Nuova foto dal “balcone” del nuovo Ghostbusters!

Con una citazione di Romeo e Giulietta di Shakespeare – star-crossed writers, cioè scrittori nati sotto una cattiva stella – Jason Reitman ha pubblicato una nuova foto dal set del nuovo film di Ghostbusters, le cui riprese sono iniziate lo scorso 20 marzo, con il regista e co-sceneggiatore Gil Kenan: essendo una citazione, dovremmo dire dal balcone più che set! La foto l’ha scattata Alexis Forte, Costume Designer del film. Eccola:

 

Inoltre la domanda nasce spontanea: perché proprio una citazione di un balcone? Perché quella (con grandi probabilità) è la grande finestra principale della caserma dei pompieri. La ringhiera coincide perfettamente come dal fotomontaggio riportato qui, e per il quale ringraziamo Ghostbusters Mania. Sappiamo ancora ben poco di cosa stia succedendo negli studi della Warner Bros fuori Londra, tranne che nel cast ci sono state grosse novità, e che una nuova squadra di acchiappafantasmi composta dalla famiglia Spengler ricomincerà la vecchia attività a New York. Quindi come sempre continueremo a seguire tutte le novità riguardanti questo film!

Kumail Nanjiani: “Non riesco a credere di farne parte!”

Dopo la notizia di ieri che il cast del prossimo Ghostbusters avrà quattro attori come Kumail NanjianiPatton Oswalt, James Acaster e Emily Alyn Lind, i social sono impazziti nel chiedersi che ruolo avranno e se indosseranno lo zaino protonico. Ma intanto, l’entusiasmo è alto, come dimostra un tweet di ieri direttamente dal profilo ufficiale di Nanjiani:

“Ghostbusters è il mio primo film preferito. Ricordo esattamente come mi sentii la prima volta che lo vidi. Comicità e horror in unico film? Questo film era stato fatto apposta per me, e l’ho guardavo ripetutamente. Il copione è incredibilmente buono. Non riesco a crederci di essere parte di questo mondo“.

Non ci stupirebbe se anche Oswalt commentasse la sua scrittura sui suoi profili social, ma intanto si è limitato a retwittare il post del collega.

Quando “Ghostbusters” uscì in Italia, 38 anni fa

Sono passati 38 anni dalla prima apparizione sugli schermi di Ghostbusters nelle sale italiane. Era – è il caso di dirlo – il lontano 31 gennaio 1985.

Abbiamo raccontato la storia di questo film nell’ultimo numero della nostra fanzine , ma approfittiamo di quest’occasione e per rivisitare, accompagnandovi nuovamente indietro nel tempo, i gloriosi giorni dei natali nostrani del “colossal soprannaturale”.

“Flano” del 31 gennaio 1985 ©Corriere della sera

È giusto innanzitutto precisare che il sistema cinematografico nel nostro paese era piuttosto differente rispetto ad oggi, a cominciare dalla distribuzione dei film nelle sale che non era simultanea in tutte le città, dando in primis priorità alle cosiddette “città capozona”, per l’esattezza dodici e comprensive, fra le altre, di Roma, Bologna, Milano, Torino e Napoli. Su questa dozzina puntavano gli esercenti per il calcolo degli incassi maggiori e quando Ghostbusters debuttò in prima visione, come dicevamo, giovedì 31 gennaio 1985, i risultati furono maggiori alle aspettative.  Secondo Il giornale dello spettacolo, solo nei primi 46 giorni di programmazione la pellicola incassò ben 484 milioni di lire, cifre che oggi sono difficilmente comprensibili, ma che all’epoca rappresentavano un chiaro segno di eccezionale riuscita commerciale.

