Strepitosa anteprima di “Ghostbusters Afterlife” a New York!

Non ci sono altri termini per definire la anteprima di Ghostbusters Afterlife registrata ieri sera a New York alla presenza di quasi tutto il cast – mancava solo Finn Wolfhard – incluse le tre leggende Dan Aykroyd, Bill Murray e Ernie Hudson, i ghostbusters originali. I fan in grigio hanno effettuato un vero e proprio pellegrinaggio nelle location storiche della saga di Ivan Reitman, battezzata “New York City Ghostbusters Tour“, cominciata alle 13 a Castle Clinton National Monument, seguita dal National Museum of the American Indian, la mitica caserma Hook & Ladder 8, la New York Public Library, Columbus Circle, il palazzo al 55 di Central Park West, definita “Spook Central”, fino all’ultima fermata, al Lincoln Square, per l’AMC Bay Plaza Cinema 13, luogo della anteprima del film di Jason Reitman. Il red carpet è stato così diviso da Paul Rudd, Jason e Ivan Reitman, McKenna Grace, Carrie Coon, Logan Kim, Celeste O’Connor, più una lunga lista di invitati che includeva Aldis Hodge, Jeremy Sisto, Jaimie Alexander, August Maturo, Brett Gray, Naomi Watanabe, Will Buie, Meg Donnelly, Chloe Flower, Questlove. Era presente anche una delle Ecto1 utilizzate per il film. Non lo diciamo, ma un pizzico di invidia per i nostri colleghi newyorchesi ce l’abbiamo, giusto un pizzico.

Qui un filmato della serata.

Qui, invece, Aykroyd, Murray e Hudson si calano in un curioso siparietto, cantando tanti auguri al compianto Harold Ramis, poiché il 21 novembre prossimo avrebbe compiuto 77 anni.

Poco prima dell’anteprima, i tre attori sono stati ospiti in ben due show importantissimi, regalando agli spettatori un divertimento insolito, da vecchie volpi del palcoscenico e soprattutto vecchi amici, tipico quando i ghostbusters si riuniscono per ricordare i tempi andati.

Nel primo show, il Late Night with Seth Meyers, Dan ha affermato che tornare nelle vecchie uniformi e rivedere i vecchi amici è stato come tornare al fare il servizio militare, fra il cameratismo dei commilitoni e il richiamo come riserve, mentre Murray ha ribadito, scherzando, che è stato “doloroso, fisicamente e emotivamente, perché abbiamo dimenticato quanto fossero pesanti i frigoriferi che avevamo alle spalle per ore e giorni interi“. Seth Meyers ha ricordato con Murray e Aykroyd quanto fosse eccitante ma allo stesso tempo più normale girare il film a New York nel 1984 perché essenzialmente nessuno sapeva di questo film e, ricorda Murray, a volte capitava loro girare con la Cadillac senza preoccuparsi dei semafori – in puro stile newyorchese, afferma Bill – mentre la polizia, credendolo un mezzo di soccorso, faceva il saluto! Dan ricorda invece che giravano il film senza i permessi necessari, e la gente che è stata impressa sulla pellicola non erano comparse ma una folla di gente reale. Per Ernie, stare su un set di Ghostbusters è stato sentirsi come il vicino che si auto invita e afferra tutto il cibo sul tavolo, per poi mettersi a tavola composti. Ernie cita Harold Ramis come il collega che lo rassicurava di questa sua situazione, e Meyers ne approfitta per chiedere a Dan un ricordo di Harold quando scrivevano la prima stesura del film. Il ricordo di Dan è pieno di dettagli, forse troppi, e Murray taglia corto dicendogli: “E’ abbastanza ok, chiaro, è morto ormai!”. Murray ricorda di aver accettato di partecipare dopo aver letto una prima bozza di copione scritta da Dan e lunga 27 pagine, bozza che lui definisce come una delle cose più divertenti mai lette nella sua vita.

Nella seconda clip, dopo la pubblicità, Murray invita Dan a ballare sulle note del batterista Nate Smith. E Danny vola sulle proprie gambe, a quasi 70 anni di età, mentre Ernie e Bill se la ridono sotto i baffi. Murray ricorda di aver conosciuto Aykroyd ai tempi in cui Dan ballava con Rosie Shuster (Shuster è stata moglie del fondatore del Saturday Night Live, Lorne Michaels, e scrittrice per il programma nel periodo d’oro fino al 1980), “entrambi canadesi e molto pericolosi come ballerini, i peggiori mai visti in vita mia“. Parlando di fama, i tre attori riflettono che molte persone si fanno tatuare i volti delle persone famose, come quella volta in Spagna in cui Murray fu avvicinato da una persona in un campo da golf per fargli vedere il tatuaggio con la sua faccia. Aykroyd ricorda quando Murray fu la guida ufficiale per lui e i suoi colleghi di Toronto di Second City durante un gemellaggio con la sede di Chicago. Infine, Dan assicura che tutti coloro che andranno a vedere il nuovo Ghostbusters torneranno per vederlo ancora, “come ai bei tempi, perché è davvero buono come film“.

