosa che mi ha fatto più piacere sono stati i bambini che
parlavano con la Ecto-1 dicendogli “ma allora sei vera!”. Questo è il ricordo più bello che ho di quella edizione.

Abbiamo avuto altri eventi in seguito, tra cui Ghostchrismast di Quercetarte e l’evento di beneficienza rombo di Natale delle tartarughe lente di Viareggio. Vi invito a seguirci sulle nostre pagine social per restare sempre aggiornati sugli eventi a cui parteciperà la Ecto-1.

Evento con esposizione della Ecto-1 Italiana in versione “Ghostbusters: Afterlife”

Hai realizzato altre repliche di auto?

Si può dire che senza questa replica non ci sarebbe stata l’idea di comprare la Ecto-1… Herbie è stato quello che mi ha iniziato al mondo dei cosplay, come? Diciamo che una volta realizzato il mio sogno di bambino, avere Herbie, ho cominciato a ricevere richieste per portarlo in mostra in fiere comics in quanto il mio maggiolino Herbie è uno dei pochi in Italia semi automatizzato… suona da solo, spruzza l’acqua dal tergicristallo, si mette in moto da solo e tanto altro. Così alcune persone in queste fiere mi hanno consigliato di farmi la tuta da corsa come nel film in modo che
fosse chiaro che io ed Herbie eravamo insieme. Da lì ho cominciato a pensare di interpretare altri personaggi fino ad arrivare a farmi la tuta da Ghostbuster ed impersonando Ray Stanz non potevo che fare la stessa cosa che faceva lui nel film… “ecco tolto il pensiero ho trovato la macchina!”

Quali sono i tuoi film preferiti e cosa ti ha spinto a diventare un appassionato di costruzioni di repliche
d’auto cinematografiche?

Il mio film preferito in assoluto non è Ghostbusters ma bensì il film Disney  “Il maggiolino tutto matto”, anche se comunque come la maggior parte di noi ho una passione smisurata per i film sugli Acchiappafantasmi, così come le varie saghe quali Star Wars, Ritorno al futuro, Jurassic park e tantissimi altri film. Ho sempre avuto la passione per le auto dei film e telefilm sin da quando ero piccolo. Ricordo che a 5 anni chiesi a Babbo Natale un maggiolino magica della Peg-Perego in quanto a quell’ età mi innamorai dei maggiolini per via del film “Il maggiolino tutto matto”, da lì cominciai a collezionare automobiline di auto famose tra cui la Ecto-1 non ostante non avessi visto tutto il film (mi fece paura da bambino), cosi cominciai a fantasticare sul trasformare i modellini in auto reali e purtroppo poi ho cominciato non ho ancora smesso.

Evento con esposizione della Ecto-1 “Afterlife” ed Herbie

C’è qualche aneddoto curioso o divertente che ci puoi raccontare affrontato durante questa incredibile
avventura costruttiva?

Il primo che mi viene in mente riguarda il primo trailer di “Ghostbusters: Afterlife… I ragazzi della PJ-Creation mi dissero di non andare in officina per almeno 3 giorni. Devo ammettere che la cosa mi preoccupava perché avevamo appena rimosso la carrozzeria dal telaio della Ecto-1 e non capivo perché mi dicessero che non era il caso che andassi e infino io andai comunque! Scoprii in seguito il perché… Jonata e Dimitri avevano chiamato una piccola troupe per girare una riproduzione del primo trailer del film che presentava il progetto del restauro della Ecto-1 e devo ammettere che il risultato è fantastico e Vi invito a recuperare il video che potete vedere sul nostro canale YouTube Ecto-1 Italy.

Il secondo aneddoto invece riguarda ciò che abbiamo trovato disassemblando la macchina. Stavo smontando le prese d’aria sotto il cruscotto e abbiamo trovato un cartoncino che copriva la presa d’aria, che aveva il cavo rotto e impiegato quindi per tenerla chiusa. Una volta rimosso ci siamo resi conto che era un foglio che da noi in Italia non esiste mentre in America viene impiegato dalle Ditte Mortuarie per promozione, con i numeri di telefono dei dipartimenti di polizia ed i numeri di ambulanze… e la ditta si chiama RAY FUNERAL HOME! Pensateci bene… chi è che nel film Ghostbusters trova un vecchio carro funebre come macchina? Ray Stantz!!! Concidenze? Io non credo!