Il film di Ivan Reitman, del resto, fu anticipato in Italia, arrivando all’appetito del grande pubblico, con le notizie che trapelavano dall’oltreoceano, le quali raccontavano di un successo mai visto prima d’ora e consentirono ai distributori, oltre a sviluppare una piena fiducia, e di confidare nella riuscita del prodotto nel contesto del mercato europeo. Mentre in alcune nazioni del continente si aspettò l’autunno per l’inserimento ufficiale nel listino delle uscite, da noi, come in Germania, si decise di posticiparne la prima direttamente allo scoccare del nuovo anno. Il motivo di tale scelta ci fu personalmente illustrato dal diretto incaricato, il compianto presidente della C.E.I.A.D. (la filiale italiana della Columbia Pictures) Paolo Ferrari, che in un’intervista rilasciata a Ghostbusters Italia nel 2014 ci disse che si trattò di una tattica di carattere commerciale, presa in vista delle uscite cinematografiche natalizie di fine ’84, già proscenio per ben due sicuri campioni di incassi che avrebbero potuto rovinare la “sorpresa” di Ghostbusters, ossia Non ci resta che piangere, con l’asse Benigni-Troisi, e I due carabinieri, diretto e interpretato da Carlo Verdone in coppia con Enrico Montesano, entrambi prodotti dalla Cecchi Gori, ma al contempo distribuiti dalla stessa CEIAD.

Il gennaio del 1985 risultò quindi mese vincente, per la sua riuscita: anche se “sfidato” da un’altra coppia tricolore, quella di Pozzetto-Celentano con Lui è peggio di me, uscito a febbraio, Ghostbusters registrò una risposta incredibile del pubblico italiano: nelle 12 città capozona incassò quasi sei miliardi di lire, risultò quindi essere il film più visto della stagione, secondo solo a Non ci resta che piangere, con 13 miliardi di lire totali di profitto.

Per gli amanti delle date: Ghostbusters – Acchiappafantasmi (registrato per il Nulla Osta il 29 novembre 1984 con il n. 80254) esce il 31 gennaio a Roma, Bologna, Torino, Napoli; il 1° febbraio ad Ancona e Catania; il 6 gennaio a Cagliari; il 7 febbraio a Milano, Padova, Genova; 8 febbraio, a Firenze; il1 4 febbraio, a Bari.

1 febbraio 1985 ©Corriere della sera

Presto detto, fu dunque subito Ghostbusters-mania: a fine dicembre del 1984, il 45 giri di Ray Parker Jr., a tutti gli effetti apripista al successo intercontinentale del film, era già entrato nella hit parade italiana dei singoli, per poi salire infine la cima della classifica dei primi cinque più venduti. Gli adesivi del logo “No Ghost” e le magliette promozionali andavano a ruba – letteralmente, secondo quanto ci raccontò sempre Ferrari, tanto da portare gli abusivi, in sentore di guadagno facile, a distribuirne fra le bancarelle una versione ovviamente tarocca. Dopotutto, ai tempi il passaparola per un film poteva diffondersi tra gli spettatori in pochi modi, incluse le voci di un certo fanatismo nelle sale e perfettamente rappresentati da due casi alquanto clamorosi: in un cinema di Milano dovettero intervenire i carabinieri per tenere a bada una fila lunghissima di spettatori scatenati, mentre i gestori della sala “Arlecchino”, sita in quel di Torino, furono costretti a chiudere i battenti per dieci giorni per aver violato le norme di sicurezza vigenti, pizzicati da un ispettore sanitario che aveva scoperto alcuni spettatori, talmente invogliati dal film, arrivati a pagare il costo del biglietto per vederlo interamente in piedi, anziché regolarmente seduti!

 

Erano rischi giustificati dagli incassi. Pensate che al 24 marzo 1985, a Roma Ghostbusters era in cartellone da 52 giorni senza sosta in quattro sale, alle quali poi se ne aggiunsero altre tre, con 255.000 spettatori raggiunti, mentre a Torino aveva registrato un totale di 76mila presenze: alla fine dei giochi, le città capozona avevano “acchiappato” oltre 1 milione di spettatori al 30 giugno.

Ricordiamo anche che all’uscita di Ghostbusters, i formati di riproduzione home video casalinghi, prima fra tutti la benemerita videocassetta VHS, contava un numero elevatissimo di contraffazioni, con conseguente distribuzione dei film appena usciti nelle sale all’interno del mercato della pirateria. La C.E.I.A.D. fece di tutto per evitare che questo scenario da mercato nero intaccasse oltremodo i prodotti di punta delle sale cinematografiche, tanto da istituire una vigilanza armata negli stabilimenti della Technicolor di Roma, dove si sviluppavano le pellicole destinate ai cinema, pagate 24 ore su 24 per sorvegliare appunto le copie di Ghostbusters, nel tentativo di “costringere” il pubblico a recarsi in sala, immantinente e senza alternative. Purtroppo, per quanto fosse possibile contenere il fenomeno, quando uscì in Italia per la prima volta in VHS, precisamente nel gennaio del 1986, il film registrò anche il triste record fra i titoli più piratati.