Al Tonight Show con Jimmy Fallon, la conversazione si concentra sul nuovo film e sul rapporto con Jason Reitman, autore, secondo Danny, “di un grande copione, ci siamo limitati a leggerlo, e dire ok, questo è il momento giusto per farlo“. Murray ricorda Jason bambino sul set dei due Ghostbusters come un “rompicoglioni”, perché, aggiunge Dan, “dirigeva anche allora“, segno che la curiosità del piccolo Reitman per il cinema era forte anche quando era in giovane età. Fallon chiede se si sono mai messi nei guai durante le riprese del primo film, e Aykroyd ha ricordato che una notte lui e Murray andarono a Central Park in sella a due biciclette rubate gridando come matti, disturbando tutti “gli ospiti” notturni, dai senzatetto ai pederasta. Ad un certo punto, Fallon ricorda che il palazzo in cui stanno girando lo show è lo stesso del Saturday Night Live, show dove Aykroyd e Murray furono le star dalla seconda metà degli anni Settanta al 1980, e gli ricorda quando Dan lo accolse come “il nuovo ragazzino” del cast, per fargli vedere il giardino “all’undicesimo piano”: chi scrive sa bene che la storia dietro l’11 si riferisce al piano nel quale tutti gli attori si rifugiavano per fumare erba (e anche altro..) e rilassarsi dai tempi molto serrati dello show. Quando Dan parla del ruolo del fantasma nelle commedie girate prima del 1984, e dell’invasione del genere esplosa subito dopo, Murray lo canzona dicendogli, “Dan, questo è uno show notturno [se continui a parlare] la gente pensa che appaia un numero in sovrimpressione fra poco“. Fallon ricorda ai tre attori quando il film aveva ancora un titolo provvisorio durante le riprese, perché “Ghost Busters” era stato già usato in un vecchio show televisivo negli anni Settanta, e mostra un ciak della scena dello spot dei ghostbusters in cui dicono “Ghost-Stoppers” e “Ghost-blasters”. Nell’intervallo, Dan ritrova lo spirito blues e comincia a cantare con la band.

https://www.youtube.com/watch?v=j2LHMcBdHEE

Nella seconda clip, al ritorno dalla pubblicità, Aykroyd fa i complimenti a McKenna Grace e a Paul Rudd, “un maestro della comicità“, e al fantastico cast. Dopo aver preso in giro la madre di Paul Rudd che ha comprato tutte le copie di “People” che ha recentemente declamato suo figlio l’attore più sexy del pianeta, Hudson afferma che indossare di nuovo l’uniforme e rivedere i vecchi amici è stato quasi “spirituale, commovente“. Bill ha ribadito la fatica di indossare di nuovo i zaini protonici, meno pesanti di quelli di allora, ma comunque abbastanza per affermare che è stato lo stesso faticoso. Dopo aver mandato in onda la clip dell’apertura della trappola nel parcheggio dei bus, l’entusiasta Fallon congeda gli attori.

EDIT: Aggiornamento.

La mattina successiva, Murray, Aykroyd, Hudson si sono dati appuntamento alla storica caserma dei vigili del fuoco di New York per una intervista con Paul Rudd e Mckenna Grace nel programma CBS Mornings. Un altro incontro memorabile che possiamo rivedere qui.

“Ghostbusters: Legacy”: le prime recensioni italiane

Con l’anteprima europea avvenuta a Roma lo scorso 14 ottobre durante Alice nella città, il film Ghostbusters Legacy è entrato nel vivo dell’attenzione della stampa italiana. Dopo una (doppia) anteprima riservata ai giornalisti del 13 ottobre, c’è stata una conferenza stampa cui hanno partecipato Gil Kenan (ospite a Roma) e Jason Reitman (online), che ha ribadito quanto riportato da Repubblica: Abbiamo fatto un film sui nipoti degli acchiappafantasmi. Non è un film che parla di nostalgia, è un film che guarda al modo in cui gestiamo il passato. Non soltanto parliamo di fantasmi fluttuanti ma parliamo anche di fantasmi metaforici. Nel blockbuster c’è un film che parla di una mamma single con due figli, e poi c’è l’immaginario a cui molti di noi sono legati, ciascuno di noi avrebbe voluto guidare la macchina, catturare un fantasma, portare lo zaino protonico sulle spalle“.
Riportiamo qui sotto alcuni stralci delle recensioni più interessanti sul film.