E noi siamo pronti a credere in Voi!!!

Team Ecto-1 Italy

Potete trovare tutte le informazioni su questa fantastica avventura di restauro e conversione della replica della Ecto-1 del film “Ghostbusters: Afterlife” (Ghostbusters: Legacy) sul sito ECTO-1 ITALY | La prima ECTO-1 italiana ; First italian ECTO-1 (ecto1italy.com)

Firehouse diorama: intervista all’artista Vanessa Capitini

Abbiamo incontrato ed intervistato Vanessa Capitini, un’artigiana ed artista  ormai nota negli ambienti degli amanti della cultura pop per i suoi splendidi diorami dedicato ad universi cinematografici, fumettistici e fantastici.

I fan della saga di ghostbusters l’hanno potuta recentemente conoscere per una delle sue ultime opere ovvero una replica fedelissima della Firehouse Hook & Ladder 8, situata nel quartiere Tribeca di Manhattan e sede degli acchiappafantasmi, pensata e commissionata come sfondo di un set di action figure in scala 1:6 della blitzway di Ghostbusters.

La riproduzione dettagliatissima e assolutamente sbalorditiva é stata poi realizzata in una scala 1:9 circa a causa della necessità di rimanere all’interno di dimensioni definite per adeguarsi alle misure di ingombro degli spazi in cui é poi stata alloggiata l’opera.

Andiamo dunque a conoscere l’artista di questi mondi in scala ridotta…

Ciao Vanessa raccontaci anzitutto chi sei. 

Ciao a tutti, grazie per questo spazio che mi avete dedicato, mi aiutate moltissimo a far crescere il mio artigianato! Sono Vanessa, ho 37 anni e da due anni e mezzo ho realizzato il sogno lavorativo che avevo da bambina, diventare una scenografa! Ma attenzione non di scenografie in scala 1:1 ma di ambientazioni per dare una “casa” a tutti i miei e vostri eroi, quindi sto parlando di action figures ( 1:12, 1:18 e Dolls 1:6) per le quali creo dei micro mondi che facciano da sfondo a personaggi,  tratti da film, serie TV, fumetti… O anche scenari partoriti dalle vostre idee!

Da dove parte il tuo lavoro?

Tutto parte dal desiderio di chi si affida a me con la propria voglia di esporre un soggetto particolare. I miei clienti mi mandano materiale, foto o disegni di quello che poi diventerà un diorama, una vera e propria scenografia, che io posso realizzare per loro con le mie mani. 

Vanessa come é nata la tua passione per la realizzazione di diorami?

Sin da piccola sentivo la necessità di avere dei play set, degli scenari in cui far giocare i miei eroi ad esempio, amando il personaggio di Batman, il mio primo un po’ rude, diciamocelo con un risultato approssimativo (ma ne dubitiamo, n.d.r.), diorama fu la Bat Caverna. Non mi bastava avere i personaggi con cui giocare… volevo di più! Volevo ricreare le scene dei film che tanto amavo: Batman, Tartarughe ninja, Ghostbusters (anche del cartone animato “the Real Ghostbusters”), Ritorno al futuro, Gremlins, i Goonies … Insomma di tutti quei cult anni ‘80 – ‘90 che tanto piacciono a noi ragazze/i dell’85 e dintorni.

Hai fatto della tua passione una professione, quali sono state le “sfide” più interessanti che ti sono state chieste di realizzare e quali quelle che ti hanno dato più soddisfazione? 

La più interessante senza ombra di dubbio la caserma dei GHOSTBUSTERS perché anche come dimensioni era qualcosa di mai fatto prima, ma ho amato fare  praticamente ogni mio diorama, meglio se hanno come soggetto film o serie TV anni ‘80 – ‘90, a me particolarmente care!