Sempre con l’ausilio di qualche data, pensate a quanto siano cambiati i tempi: uscito nel 1985, Ghostbusters andò in onda in televisione solo quattro anni dopo, nel dicembre del 1989 su Canale 5. In quel periodo era anche uscito nelle sale Ghostbusters II, il cartone animato The Real Ghostbusters ci faceva compagnia su Italia 1, fra la merenda e i compiti (…sì, okay, li faccio dopo… giusto?). Cresciuti in quel contesto così vivo, fragorosamente e familiarmente affabile, successivamente a quello scandire ritmico e rapido del tempo, in misura ghostbusteriana, ci siamo trovati in una sorta di limbo silente, nell’attesa che qualcosa, qualche luce potesse far presagire il ritorno sugli schermi dei nostri beniamini. Attendendo per molti anni, abbiamo visto infine il rilancio del brand nel 2016, con un reboot al femminile, e finalmente il tanto agognato seguito ufficiale prender forma, nel 2021. Questo Natale, torneremo dunque in sala per tastare con mano, ancora una volta e con la nota impazienza che ci contraddistingue, quanto acchiappare i fantasmi ci faccia sentire bene e ci renda tutti colleghi ghostbusters.

Infatti, 38 anni dopo siamo sempre qui, a credere in loro.

Andrea Ciaffaroni & Andrea Persica

Primo ciak del nuovo Ghostbusters a marzo?

Ci siamo, ecco il segnale! Le riprese del nuovo capitolo di Ghostbusters, che come anticipato sarà diretto da Gil Kenan, inizieranno il prossimo lunedì 6 marzo. La fonte è l’attendibile sito internet che raccoglie le notizie sulle produzioni cine-televisive in arrivo, Production List, che nella pagina dedicata al film riporta esattamente che il giorno di riprese inizierà il 6 marzo con Londra come location primaria. Non preoccupatevi, molti film ambientati in America sono stati girati nel Regno Unito, fornito di studi di fama mondiale come i Pinewood Studios, e avendo come nome in codice “Firehouse”, New York sarà comunque presente. Perché è indicato il numero “5” al titolo, se canonici i film sono (con questo) in totale 4? Semplice i film del brand, includendo il reboot del 2016, saranno in totale cinque. Quindi il titolo è un riferimento per la produzione, e non sarà quello definitivo.

Detto questo, le conferme ufficiali non sono ancora arrivate, di certo il film è in fase di pre-produzione, abbiamo avuto conferme del ritorno del cast principale (mentre dei “vecchi”, al momento solo Ernie Hudson sembra essere coinvolto quasi certamente), che il regista sarà Gil Kenan e non Jason Reitman, comunque entrambi scrittori (e co-produttori) del film, e che uscirà il 20 dicembre 2023. Non avendo nessuna anticipazione sulla trama e sul piano di lavorazione, non possiamo dubitare se la Ghostcorps completerà il film per tempo, ma sicuramente avremo notizie più certe nelle settimane a venire.

Ritorna la squadra di acchiappafantasmi di Topolino!

Tornano gli sterminatori del paranormale originali sulle pagine del settimanale Topolino: a distanza di ottantasei anni dalla prima avventura della “Ajax Ghost Exterminators”, Topolino, Pippo e Paperino sono di nuovo in affari per catturare potenziali poltergeist nella nuova storia pubblicata sul numero 3502 di “Topolino” in edicola da mercoledì 4 gennaio. Si tratta di “Fantasmi del futuro”, la prima storia di una saga a fumetti con i personaggi ritratti nello stile classico degli anni ’30, otto storie speciali realizzate per festeggiare i cento anni della Disney ambientate nel futuro: scritta da Francesco Artibani, con bellissimi disegni, chine, e colori di Giovanni Rigano, i nostri amici si trovano in una Topolinia ultramoderna ma ancora….infestata, almeno così sembra da una chiamata improvvisa che arriva giusto in tempo per riaccendere le speranze dei tre acchiappafantasmi, in bolletta e sul punto di crollare.

Una chiamata con tante sorprese e una vecchia conoscenza, ma questo lo scoprirete in edicola.