Wired
Ghostbusters: Legacy è il raro esempio di un’operazione nostalgia fatta da qualcuno che sa anche fare cinema e non si limita a riproporre icone del passato ma ci dialoga, ci riflette sopra e invece di replicare un vecchio film rimette in scena la maniera in cui ci sentivamo guardando Ghostbusters negli anni ‘80.

HotCorn
Oggetti, rimandi, richiami. Sguardi e parole, suggestioni e citazioni. La connessione tra passato e presente è fortissima, dunque le svolte del film non potevano non riprendere lo spirito di Ghostbusters, rispettandolo, esaltandolo e, in qualche modo, tramandarlo ai nuovi spettatori, che troveranno nel film le atmosfere che conoscono e amano anche grazie alla serialità (qualcuno ha detto Stranger Things?). Oltre ad essere il sequel di un cult assoluto, Ghostbusters: Legacy è anche un film sui rapporti umani, e su quanto sia doloroso dire addio ad una persona amata. Afterlife, per l’appunto, oltre la vita e, forse, oltre la morte. Chiaro, dietro gli aspetti più poetici e romantici, che mescolano il romanzo di formazione all’avventura d’altri tempi (e infatti ritroviamo i temi cari a Jason Reitman), questo Ghostbusters è anche molto, molto spassoso.

Lega Nerd
Ghostbusters: Legacy è un ottimo film che si prende la responsabilità di fare da tramite tra generazioni, tra vecchi e nuovi fan, riprendendo con davvero troppa pedanteria e fan service l’immaginario di riferimento e cavalcando il successo del modello di Stranger Things/It. Legacy fa tra l’altro quasi sempre un grandissimo lavoro nell’omaggiare con eleganza la figura di Egon e la qualità del personaggio di Phoebe ne è diretta conseguenza, regalando agli appassionati qualche momento decisamente emozionante.

mymovies
Le ragioni della riproposta del cult di Ivan Reitman alla generazione di Stranger Things affondano com’è ovvio nella sfera economica e in una complessa rete di previsioni a tanti zeri, ma ciò non ci impedisce di reagire da romantici e vedere in quest’operazione la salutare costruzione di un ponte tra generazioni, che si può percorrere in entrambi i sensi di marcia, dal classico del 1984 ad oggi oppure all’indietro, per andare a disseppellire un antico tesoro sepolto, intercettando vere e proprie apparizioni, fantasmatiche e sorprendenti.

myredcarpet
Con l’arguta scelta di aver voluto una presenza come quella di Paul Rudd e prendendo consapevolmente un attore di Stranger Things (prodotto contemporaneo “nostalgico” per antonomasia) come Finn Wolfhard per uno dei suoi protagonisti, Ghostbusters: Legacy riconferma il valore di un pilastro come il primo Ghostbusters e rilancia una saga al pari di un’operazione alla Star Wars – Il Risveglio della Forza. Un’incapacità di staccarsi dai genitori e quindi il renderli integranti (troppo integranti) in virtù del proprio discorso d’intrattenimento. Un voler rassicurare i fan che si rivelano i primi a non voler rischiare, per un film che ha moltissimo di buono al proprio interno, ma posto totalmente al servizio di un’industria in cui “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”.

StayNerd

Ghostbusters: Legacy è la coccola perfetta a uso e consumo del fan, paziente, quasi accondiscendente e allo stesso tempo il modo più innocuo di imprimere il cambiamento. Però ci riesce, bene, e questa forse è la cosa più importante.

Infine, il Messaggero di Roma ha intervistato il cast quasi al completo, e questo è il video, sottotitolato:

Ernie Hudson rivela: forse ci sarà un “Ghostbusters 4”

Ghostbusters Afterlife, il terzo capitolo diretto da Jason Reitman in uscita nelle sale, aprirà le porte ad un prossimo nuovo capitolo? Secondo Ernie Hudson, che nel film di Reitman è tornato ad interpretare Winston Zeddemore, ci sono concrete possibilità. Intervistato da Jake sul suo ruolo nella terza stagione del telefilm Family Business, Hudson ha sottolineato quanto adori far parte del franchise e che sia eccitante veder muovere una nuova generazione di acchiappafantasmi, e che rivedere Bill Murray e Dan Aykroyd è stata quasi una esperienza spirituale. “Mi sono emozionato perché sono passati quasi 40 anni. È piuttosto sorprendente”, ha detto. La parte più interessante è però quella in cui si dichiarerebbe onorato di fare un quarto capitolo, anche perché, citiamo, “Ho sentito che ne stanno scrivendo uno nuovo. Quindi, vediamo“.