Sei dunque una fan di Ghostbusters?

Sono una grandissima fan dei GHOSTBUSTERS, hanno segnato la mia infanzia, sia per ciò che concerne i film ma anche per ciò che riguarda il cartone animato, strepitoso, “the Real Ghostbusters”. A Natale, ricordo, mi furono regalate le action figures della kenner e la mia gioia fu incredibile. Col mio babbo (mi ha insegnato lui a lavorare il legno, il ferro, usare materiali edili e dipingere), ci siamo messi a progettare la caserma, progetto poi abbandonato solo per problemi di spazio! 

Che ricordi hai della prima volta che hai visto il film Ghostbusters? 

Ero andata a casa da mia cugina la quale aveva il videoregistratore (noi non lo avevamo) e le era stata appena regalata la videocassetta del primo film “Ghostbusters”, lo abbiamo visto in loop e a carnevale abbiamo creato degli orribili pseudo vestiti (nessuno ci aveva riconosciute all’epoca). Io impersonavo naturalmente Egon Spengler, mio personaggio in assoluto preferito, seguito a ruota da Janine! 

Parlando della realizzazione della Firehouse di Ghostbusters, ci puoi raccontare la genesi di questo progetto e il suo sviluppo?

Un mio cliente mi ha chiesto se potevo realizzare una cosa mai vista in giro, la caserma 1:6 per i suoi splendidi personaggi editi dalla BLITZWAY! Non voleva solo la parte, diciamo, inferiore della caserma ma la desiderava intera e più in scala possibile compatibilmente con gli spazi dove collocarla. Non potete capire il mio entusiasmo! Mia moglie, che fa tutt’altro lavoro ma è bravissima con la tecnologia mentre io no sono una frana non ho nemmeno un PC, mi ha fatto il progetto con il computer, una linea guida da seguire, per fare dei tagli precisissimi dei pezzi che poi mi sarebbero serviti per costruire la caserma. Abbiamo studiato con attenzione per giorni i fotogrammi tratti dal film e le foto della caserma com’è oggi e fondendo le nostre idee ho poi creato il tutto, purtroppo ahimè la scala è diventata 1:9 per ragioni di ingombro ma ho sfruttato fino all’ultimo millimetro lo spazio che mi era stato indicato a disposizione. Il lavoro è durato circa un mese, compreso tutto quello che ha fatto Chiara (la moglie tecnologica, n.d.r.) con il computer. Ma la caserma è stata realizzata e dipinta completamente a mano da me.

Come studi i dettagli delle tue opere? 

Per quanto riguarda lo studio dei dettagli è una parte che amo particolarmente! Come prima cosa il cliente mi manda la foto di come vorrebbe il diorama, solitamente si tratta dello screenshot tratto dal film. A quel punto io e Chiara stampiamo su carta ogni fotogramma della scena scelta dal cliente, perché a volte le cose si vedono anche solo in un secondo, quindi ogni fotogramma è fondamentale. Inoltre io ho mille idee ma prima di crearle ne parlo sempre col cliente a cui andrà l’opera.

Qual’é il valore di una opera artigianale come la tua?

Non c’è un prezzo fisso per il mio lavoro, questo ovviamente cambia e va calcolato ad ogni progetto che devo realizzare, perché le dimensioni, il livello di dettaglio, la difficoltà del diorama sono sempre diversi così come i materiali impiegati.

Se dovessi scegliere di realizzare un altro diorama dedicato alla saga di Ghostbusters quale location ti piacerebbe ricreare? 

Sto creando per me la caserma in scala  1:12, per i personaggi della serie animata, e la scena finale del tetto (il 550 Central Park West di New York, come citato nel film, indirizzo dello Shandor Building e appartamento di Dana nonché centrale dei fantasmi, n.d.r.) per i personaggi del film, quindi sto proprio studiando in questi giorni i frame di quel bellissimo film. Finiti questi 2 mi dedicherò alla scena in cui i nostri 4 amici incontrano Slimer e lo catturano, nell’hotel! 