Le citazioni e la storia si basano direttamente dal capolavoro d’animazione Lonesome Ghosts (Topolino e i fantasmi, 1937), prodotto da Walt Disney per la RKO e diretto da Burt Gillett, senza dimenticare la versione precedente a fumetti dal titolo The Seven Ghostdi Floyd Gottfredson e Ted Osborne e pubblicata nel 1936. In un precedente articolo, avevamo raccontato come questo corto Disney avesse influenzato le menti di Dan Aykroyd e Ivan Reitman più di ogni prodotto audiovisivo sul mondo degli acchiappafantasmi.

Nella storia dei fumetti Disney sono state pubblicate altre storie di fantasmi e acchiappafantasmi. La prima si intitolava proprio Topolino & Pippo ghostbusters (cacciatori di fantasmi), scritta e disegnata da Giulio Chierchini, pubblicata sul numero 1545 (7 luglio 1985), ma che a parte il titolo e che l’anno fosse quello dell’uscita nelle sale italiane, non aveva riferimenti al film di Ivan Reitman; invece si cita il film con Paperino acchiappafantasmi (Topolino n. 1663 dell’11 ottobre 1987), scritta da Bruno Concina e disegnata da Paolo Ongaro, con una premessa interessante di Archimede Pitagorico che si sbarazza di una valigetta con all’interno un kit per acchiappare i fantasmi (incluso un manuale con un logo….di nostra conoscenza!) regalandola ad uno scettico Paperino che viene però incoraggiato da Qui, Quo e Qua a farlo davvero. La storia coinvolge il papero sempre più entusiasta di aiutare i fantasmi ad essere più utili alla società, tanto da lasciarli liberi nella villa infestata di proprietà di suo zio Paperone.

© disney

Più esplicito il riferimento nella successiva Paperino e Paperoga ghostbusters (Topolino n. 1869, 22 settembre 1991), scritta da Giorgio Pezzin e disegnata da Silvio Camboni, una divertente storia in cui i due cugini paperi si attrezzavano di ambulanza e zaini protonici per catturare gli spettri, ovviamente con esiti disastrosi (e divertenti, come i nipotini saturi dell’ennesimo capitolo di Ghostbusters, arrivato al numero 56!); velato il riferimento ma sempre con l’idea di circoscrivere una casa infestata è presente in Zio Paperone e la vecchia casa (Topolino n. 2446, 15 ottobre 2002), testi e disegni di Maurizio Amendola. Al momento, l’ultima storia che cita il nostro mondo è apparsa su Topolino n. 3253 (28 marzo 2018), Paperino Paperotto e la biblioteca dei fantasmi, testi di Fausto Vitaliano e disegni di Daniela Vetro. Protagonisti sono la versione “baby” di Paperino con i suoi amici di Quack Town e i loro sogni di cosa vogliono fare da grandi. Uno di loro, Allan, ha il desiderio di diventare un regista cinematografico, ed è Paperino a dargli la prima idea: esatto, proprio Ghostbusters. La vecchia biblioteca di Quack Town è infestata dai fantasmi e Paperino, Tom e Louis si improvviseranno acchiappa-fantasmi per catturare l’intruso. L’influenza del film del 1984 di Ivan Reitman è chiara sin dalla terminologia usata e dagli aspirapolveri tipo Foletto necessari…per la cattura dei fantasmi!

Andrea Ciaffaroni

Finn Wolfhard ha letto il copione del prossimo Ghostbusters

Getty images

Inevitabilmente, dopo Ernie Hudson, McKenna Grace, e la sorpresa che sarà Gil Kenan il regista portando con sé Paul Rudd e Carrie Coon, anche Finn Wolfhard ha confermato di essere a bordo del prossimo capitolo Ghostbusters, al momento intitolato Firehouse, in uscita nel natale del 2023. Il ComicBook.com ha intervistato Wolfhard in occasione del nuovo film Pinocchio di Guillermo del Toro, nel quale Finn è la voce di Lucignolo, e l’attore diciannovenne ha confermato di aver letto il copione scritto da Jason Reitman e Kenan.

“Ho letto una prima bozza”, ha rivelato. “Jason e Gil sono stati così fantastici nel parlarne (del progetto) e nel lavorarci assieme, e sì… Ce la stanno mettendo davvero tutta, quindi sono entusiasta di farlo”.