Noi fan di Ghostbusters sappiamo che ormai ogni dichiarazione da parte degli attori è da prendere con le dovute cautele, ma visto l’entusiasmo per questo terzo film la Ghost Corps potrebbe davvero mettere in cantiere una serie nuova, anche perché lo stesso Jason ha dichiarato recentemente: “Abbiamo voluto fare un film che aprisse un universo di tutti i tipi di storie. Voglio vedere film di Ghostbusters diretti dai miei registi favoriti, e speriamo che questo film ponga le basi per tutto questo“.

Intanto godiamoci questo film che, ricordiamo, arriverà nelle sale il 18 novembre in Italia. Siamo pronti a credere e, come dire Zeddemore, se c’è lo stipendio fisso crediamo a tutto quello che ci dicono…

“Ghostbusters: Afterlife” positivo per l’82% di RottenTomatoes

All’indomani della anteprima a sorpresa del film Ghostbusters: Afterlife, sono state pubblicate diverse recensioni raccolte puntualmente dal sito RottenTomatoes – nel sistema di percentuale di positività che oscilla a seconda del giudizio, tanto da essere passato all’86% all’82% in pochi giorni. Il sito Badtaste ha raccolto alcune di queste recensioni, che riportiamo qui per farsi una idea in attesa dell’uscita nelle sale che arriverà il 18 novembre in tutta Italia.

The GuardianQui troviamo un maledetto sommario della moderna Hollywood – un oggetto carico di nostalgia, svuotato della sua personalità e trasformato in una poltiglia appetibile, realizzato appositamente per un fandom che adora tutto e non rispetta nulla.

Indiewire – Nonostante un taglio originale e al femminile, ed evoluzioni intelligenti dei suoi segni distintivi, questa risurrezione di un franchise amatissimo paga il fare eccessivo affidamento sulla propria vita precedente.

AV ClubSe avete sempre desiderato un Ghostbusters con reverenza massima e commedia al minimo, questo è il film per voi. […] È una strategia piuttosto vigliacca per realizzare un reboot: fai intraprendere al pubblico un viaggio rassicurante, e cioè in questo caso il fatto che i loro eroi d’infanzia fossero grandiosi e che i giocattoli con cui giocavano fossero super-fighi.

New York PostBeh, ci sono voluti 36 anni e sei presidenze, ma con Ghostbusters: Legacy i fan hanno finalmente un sequel non imbarazzante da amare.

EWChe sia voluto o meno, Ghostbusters: Legacy è un importante promemoria su quanto la cultura americana moderna si basi sullo scavare nelle rovine delle glorie del passato.

EmpireSebbene sia carico di amore per gli originali, il film di Jason Reitman pianta radici solide per una nuova generazione. A livello potenziale, Ghostbusters ha ancora molta vita.

VarietyUn film non necessario ma godibile.

IO9Ghostbusters: Legacy si avvicina molte volte all’essere il sequel perfetto che i fan hanno desiderato per anni. Ma quando poi diventa troppo ossessionato dal suo passato anziché guardare al suo futuro, perde quel potere.

THRCon un cast coinvolgente in grado di gestire i tempi comici, e di incarnare personaggi più tridimensionali di quelli offerti dal primo film, Ghostbusters: Legacy riflette l’interesse del regista in storie guidate dai personaggi.

IGNPreparatevi a innamorarvi nuovamente di Ghostbusters.

The WrapI fan dell’originale probabilmente saranno soddisfatti. Chi amava il film del 1984 e che volevano che il nuovo episodio offrisse qualcosa di diverso potrebbero rimanere delusi, ma probabilmente apprezzeranno la sua fattura artigianale e stereotipata.

Ghostbusters: Afterlife proiettato a sorpresa al NYCC!

I fan accorsi all’incontro del New York Comic Con con il cast di Ghostbusters: Afterlife non dimenticheranno facilmente la data dell’8 ottobre 2021, specie quando Jason Reitman ha detto al microfono che i fan del brand sono i più pazienti del mondo, e che in quel momento avevano aspettato anche troppo per questo film che, ricordiamo, sarebbe dovuto uscire il 10 luglio 2020, e invece arriverà (negli USA) il 19 novembre 2021. E così hanno proiettato il film, scatenando l’entusiasmo in sala.