Progetti per il futuro? 

Attualmente grazie alle tante commissioni fino a Marzo sono “stra” piena di opere dai temi più disparati… case horror, Harry Potter, Martin Mystere, Zagor, Alien, ritorno al futuro, the walking dead, il padrino, Dylan Dog e progetti Marvel. Essendo questo il mio lavoro, sono un’artigiana con regolare partita iva, posso dedicare circa 12 ore al giorno per la creazione dei diorami, quindi in realtà ho moltissimo tempo, non devo pensare ad altro se non a creare e consegnare diorami (e realizzare sogni!).

Dove possono i fan scoprire le tue opere e come possono fare per commissionarti le loro idee?

Qualora dovesse piacervi il mio lavoro potete seguirmi su InstagramYouTube, Facebook !

Grazie ancora Vanessa da parte di tutto il fandom di Ghostbusters per averci stupito con le tue opere e per il tempo che ci hai dedicato. Aspettiamo di vedere i tuoi prossimi lavori che speriamo vorrai condividere con noi! Come recita il nostro motto… siamo pronti a credere in Te!

Grazie ancora per questa bellissima opportunità!!!

Un caro saluto a Tutti!

Uno sguardo agli effetti speciali di “Ghostbusters: Afterlife”

Dopo la notizia dell’inserimento di Ghostbusters Afterlife nella short list per gli Oscar del 2022 nella categoria dei Migliori effetti speciali – nomination che speriamo diventi realtà – ecco un video molto interessante che rivela come alcuni effetti speciali visivi sono stati creati con la tecnologia animatronica, utilizzando l’elettronica e la meccanica per l’animazione di pupazzi, soprattutto di tipo animale (il primo Jurassic Park è uno degli esempi più famosi). Questa tecnica fu utilizzata anche per il primo Ghostbusters nel 1984, che alternava stop-motion e l’utilizzo di attori con dei costumi in miniature di strade e palazzi. Sebbene ci siano inquadrature così complicate da richiedere la CGI, molti film cercano ancora di realizzare creature che possano interagire con gli attori sul set. Per Ghostbusters: Afterlife, il designer degli effetti delle creature Arjen Tuiten e il suo team hanno avuto il compito di riportare in vita il Terror Dog: ciò ha richiesto la creazione di un animatronic di 200 chili con materiali realistici. Hanno posizionato 21 motori nella sua faccia per consentire espressioni realistiche come ringhiare, strizzare gli occhi e respirare. Nel frattempo, il team ha creato una gamba separata per terrorizzare Paul Rudd in un primo piano. E un sistema di cavi più tradizionale, ma non meno complicato, ha permesso a un burattino scheletro di sollevare effettivamente una tazza di caffè. Questo, ed altro, si può vedere nel video qui sotto! Buona visione!

L’unica “Guida Spiritica Tobin” al mondo realizzata da un italiano!

Ghostbusters Italia è felice di intervistare il nostro amico Fabio Campaner alias Joe Nonostante e DrCampaner, che ha realizzato la prima guida agli spiriti la “Tobin” completa di illustrazioni e testi, un lavoro unico al mondo che rende tutti noi fan italiani orgogliosi.  Vediamo nel dettaglio questo spettacolare lavoro. 496 PAGINE: Oltre 250 Entità Catalogate. Oltre 50 Figure Rilevanti dell’ambiente del paranormale. Oltre 50 Luoghi Infestati da tutto il mondo GB. Oltre 70 Artefatti descritti.

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Com’è nata la tua passione come acchiappafantasmi?