In attesa che arrivino ulteriori conferme da parte del resto del cast e novità sul primo ciak, previsto per la prossima primavera, la redazione seguirà tutti gli aggiornamenti del nuovo Ghostbusters: siete pronti a credere di nuovo?

Gil Kenan dirigerà il nuovo “Ghostbusters”!

Deadline ha pubblicato un importante aggiornamento sul prossimo capitolo di Ghostbusters, rivelando che il regista sarà Gil Kenan, già co-sceneggiatore e co-produttore di Afterlife, mentre il regista Jason Reitman rimarrà sceneggiatore e produttore assieme a Jason Blumenfeld, già assistente alla regia del precedente film. La squadra essenzialmente sarà la stessa, confermando inoltre che, dopo McKenna Grace come anticipato giorni fa, anche Paul Rudd e Carrie Coon torneranno nel sequel attualmente intitolato Firehouse: le riprese dovrebbero cominciare la prossima primavera, e la data di uscita prevista sarà quella del 20 dicembre 2023.

“È un vero onore prendere in mano lo zaino protonico e mettersi dietro la macchina da presa per il prossimo capitolo della saga della famiglia Spengler”, ha dichiarato Kenan. “Vorrei solo poter tornare al 1984 e dire al ragazzo nella sesta fila del Mann Valley West che un giorno avrebbe diretto un film di Ghostbusters“.

“Alcuni anni fa, mio padre mi ha consegnato le chiavi della Ecto-1, e insieme abbiamo realizzato Ghostbusters: Afterlife“, ha detto Jason Reitman. “Le parole non esprimeranno mai quanto sono grato di aver fatto un film con mio padre al mio fianco. È giunto il momento di consegnare quelle chiavi al mio partner creativo e collega acchiappafantasmi Gil Kenan, un brillante regista che manterrà vivo lo spirito di Spengler. Posso solo sperare di fornirgli la stessa cura produttiva e il supporto che mio padre ha mostrato a me”.

Pochi minuti fa, lo stesso Jason lo ha annunciato nel suo profilo Instagram:

https://www.instagram.com/p/Cl0ajNKKU-5/?igshid=YmMyMTA2M2Y%3D

Kenan , che abbiamo avuto il piacere di conoscere la sera dell’anteprima europea di Legacy a Roma, non è nuovo al mestiere di regista. Nel 2006 ha diretto il film d’animazione Monster House, nominato agli Oscar, seguito da Ember – Il mistero della città di luce (2008), e Un bambino chiamato Natale (2021). 

Seguiremo ovviamente tutti gli aggiornamenti del caso sul prossimo film che, ricordiamo, porterà la famiglia Spengler nella culla del quartiere generale degli acchiappafantasmi: nella caserma dei pompieri di New York.

Mckenna Grace: “Ghostbusters mi ha cambiato la vita!”

Mckenna Grace parla per la prima volta del suo problema con la scoliosi, e si è dimostrata orgogliosa del mondo in cui ha affrontato il percorso di recupero, anche in relazione all’esperienza vissuta sul set di Ghostbusters: Afterlife.

CREDIT: Matt Kallish

In una recente intervista concessa alla rivista australiana NME, la giovane attrice e cantante di sedici anni ha affrontato un argomento molto delicato in occasione soprattutto della uscita del suo nuovo singolo intitolato “Self Dysmorphia”, realizzato apparentemente in modo casalingo nella sua camera, dirigendolo e scrivendolo da sola. Come ha detto lei stessa, la canzone è “un costante promemoria degli errori che stavo commettendo”. Il riferimento è nel titolo stesso: la dismorfofobia è il il disturbo psichiatrico di chi ha un’eccessiva preoccupazione per un dolore fisico leggero o inesistente. La canzone, secondo la Grace, vorrebbe essere anche uno sprono per chi, come lei, ha vissuto delle stesse insicurezze, ma è anche una storia di vita personale. Proprio un mese fa circa, sul suo canale Tik-Tok ha pubblicato un video del suo recupero ospedaliero, successivo all’intervento chirurgico per correggere la sua postura spinale, perché si stava curvando in modo anormale. “Per la prima volta nella mia vita il mio corpo è dritto”, dice, e aggiunge sorridendo, “Ho anche guadagnato cinque centimetri in altezza”. La Grace aggiunge che il suo dottore è stato abile nel rendere la cicatrice sulla sua schiena il meno visibile possibile.