 

La proiezione è stata accolta da numerosi applausi in molti momenti del film, e alla conclusione la sala è esplosa in una lunga standing ovation. Come hanno scritto alcuni spettatori presenti in sala, Ghostbusters Afterlife è da vedere con il minimo di spoiler a disposizione. Non a caso Jason ha detto: “[Sono] così entusiasta di essere nella città del mio primo New York Comic Con! Mio padre e io speriamo che questo prossimo capitolo della mitologia di Ghostbusters vi piaccia. Sappiamo che amate i film tanto quanto noi. Per favore, tenete segreto il finale! Presto saprete il perché!”.

La giornata di ieri è stata sottolineata da alcuni momenti storici, fra cui una visita dei Reitman e del cast alla caserma dei vigili del fuoco Hook & Ladder 8, luogo di culto per ogni fan di Ghostbusters.

https://www.instagram.com/p/CUx-3dGpz1R/

Qualche giorno prima, la caserma aveva salutato la giornata dedicata al film mettendo in bella vista l’insegna del logo “No Ghost” recentemente restaurata grazie ad una raccolta fondi organizzata dal club Buffalo Ghostbusters.

https://www.instagram.com/p/CUnIj3Tg8mI/?utm_source=ig_embed

Questa anteprima è la seconda dopo quella del 23 agosto, e precede quella europea che, come vi avevamo annunciato, sarà proprio a Roma, durante la manifestazione Alice nella città, la sera del 14 ottobre 2021, all’Auditorium della Conciliazione. Noi ci saremo, e vi terremo aggiornati.

Anteprima messicana per “Ghostbusters: Afterlife”

In attesa della anteprima europea che si terrà a Roma nella serata d’apertura di Alice nella città come qui anticipato, Ghostbusters: Afterlife sarà proiettato al Morelia Film Fest (in Messico) nella serata del 1 novembre, in presenza del regista Jason Reitman. Questa proiezione sarà – per il momento – la quarta proiezione del film, seguita da quella del 13 novembre a Fort MacLeod. L’annuncio è stato dato dalla manifestazione stessa nel loro account twitter, ieri mattina, come qui riportato:

Anteprima di “Ghostbusters Legacy” a Roma!

Giunge una notizia clamorosa dalla Festa del Cinema di Roma: il film Ghostbusters Legacy aprirà in anteprima europea la XIX edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, in programma dal 14 al 24 ottobre 2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della Musica e, da quest’anno per tutta la durata della manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione.

Siamo grati a Sony Pictures e Warner Bros. Entertainment Italia per averci offerto il privilegio di aprire la diciannovesima edizione di Alice nella città con il nuovo film di Jason Reitman, che rimanda ad un patrimonio di immagini e storie che per varie generazioni di spettatori ha già il sapore dei classici contemporanei. Ghostbusters: Legacy – dichiarano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini – è un film ponte che va ben oltre l’effetto nostalgia del franchise: evoca l’avventura, l’esperienza del fantastico, la celebrazione dei film che abbiamo amato da ragazzi. Il film ideale per riscoprire un‘esperienza autenticamente collettiva, goduta nella sala cinematografica”.

Jason Reitman era stato vincitore nel 2007 della Festa del Cinema di Roma con “Juno” e per l’occasione aveva ricevuto il premio da Paolo Ferrari, all’epoca direttore del festival: curiosamente, negli anni ’80 era stato responsabile della C.E.A.I.D., la filiale italiana della Columbia Pictures, la stessa che aveva distribuito Ghostbusters in Italia nel gennaio del 1985. A noi personalmente aveva raccontato che nel novembre del 1984 Ferrari aveva conosciuto Ivan Reitman a Roma durante la conferenza stampa per il film, e subito dopo andò con le loro famiglie in un ristorante a Tivoli, in provincia di Roma: e in quella occasione il piccolo Jason giocò con il figlio di Ferrari. Ora, quasi quarant’anni dopo, Jason Reitman torna a Roma con un nuovo Ghostbusters, nella stessa città in cui Reitman padre trovò una accoglienza calorosa della stampa per il suo film campione d’incassi.

Ghostbusters Italia è orgogliosa di annunciare che parteciperà alla anteprima del film che, se non ci saranno novità nelle prossime settimane, potremo definirla mondiale. Rimanete sintonizzati sui nostri canali ufficiali per avere gli aggiornamenti degli eventi legati a Ghostbusters Legacy.