La mia passione per gli acchiappafantasmi è nata in tenerissima età: essendo nato nel 1986 ho vissuto a pieno il periodo d’oro dei Ghostbusters, delle Tartarughe Ninja, ecc. Seguivo sempre con attenzione i cartoni in tv, guardavo e riguardavo i VHS con i due film registrati.. Nel 1997 uscirono gli Extreme Ghostbusters (in quel periodo frequentavo la scuola media) e al mattino registravo le puntate per poterle vedere al pomeriggio: ero così gasato che mi sono fatto regalare per Natale la Ecto-1 di quella serie. Non ricordo se fosse il 2006 o il 2007 ma girovagando su internet trovai il forum Ghostbusters Italia e mi iscrissi: seguivo con piacere gli sviluppi di una possibile uscita del terzo film. Nel 2013 sono riuscito ad acquistare l’attrezzatura ed ho partecipato per la prima volta ad un evento cosplay in divisa: mi sono iscritto nuovamente al forum ed eccomi qui.

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Al centro Fabio Campaner, insieme al gruppo di Ghostbusters Italia durante il 30° anniversario internazionale a Lucca Comics (2014).

Cosa ricordi con maggior piacere di questa esperienza?
Credo che sia indubbiamente l’uscita della serie Extreme. E’ vero aveva un sacco di difetti e pochissime cose in comune con il classico stile Ghostbusters però è stato come tornare indietro nel tempo: un entusiasmo mai provato prima, mi sentivo come se nel 1992 fosse uscito GB3 (per intenderci). Poco importava se i ragazzini della mia età non giocavano più con quei giocattoli: io ero veramente preso bene.

Tu o qualche membro della sua famiglia ha mai avuto diagnosi di schizofrenia o di infermità mentale?
“Mio nonno credeva di essere San Giuseppe” [cit.]

Spiega a chi non conosce la Tobin che cosè e come nasce.
La Guida agli Spiriti Tobin nasce da una battuta di Harold Ramis in Ghostbusters: è sostanzialmente un’enciclopedia del paranormale dalla quale gli acchiappafantasmi ricavano informazioni circa le entità che si ritrovano ad affrontare. Nei film non si vede, prende forma e viene visualizzata svariate volte nella serie The Real Ghostbusters.

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Il dialogo nel film di Ghostbusters (1984) dove si parla della Tobin – “Egon: Io cerco il nome Zuul nella letteratura fondamentale. Ray: Catalogo Space? Egon: Ecto-Guida del Tobin.”

Come ti è venuta in mente l’idea di realizzare la guida degli spiriti di Tobin in italiano, e qual’è la vera storia di questo libro.
Nel mio primo periodo su Ghostbusters Italia, avevo iniziato a lavorare alla Tobin: era una versione basic di due pagine word con le immagini tratte dal cartone animato. Ben poca roba. Avevo deciso di implementarla con il CDI SYSTEM ossia la classificazione degli spettri ma era veramente poco corposa. Accantonai il progetto. Nel 2013 (il secondo periodo su Ghostbusters Italia) avevo intenzione di riprendere in mano il progetto: la mia compagna è una designer e mi sostenne da subito. Diciamo che il suo “Si può fare, facciamolo” è stata una spinta forte:
iniziai a fare le ricerche, a tradurre, a visionare nei dettagli tutti gli episodi di The Real Ghostbusters, Extreme Ghostbusters, i due film, i fumetti della iDW, quelli della MPH, quelli della NOW COMICS, il libro Ghostbusters: The Return, la Tobin del videogioco..

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Come hai impostato il tuo lavoro e chi ti ha aiutato?
Con un’inserzione sul forum conobbi Francesco Albi di Ghostbusters Ticino che iniziò a lavorare alle prime illustrazioni insieme ad Edoardo Stoppacciaro e Andreas Margarone. Dopo la fiera del fumetto a Villanova di Verona, riuscì a reclutare anche Andrea Solmak che contribuì in maniera significativa alla realizzazione di sketches… In ultimi si aggiunsero anche Marcello La Versa, Roberto Angellotti e Lia Bordoni. Sembrava un lavoro eterno, non si vedeva mai la fine e per ogni illustrazione che arrivava spesso sbucava fuori un’altra entità da disegnare.. Il sospiro di sollievo arrivò a dicembre 2014 quando, terminate le illustrazioni ci dedicammo all’impaginazione e alla modifica di alcune immagini per renderle più “antiche”… Finalmente a Gennaio 2015 siamo riusciti a stampare la Guida e ha scoprire con immensa sorpresa che nessuno al mondo aveva realizzato un simile progetto tanto da attirare l’attenzione delle maggiori pagine dedicate a Ghostbusters come Spook Central, Ghostbusters.net, Proton Charging, Ghostbusters Mania e Ghostbusters Wiki.