La storia del suo problema risale a quando aveva dodici anni: Grace, classe 2006, era già una attrice bambina prodigio, perché a dieci già figurava nel cast nel telefilm Disney, Crash & Bernstein e nella soap opera Febbre d’amore, seguiti da Independence Day – Rigenerazione, Gifted – Il dono del talento, Amityville – Il risveglio e Tonya, per citarne alcuni. Il padre di Grace è un chirurgo ortopedico, e fu il primo ad accorgersi che la figlia stava avendo un problema evidente di curvatura. Nascondere la scoliosi, per una attrice bambina, è un tormento che genera una radicata insicurezza, e non solo per motivi prettamente estetici: sul set, gli ignari direttori della fotografia a volte la rimproveravano perché non stava troppo dritta o si appoggiava su un piede. Col tempo prese coraggio per parlarne con pochi intimi sul set, specie i costumisti, per farsi aiutare soprattutto con i vestiti e fare in modo che la sua postura curva da un lato non rilevasse che una mano fosse più lunga dell’altra. Ancora oggi, quando lei si rivede nei video degli eventi importanti, come gli Emmy dell’anno scorso, sa perfettamente quando si nota questo suo problema che, fortunatamente, i fan non hanno mai scoperto.

Tenace e testarda, questa ragazza ha continuato il suo lavoro indefessamente: l’IMDB gli accredita ben 69 ruoli, ed è sbalorditivo per un’attrice che è nel giro da “solo” dieci anni. Fra gli ultimi suoi ruoli, certamente quello di Phoebe, la geniale ragazzina che scopre essere nipote di Egon Spengler in Ghostbusters: Afterlife, è quello cui Grace è più affezionato: “Ero così spaventata e nervosa [nel farlo], ma oggi è davvero bello voltarsi indietro e poter dire che quel film mi ha davvero cambiato la vita!”. Grace riprenderà il suo ruolo nel sequel che riporterà il franchise a New York. “Mi farà un effetto strano, tornare a vestire i panni di quel personaggio – dice – avevo appena compiuto tredici anni quando abbiamo iniziato a girare [Ghostbusters: Afterlife], e ora sul nostro [nuovo] set, ne farò diciassette”.

Ovviamente con il problema che aveva all’epoca – nel 2019 – girarlo si è rivelato particolarmente estenuante. “Qualcosa di cui non ho mai parlato è che in realtà avevo un tutore per la schiena che indossavo per cercare di correggere la mia colonna vertebrale”, dice. “Ma è difficile perché devi indossare quella roba [per] tipo 22 ore al giorno. E non potevo [tenerlo] mentre stavo girando – sono davvero di plastica dura, quasi come un corsetto. Quindi ho finito per non indossarlo tanto quanto avrei dovuto”. L’intervento chirurgico divenne quindi una necessità assoluta una volta che la sua curvatura spinale aveva superato il segno di 45 gradi. “Altrimenti”, spiega Grace, “ogni anno per il resto della tua vita, diventerai [più curvo] di [un altro] grado. E quindi ciò avrebbe significato che in 20 anni avrei superato una curva di 60 gradi, con il rischio di compromettere i polmoni e cose del genere”. Poiché il suo intervento è conseguito con successo, la curvatura di Grace è scesa a sei gradi – “ed è incredibile”. La sua reazione positiva è stata quella di dedicarsi alla musica una volta che il lockdown del 2020 chiuse gran parte dei set cinematografici. Un modo come un altro, spiega, per dare sfogo ai sentimenti. E sul suo ultimo singolo racconta: “Ho registrato questo video nella mia stanza tre settimane dopo l’operazione. Ero confinata sul divano e sulla mia sedia a gravità zero e stavo impazzendo, tanta era la voglia di dar sfogo alla mia creatività. Sapevo inoltre che non avevo ancora fatto molti progressi nella mia guarigione, almeno non abbastanza da permettermi di girare un video musicale per questa canzone, prima che uscisse. L’ho filmato e montato in un solo giorno e l’ho inviato al mio team musicale [dicendo loro che questo era il video musicale]”. In attesa del suo ritorno sulle scene, ascoltiamo questa sua nuova canzone, uscita lo scorso 18 novembre.

Grace, siamo pronti a credere nella tua forza!