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Pagine dedicate a Ghostbusters come Spook Central, Ghostbusters.net, Proton Charging, Ghostbusters Mania e Ghostbusters Wiki parlano della Tobin.

Abbiamo visto con piacere l’interesse internazionale per questo libro, e tutti chiedono una versione inglese a gran voce. Pensi di accontentarli?
Stiamo valutando una serie di possibilità: diciamo che per ora stiamo analizzando l’ipotesi.. Non lo escludo

Quali saranno i tuoi progetti futuri?
 Non sono un vero e proprio “propper”… Avevo il sogno di realizzare la Guida agli Spiriti e ci sono riuscito: ho scoperto di essere anche il primo al mondo ed è fonte di incredibile orgoglio.

Vogliamo ricordare come ordinare la tua tobin?
Basta scrivere una mail a tobinspiritsguide@gmail.com

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al progetto, Ghostbusters Italia per il supporto e tutti coloro che non hanno mai smesso di credere in me.

Grazie a te Fabio, e ci vediamo al Cartoomics dove ovviamente sarà presente la tua “Tobin”. La prossima settimana un’altra intervista a un altro grande fan.

Siamo pronti a credere in voi!

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A sinistra Edoardo Stoppacciaro a destra l’autore della “Tobin” Fabio Campaner

Spettacolare Proton Pack Bill Murray Style di Piero1985

 

 

Piero Castiglia alias Piero1985, nostro amico e fondatore di Ghostbusters Italia, presenta in questo video il suo nuovo e spettacolare Proton Pack Bill Murray Style!

Pre-ordine “Neutrino Wand” della Mattel su GBFans.com

Disponibile su  GBFans.com il “Neutrino Wand” prezzo 120 euro circa. La Mattel non spedisce questo prodotto in Europa e grazie al sito GBFans.com è possibile ordinarla. Il prezzo è buono considerando le offerte su Ebay.

Neutrino Wand Matty: €120,04 circa
Spedizione: €55,00 circa

Video di GBFans per vedere le caratteristiche spettacolari del “Neutrino Wand”

Link: http://www.gbfans.com/shop/mattel-neutrino-wand/

Mattel presenta al Comic-Con la “Neutrino Wand”!

Vibrazioni negative provenienti da entità ectoplasmatiche la fuori? Dare loro un colpo positivo con la “Neutrino Wand”! Sviluppato con Sony Entertainment, questa “gun” autenticamente dettagliata fornisce vibrazioni e un contraccolpo forza quando devastato, animazioni misurazione della luce sulla base di tale rampa su e giù a seconda di quanto in alto si aver regolato l’impostazione del flusso di protoni, e una punta di estensione che si illumina con l’arancio, rosso e LED gialli. (in realtà non spara un fascio).

I pulsanti e gli interruttori bacchette sono carichi di luci e suoni campionati direttamente dai film Ghostbusters. Compreso l’alimentazione principale di interruttore on/off e il flusso di protoni interruttore on/off, regolatore di lunghezza. E se inversione protonica totale è la vostra passione, allora ti consigliamo di incrociare i flussi  e vedere cosa succede!

La proton gun rischia di andare in vendita nel 2014, e sarà venduto per $ 130 (più spese di spedizione) sulle MattyCollector.com.

Quando la serie GB della Mattel sembrava chiusa ecco un nuovo props! Il “Neutrino Wand”, la proton gun dello zaino protonico, al prezzo 130 dollari, entro il 2013 su mattycollector.com. Ma non è finita qui!!! Oggetto misterioso per il 30° anniversario di Ghostbusters!!!

Foto realizzate da Ghostbusters of Southern California

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